giovedì 30 maggio 2013

Qualche haiku vagamente matematico


Due, tre, cinque, 
poi sette, poi undici 
storni sull’olmo. 


Svuota la mente, 
fatti attraversare 
dall’infinito. 


A casa Riemann 
battono alla porta, 
ma resta chiusa. 


Magica grazia: 
la spirale costante 
dell’ammonite. 


Tre alla cento: 
non basta la vita 
per pronunciarlo.


E se la pulce 
avesse tante pulci 
con altre pulci? 


Non conosciamo 
ciò che sta tra infiniti 
 d’aleph diversi. 


C’è chi s’ostina 
a divider per zero 
lo zero che è.


8 commenti:

  1. Grazie, è stato un gran piacere leggere, guardare, pensare..

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  2. Mi accodo ai complimenti senza aggiungere altro; non ce n'è bisogno ☺

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  3. Belli, ma... sbaglio o in

    Non conosciamo
    ciò che sta tra infiniti
    d’aleph diversi.

    la seconda riga ha otto sillabe?
    si potrebbe trasformare in:

    Non conosciamo
    il gap tra infiniti
    d’aleph diversi.

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  4. "ciò che sta tra infiniti" è un regolare settenario perché c'è sinalefe (ciò-che-sta-train-fi-ni-ti)

    Haiku molto belli!

    DG

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  5. Belli, particolarmente originali, captano sfere dentro sfere
    Grazie Loriana

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