domenica 1 aprile 2012

Allarme di un geologo americano: Lampedusa rischia il ribaltamento


L’isola di Lampedusa rischia di ribaltarsi nel mar Mediterraneo? L’inquietante quesito è stato sollevato da John T. Stockfisk, geologo dell’Illinois Unit of Marine Geology, di cui dirige il South West Institute of Mediterranean (SWIM). Illustrando i risultati di una campagna di ricerche sottomarine nell’area del Mediterraneo Centrale. Stockfisk ha affermato che l’isola, collocata sul ciglio della Fossa delle Pelagie, è posta su una piattaforma di rocce calcaree che è stata profondamente erosa in profondità dalle scie chimiche sottomarine e dalle correnti di torbida provocate dall’avvicinamento della zolla tettonica africana a quella europea. Di questa imponente azione erosiva sono testimonianza superficiale le falesie della costa settentrionale dell'isola, da Capo Ponente a Capo Grecale. Il precario equilibrio della piattaforma carbonatica di Lampedusa, “una torta appoggiata a metà sul bordo di un tavolo” secondo lo scienziato, è stato paragonato a quello tipico dell’isola di Guam nel Pacifico, che ha sta destando preoccupazione e contrasti negli Stati Uniti al punto da provocare le dichiarazioni allarmate del deputato repubblicano Hank Johnson.


L’attenzione del gruppo di ricerca è stata attirata da una serie di anomalie nel corso del rilevamento dei fondali con una strumentazione sonar ad alta definizione. Lungo la costa nord di Lampedusa, le tracce mostravano anomalie dovute a una sorta di eco, spiegabile solo con la presenza di un’enorme cavità sottomarina che interessa la piattaforma carbonatica della quale l’isola costituisce la parte emergente. Ulteriori rilevazioni con metodi dielettrici ad aberrazione inclinometrica hanno non solo confermato la presenza dell’enorme incavatura, ma hanno anche rilevato le possibili cause del preoccupante fenomeno. La zona è interessata infatti da continue frane sottomarine di materiale incoerente, che danno luogo a dense correnti di torbida in movimento verso i fondali, dalla straordinaria capacità erosiva. A queste si aggiungono valori straordinariamente elevati di monossido di diidrogeno, contenente in soluzione sali di cloro e sodio, magnesio, zolfo, calcio e tracce di altri oligoelementi. Il cloro, presente nella soluzione in una percentuale di circa 19 mg/l, deriva in gran parte, secondo Stockfisk, da una elevata presenza di scie chimiche sottomarine che serpeggiano tra i fondali, di probabile origine antropica. L’azione combinata del monossido di diidrogeno e dei sali disciolti accelera il processo erosivo alla base della piattaforma.

Stockfisk sostiene che un eccesso di popolazione sul versante più abitato dell’isola rischia di alterare l’equilibrio di forze sotterranee che mantiene in posizione orizzontale la piattaforma su cui essa poggia. Nello scenario peggiore prospettato, essa rischia di ribaltarsi nella vicina fossa marina. Egli ha pertanto invitato il governo italiano a limitare la popolazione dell’isola, adottando misure immediate per contenere l’afflusso di immigrati provenienti dalle vicine coste africane. Le dichiarazioni di Stockfisk sono state confermate dal professor Nicola Pesce, ordinario di geologia marina dell’Università di Messina, che avrebbe twittato un allarmato messaggio di questo tenore: “Se non si interviene presto, tra un anno o tra cento anni, Lampedusa affonderà nel Mediterraneo con effetti catastrofici”.

Intanto un deputato europeo. il socialista greco Ichtyon Aprilios, ha invitato la Commissione a verificare la stabilità di tutte le isole del Mediterraneo, in quanto il ribaltamento di una superficie anche di pochi chilometri quadrati può provocare uno tsunami così potente da devastare tutte le coste, da Gibilterra a Suez. La protezione civile tunisina è stata messa in allerta ed è stata vietata la pesca in tutto il Canale di Sicilia. Le autorità italiane per ora mantengono un imbarazzato silenzio difficile da interpretare, e i giornali italiani stranamente non riportano la notizia. L’annuncio del geologo americano alimenterà sicuramente le polemiche sollevate dall’arrivo di centinaia di profughi dalla vicina Africa e c’è chi è convinto che questa vera e propria censura serva a eludere le proteste della Lega Nord, oggi all’opposizione, che si è sempre battuta perché nessun clandestino arrivi sull’isola. Voci di corridoio nei palazzi romani sostengono che il Governo si pronuncerà non appena il premier Mario Monti sarà tornato dal suo viaggio in Estremo Oriente. Non è escluso che uno dei primi interventi di capitali cinesi nel nostro paese sia proprio destinato a un colossale progetto di consolidamento della piattaforma dell’isola.


Aggiornamento delle 22:30
Fabio Turone, anche lui dello SWIM, mi segnala le prime reazioni della stampa britannica. Da noi continua invece la congiura del silenzio:


22 commenti:

  1. I dati vengono sostanzialmente confermati dagli studi del prof. Sargo Cherne Pescado dell'Università de La Laguna in Tenerife, dove da tempo si sta studiando il problema del prossimo possibile sprofondamento nell'oceano dell'isola de La Palma, come riportato più volte dalla stampa britannica.

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  2. Conosco il problema e lo seguo da tempo.

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  3. I due problemi sono infatti sostanzialmente i dentici.

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  4. se avrò tempo e modo, ma necessariamente entro oggi, pubblicherò un post

    e tuttavia non mi sorprende che le autorità non si diano pena di questa questione. purtroppo bertolaso non c'è più e nemmeno il suo sponsor. si potrebbero studiare degli interventi di consolidamento pubblico dell'isola magari con dei tiranti da agganciarsi tra girgenti e hammamet, ma è solo un'ipotesi

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  5. patageologia, coniato il termine e pubblicato il suo manifesto.

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  6. La cosa era già a conoscenza dei Cinesi che ne avevano dato ampio resoconto in una ricerca dell'Istituto Ittiologico di Pechino a firma del prof. Yu. Comunque interessante il tuo approccio all'argomento, come sempre curato dal punto di vista scientifico. Io sono stato un po' troppo bonaccione.

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  7. se garibalda peddavvero (ma restano poche ore), chissa' quanti pesci vengono a galla, povere bestiole

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  8. "misure immediate per contenere l’afflusso di immigrati provenienti dalle vicine coste africane."?!? Eh no, li dobbiamo invece invitare in massa, sul lato "giusto" dell'isola, a fare da contrappeso!

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  9. Sebastiano, io, a noi padani, di Lampedusa non frega gnente e, se non trovavo la cartina, non sapevo gnanca d'overa.

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    1. infatti voi padani siete un popolo di cacca

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    2. Anonimo, se non hai capito l'ironia (con tanto di strafalcioni ortografici) vuol dire che sei leghista ad honorem.

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  10. Guarda che la pianura padana, per la sua conformazione piatta, sarebbe la zona d'Italia più devastata dal gigantesco tsunami...

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  11. Ma và là Popinga, mi son scervellata a leggere seriamente, fino a Ichtyon Aprilios!

    B

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  12. sign popingaa lei e' un grande ignorante si vada a documentare...Lampedusa fa parte dell'italia ed e' una delle isole piu belle del mondo!!!! ma tanto lei che ne capisce daltronde e' un polentone....

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    1. Anonimo, lei è finora l'unico pesce che ha abboccato all'amo: dovrebbe leggere con maggiore attenzione gli articoli e fare caso soprattutto alla loro data, in questo caso 1° Aprile.

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  13. Voglio volare con Brianair! Voglio vedere "Life of Brian" che è l'unico film che proiettano a bordo!

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  14. Voglio volare anche io con Brianair! E' vero che a bordo trasmettono in loop "Life of Brian"?

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  15. anonimo!! spero di nn essere vero, sn un lampedusano e spero che siano sl balle.

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  16. si dice spero che non sia vero gnurant !

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  17. Stockfish aveva previsto con molta precisione anche l'arrivo di Natale nel 2011, è uno degno di fede

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