giovedì 3 febbraio 2011

"Science meets Poetry", un incontro fecondo

Su stimolo di Jean-Patrick Connerade, ex-presidente di Euroscience e poeta con lo pseudonimo di Chaunes, l’ESOF 2008 di Barcellona ha visto l’iniziativa Science meets Poetry, che si è concretizzata in un volume di 136 pagine, che raccoglie non solo tutto quanto è stato detto o letto nella giornata dedicata al tema, il 19 luglio 2008, ma testimonia anche il lungo lavoro di preparazione. I contributi sono giunti da tre continenti e una dozzina di nazioni, a dimostrazione che la poesia scientifica è tutt’altro che un genere minoritario e coinvolge artisti interessati alla scienza in quanto manifestazione dell’essere umano e scienziati che, come Connerade, trovano nella poesia il modo di esprimere quel qualcosa che va oltre la loro normale attività di ricerca e comunicazione. Scrive infatti Connerade che “è (…) evidente che la Scienza e la Poesia debbano stabilire un dialogo, che non è un mero incontro occasionale. Piuttosto, è uno scambio permanente di idee e punti di vista, un’esplorazione comune, i cui benefici dovrebbero arricchire tutti. Nell’unire queste due ricerche apparentemente diverse, vogliamo dimostrare l’unità della cultura. Niente potrebbe essere più dannoso al progresso umano che incasellare tutte le aree del pensiero umano in compartimenti stagni. Questo è, forse, l’aspetto maggiormente costruttivo dell’apertura: il riconoscimento che tutto ciò che facciamo è parte di un tutto e che comprendere un quadro più vasto è indispensabile anche allo specialista, a chi si occupa dei particolari”.

L’obiettivo dell’iniziativa in questione, come di altre simili, è di realizzare quanto scrive Gaston Bachelard nella frase posta in esergo al volume: “Tout ce que peut espérer la philosophie, c'est de rendre la poésie et la science complémentaires, de les unir comme deux contraires bien faits.” [Tutto quanto può desiderare la filosofia è di rendere complementari la poesia e le scienze, di unirle come due contrari perfettamente simmetrici]. Una sola, triste, nota voglio aggiungere a questa presentazione: la mancanza di opere in italiano. L’unica italiana che compare nel volume, la biologa e poetessa bolognese Carla Gavioli, è presente con un’opera scritta in francese. Presento qui di seguito alcune delle opere che mi sono piaciute di più, precedute da una sintetica biografia dell’autore/autrice.

***

Roald Hoffmann è nato in Polonia. Vive negli Stati Uniti, dove insegna alla Cornell University. Ha vinto nel 1981 il premio Nobel per la Chimica per i suoi studi sui meccanismi delle reazioni. È anche uno scrittore affermato e più volte premiato di poesie, saggi divulgativi e opere teatrali. La poesia è dedicata alla poetessa e scienziata messicana Suor Juana Inés de la Cruz.

Corral II

In 1655 Juana Inés de Asbaje begged
her mother to dress her as a boy, so
that she could study at the University

of Mexico. At the court of the viceroy
she astounded forty professors with her
mathematics and Latin odes. But it was not

a time for learned women in Mexico, so
Juana entered the convent of San Jeronimo;
within, watched two girls spinning a top, and

from what she called her black inclination
for wisdom, had flour sprinkled, so that as
the top danced out its loss of momentum

one might see its spiral trace, and not
a circle. Juana mixed earths, and in a library
of 4000 volumes wrote theology and love

poems. Sor Juana Inés de la Cruz, shutting
herself in the cell where knowing is permitted.

Corral II

Nel 1665 Juana Inés de Asbaje pregò
sua madre di vestirla come un ragazzo, così
che potesse studiare all’Università

del Messico. Alla corte del viceré
stupì quaranta professori con le sue
odi latine e matematiche. Ma non era

tempo per le donne istruite in Messico, così
Juana entrò nel convento di San Jeronimo;
all’interno, osservò due fanciulle che facevano girare una trottola, e,

da ciò che chiamò la sua oscura inclinazione
per la saggezza, sparse della farina, così che,
quando la trottola danzava la sua perdita di momento,

si poteva vedere la sua traccia spiralata, e non
un cerchio. Juana mescolò terre, e in una biblioteca
di 4000 volumi, scrisse poemi di teologia

e d’amore. Suor Juana Inés de la Cruz, che si chiuse
nella cella dove il sapere era consentito.

***

Chaunes, alias Jean-Patrick Connerade, è professore di fisica all’Imperial College di Londra. Come poeta ha pubblicato diverse raccolte. La sua attività letteraria gli è valsa numerosi riconoscimenti. Come uomo di scienza è autore di un una monografia scientifica intitolata Highly Excited Atoms, tradotta in tutto il mondo. Connerade è una delle “anime” dell’ESOF e della collaborazione europea e internazionale tra le istituzioni scientifiche. L’Orologiaio della poesia è il Dio della concezione meccanicista.

Albert et Niels ou «Dieu ne joue pas aux dés»

Albert et Niels en devisant
du petit et parfois du grand
ont tout changé de notre monde.

Le temps n’est plus ce qu’il était
ni le ciron qui sommeillait
dans l’abîme des fins profondes.

Il n’y a plus d’immatériel
ni sur terre ni dans le ciel.
Même le vide est plein de choses.

Le hasard s’est moqué d’Albert.
Dans son espace est un cancer
dont nul ne sait cerner la cause

Niels a nié l’oeuvre de Dieu
avec des arguments spécieux
qui n’avaient cours qu’à Copenhague

Albert voulant tout réformer
par ses trous noirs a transformé
notre univers en terrain vague

Ils nous laissent les pots cassés
et le réel à ramasser
dont l’Horloger ne voulait plus

Est-ce raison ? Est-ce hasard ?
Disparaîtrons-nous tôt ou tard
sans que ce point soit résolu.

Albert e Niels o « Dio non gioca a dadi »

Albert e Niels discorrendo
del piccolo e talvolta del grande
hanno cambiato tutto del nostro mondo.

Il tempo non è più quello che era stato,
né [lo è] l’acaro che dormiva
nel più profondo degli abissi.

Non c’è più nulla d’immateriale
né sulla terra né nel cielo.
Anche il vuoto è pieno di cose.

Il caso s’è preso gioco di Albert.
Nel suo spazio è un cancro
di cui non si sa individuare la causa.

Niels ha negato l’opera di Dio
con argomenti speciosi
che avevano corso a Copenaghen.

Albert, volendo tutto riformare,
con i suoi buchi neri ha trasformato
il nostro universo in terreno vago.

Ci hanno lasciato i vasi rotti
e il reale da scopare via
che l’Orologiaio non voleva più.

È ragione? È caso?
Spariremo, presto o tardi,
senza che questo quesito sia risolto.

***

Alla (Valeria) Mikhalevich, biologa, protozoologa e micropalentologa russa, autrice di importanti monografie scientifiche sui Foraminiferi, è nota sia come poetessa sia come traduttrice di poesia, con al suo attivo cinque raccolte proprie e tre libri di traduzioni. In questa poesia sono presenti echi del clinamen lucreziano, l’impercettibile spostamento nel movimento di caduta degli atomi che provocherebbe la loro differenza e diversa evoluzione. Ho tradotto questi versi dalla versione inglese di Marcus Wheeler.

фотосинтез

Простая решетка кристалла,
простая решетка стиха –
и все как алмаз заиграло,
как перья в хвосте петуха.

А сколько в пространстве решетки
вмещается атомов-слов!
Все грани прозрачны и четки
от правильных жестких углов.

Все правила, в общем, не новы,
и новых, наверное, нет.
Как будет поставлено слово,
так ляжет отброшенный свет.

Но в каждой такой разработке
есть самый ответственный миг:
и в правильной жесткой решетке
возможен неправильный сдвиг.

В кристаллах живых карбонатов
немного неправильный скол,
на этой границе когда-то
и весь фотосинтез пошел.

Зато в образцах кремнезема
совсем идеальный кристалл, –
и жизнь потекла по-другому –
процесс развиваться не стал.

Fotosintesi

Il semplice reticolo del cristallo,
il semplice reticolo del verso –
e tutto luccica come un brillante,
come penne nella coda del gallo.

E quante delle parole e degli atomi
si sistemano nello spazio di un reticolo!
Tutti i piani sono trasparenti e distinti
tra i loro angoli retti e precisi.

Tutte le regole non sono nuove nell’insieme,
e forse non ne esistono di nuove.
Come le parole sono sistemate in un verso –
così la loro luce è liberata.

Ma in ciascuna di tali elaborazioni
un istante è il più importante:
anche nel reticolo netto e preciso
ci può essere uno spostamento irregolare.

Così nei cristalli di carbonato
c’è un qualche frammento irregolare,
e proprio sulla superficie più ampia di questo frammento
iniziò la prima fotosintesi.

Mentre nei campioni di silice
il cristallo ha una forma ideale,
e il processo della vita non si sviluppò –
e la vita scelse un altro cammino.

***

Anne Talvaz è una traduttrice nata in Belgio da padre francese e madre inglese. All’epoca dell’ESOF 2008 viveva in Cina, ma si è poi trasferita in Brasile. Ha pubblicato due raccolte di versi e ha tradotto molti poeti dallo spagnolo e dall’inglese in francese e dal francese all’inglese.

L'univers pour les nuls

J'ai appris qu'on peut décrire avec précision l'univers
jusqu'à une distance de 4,73 x 1026 m
qu'après, il devient primordial, c'est-à-dire sujet
aux théories et aux éclats (faire preuve de courtoisie afin d'éviter
les big bangs superfétatoires).

J'ai appris qu'une astrophysicienne peut envoyer la vérité au diable
lorsqu'elle écrit une ode au soleil
tandis que la poète ignare et dans sa grande stupeur
ne peut que contre-vérifier les faits

Je n'ai pas appris ce qu'un homme de science
va chercher lorsque tard dans la nuit
il entend vrombir en lui le poème
comme un trou noir qui lui serait propre

Je ne sais toujours pas pourquoi au nom du ciel
je pourrais ressentir l'obligation de commettre (encore)
un poème sur les étoiles.


L’universo per gli sciocchi

Ho imparato che si può descrivere con precisione l’universo
fino a una distanza di 4,73 x 1026 m,
che poi, esso diviene primordiale, cioè soggetto
alle teorie e agli scontri (fare prova di
cortesia per evitare
i big bang superflui).

Ho imparato che un’astrofisica può mandare
al diavolo la verità
quando scrive un’ode al sole,
mentre la poetessa ignara e con grande stupore
può solo contro–verificare i fatti.

Non ho imparato ciò che un uomo di scienza
va cercando quando a notte tarda
sente ronzare in sé la poesia
come un buco nero che gli sarebbe adatto.

Non so mai perché in nome del cielo
potrei sentire l’obbligo di perpetrare
(ancora)
una poesia sulle stelle.

***

Assumpció Forcada è una poetessa che scrive nella bellissima e musicale lingua catalana e insegna biologia a Barcellona. Si accompagna con la chitarra durante la recita delle sue poesie, tradotte in numerose lingue, che presentano quasi sempre collegamenti con le scienze della vita. In Virus l’amore è paragonato all’azione dei microrganismi che modificano l’informazione genetica nelle cellule infette.

Virus

Virus d’amor que has passat
tots els filtres,
que t’integres al missatge
de les cèl·lules més intimes.
Has canviat totalment
el calendari dels dies;
ara, tot gira entorn del teu cicle.
Quan ets lluny,
en fase d’eclipsi,
somnis i realitat et multipliquen
donant-me joia i angoixa,
vida i mort, al mateix temps.

Virus

Virus d’amore, che hai passato
Tutti i filtri,
che ti insinui nel messaggio
delle mie cellule più intime.
Hai cambiato totalmente
Il calendario dei [miei] giorni;
ora, tutto gira intorno al tuo ciclo.
Quando sei lontano,
in fase d’eclissi,
i sogni e la realtà ti moltiplicano
dandomi gioia e angoscia,
vita e morte, tutto in una volta.

***

2 commenti:

  1. non conoscevo questa realtà; uno spazio che unisce la poesia alla nozionistica scienza..
    molto interessante, grazie per la segnalazione.
    Blas

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  2. GRACIAS POR LA TRADUCCIÓN DEL POEMA VIRUS I POR RESALTAR SIENCE MEET POETRY.
    Assumpció

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