martedì 7 dicembre 2010

Un infruttuoso auto–trattamento di un caso di “Blocco dello scrittore”


Lo studio che presento è comparso sul Journal of Applied Behaviour Analysis n. 3 (autunno 1974). Parti di questo articolo non furono presentate all’81° Convenzione Annuale dell’American Psychological Association, tenutasi il 30 agosto 1973 a Montreal, Canada. Il suo autore, Dennis Upper, un phD di Yale, allora alla Behaviour Therapy Unit, Veterans Administration Hospital, Brockton, Massachusetts, fornisce uno dei migliori esempi di utilizzo ‘patafisico di una pubblicazione scientifica e contiene l’insegnamento che la scienza procede per tentativi ed errori, tramite successi e fallimenti. Anche di questi ultimi bisogna dar conto. Upper lo fa con grande onestà intellettuale, comunicando con una pagina bianca di non essere riuscito a vincere il proprio terrore della pagina bianca. Un terrore che più tardi Upper avrebbe vinto, visto che è uno dei più prolifici psicologi clinici americani sul piano scientifico e divulgativo. Nel 2007 ha pubblicato un’autobiografia professionale, Long Story Short: A Memoir, e le sue poesie e suoi racconti sono comparsi in più di quindici giornali letterari.

Il paper è stato successivamente citato in A Multisite Cross-Cultural Replication of Unsuccessful Self-Treatment of Writer's Block di Robert Didden, Jeff Sigafoos, Mark F. O'Reilly, Giulio E. Lancioni, e Peter Sturmey, J. Appl Behav Anal. 2007 Winter; 40(4), a dimostrazione che l’approccio ‘patafisico trova negli Stati Uniti uno dei suoi terreni più fertili. Scrive l’editor Patrick C. Friman: «I was reminded of a remark often attributed to Mark Twain, “I am sorry I wrote such a long letter, I did not have time to write a shorter one.”».

13 commenti:

  1. Mi puoi dare una definizione di "patafisica"? Grazie.

    RispondiElimina
  2. La definizione che diede Alfred Jarry nel Dottor Faustroll è che "la 'patafisica è la scienza delle soluzioni immaginarie, del particolare e delle leggi che governano le eccezioni". L'apostrofo che precede la parola indica il carattere volontario, cosciente, dottrinale della sua fruizione. La 'patafisica riserva buona accoglienza a tutte le teorie scientifiche, in quanto tutte vanno bene in un mondo che si presenta fondamentalmente come assurdo, indeterminato, provvisorio, aleatorio, futile. Essa è il superamento della fisica (e della metafisica), dalle quali la separa un'accento, un apostrofo, un clinamen lucreziano, che indica che la verità è lì vicino ma non può essere colta. Ben prima che la meccanica quantistica, la 'patafisica ha saputo cogliere l'esistenza di un fattore h di indeterminazione e non si stupisce che una particella possa passare per più fenditure contemporaneamente. Applicata alle scienze, essa le anticipa nel loro raggiungere prima o poi il gradino del non possumus. Non si oppone alla ricerca e al metodo scientifico: diciamo che li completa con il sale dell'assurdo (non aggiunto, ma estratto).

    RispondiElimina
  3. Ma non sarai stato colto da questo morbo eh? se no siamo tutti fritti! Dai è solo un rilassamento dei muscoli in questo periodo ambrosiano.
    Comunque allora è con la 'patafisica che funziona la faccenda della cruna e del cammello?

    RispondiElimina
  4. Non capisco, ma mi adeguo ;-) A proposito di apostrofo, non è che ti è scappato un apostrofo quando hai scritto un'accento nel commento a Claudio? :-)

    RispondiElimina
  5. La faccenda della cruna e del cammello pare sia nata da un errore di traduzione dall'ebraico al greco: kamelos (cammello) invece che kamilos (fune, gomena). Di 'patafisico c'è che un errore, un dettaglio, ha creato una delle più belle metafore dei vangeli.

    RispondiElimina
  6. Maurizio: certo che sì. Grazie della segnalazione. Purtroppo con blogger non posso (o non sono capace di) correggere i commenti. :-(

    RispondiElimina
  7. Anche a me è scappata una "i" scrivendio "Claudio" anziché "Claudo" (Claudo Pasqua o Claudio Pasqua? ecco un dubbio 'patafisico)

    RispondiElimina
  8. Sempre Maurizio: la 'patafisica è nata come presa in giro della mentalità del positivismo. E' un gioco oramai centenario, che ancora serve: creare assurdità e contraddizioni (con l'apostrofo) per smascherarne o esorcizzarne in anticipo delle altre (senza).

    RispondiElimina
  9. Ci passiamo tutti, prima o poi... ma siamo anche consci che la scienza non funziona quando non è replicabile!
    http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC2078566/pdf/jaba-40-04-773.pdf

    RispondiElimina
  10. Sarà senz'altro vero quello che dice il Maestro Popinga, magari prendendolo dal creatore stesso (Jarry non il tizio con la barba bianca e lunga che se ne sta incazzato tra le nuvole) ma io vorrei avanzare un'ipotesi alternativa. Quando uno definisce un'oggetto il Lisp (variabile o altro non importa) deve scrivere:
    (set 'oggetto quello-che-è)
    perché altrimenti oggetto viene valutato e non essendo ancora stato definito l'interprete trova di che ridire.
    Ecco non è possibile che Alfred Jarry abbia avuto una premonizione? O qualcosa di simile? In effetti non ho mica ben chiara la definizione di premonizione.

    RispondiElimina
  11. trovo geniale la scientificità attraverso la quale una pagina bianca è stata considerato non un "nulla" ma un "tutto inespresso"
    bella entrata
    Saluti
    Blas

    RispondiElimina
  12. Che pagina meravigliosa, la stampo e la catalogo di corsa nella mia biblioteca scientifica.

    RispondiElimina
  13. Sarei curiosa di conoscere l'indice delle citazioni dell'articolo ;)

    RispondiElimina