venerdì 16 settembre 2011

Foscoliana



Sarà forse perché della quiete fatale
tu sei l’imago, e all’uom mortale
ricordi lutti vetusti,
timor ci incuti, o Sallusti
e il testicolar maneggio appar normale.


Un dì, se tu non andrai sempre fuggendo
da procura e procura, quel dì tremendo
in cui sarà il processo,
vorrò vederti reo confesso,
il tuo occulto pannolon di timor riempiendo.


Né più mai toccherai le sacre sponde
della poltrona a dir cose immonde,
Minzolini mio, or che luna
gira e con lei fortuna,
servo dei servi che al padron risponde.

2 commenti:

  1. Sublime :-))

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  2. E tu gli ornavi del tuo riso i canti
    che il lombardo pungean Sardanapalo
    cui solo è dolce il muggito de' buoi,
    che dagli antri abdüani e dal Ticino
    lo fan d'ozi beato e di vivande.

    Io non odio persona alcuna, ma vi son uomini ch'io ho bisogno di vedere soltanto da lontano

    Io Foscolo l'ho sempre adorato tanto, sai Popinga: divertente, virile e profetico...pazzo. Brutto come la fame, ma mi sarei azzoppata volentieri per lui.

    B

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