Com’è noto, I Protocolli dei Savi Anziani di Sion sono un falso, costruito sulla base di anteriori documenti antisemiti, redatto dalla polizia segreta zarista per screditare gli ebrei. Essi descrivono nel dettaglio il piano di conquista del mondo da parte della comunità ebraica, che si proporrebbe di ottenere il controllo degli organismi nevralgici delle società moderne, quali la finanza, la stampa, l’educazione, l’economia, gli eserciti, la morale e la cultura. Questo testo infame ha ispirato tutte le politiche antisemite del Novecento. Purtroppo i falsi Protocolli godono tuttora di una patente di veridicità nel mondo islamico (io li ho trovati in un sito islamista italiano). Il documento non è vero, in quanto non è stato scritto da una misteriosa Internazionale ebraica, ma io lo trovo profetico, perché proprio in questi anni sta trovando nel nostro paese una sua applicazione concreta. Supporto la mia tesi con alcuni estratti:
PROTOCOLLO I
Può una mente sana e logica sperare di governare una massa con successo per mezzo di argomenti e ragionamenti, quando sussiste la possibilità che essi siano contraddetti da altri i quali, anche se assurdi e ridicoli, vengano presentati in guisa attraente a quella parte della plebe, che non è capace di ragionare o di approfondire, guidata come è interamente da piccole passioni e convenzioni, o da teorie sentimentali?
PROTOCOLLO II
Sceglieremo fra il pubblico amministratori che abbiano tendenze servili. Essi non avranno esperienza dell'arte di governare, e perciò saranno facilmente trasformati in altrettante pedine del nostro giuoco; pedine che saranno nelle mani dei nostri astuti ed eruditi consiglieri, specialmente educati fino dall'infanzia nell'arte di governare il mondo.
PROTOCOLLO III
Oggi vi posso assicurare che siamo a pochi passi dalla nostra mèta. Rimane da percorrere ancora una breve distanza e poi il ciclo del Serpente Simbolico - emblema della nostra gente - sarà completo.
PROTOCOLLO V
Il capitale per avere il campo libero, deve ottenere l'assoluto monopolio dell'industria e del commercio. Questo scopo viene già raggiunto da una mano invisibile in tutte le parti del mondo. Questo privilegio farà sì che tutta la forza politica sarà nelle mani dei commercianti, i quali col profitto abusivo opprimeranno la popolazione.
Il problema principale per il nostro governo è questo: come indebolire il cervello pubblico mediante la critica; come fargli perdere la facoltà di ragionare che è fomite d'opposizione; come distrarre la mentalità del pubblico per mezzo di fraseologie insensate.
PROTOCOLLO VI
Dobbiamo adoperare ogni mezzo per sviluppare la popolarità del nostro supergoverno, presentandolo come il protettore e il rimuneratore di tutti coloro che volontariamente si sottometteranno a noi.
Allo scopo di rovinare le industrie dei Gentili e di aiutare la speculazione, incoraggeremo l'amore pel lusso sfrenato, che abbiamo già sviluppato.
PROTOCOLLO VII
Per giovare al nostro piano mondiale, che si avvicina al termine desiderato, dobbiamo impressionare i governi dei Gentili mediante la cosiddetta pubblica opinione, che in realtà viene dovunque preparata da noi per mezzo di quel massimo fra i poteri che è la stampa, la quale - fatte insignificanti eccezioni di cui non è il caso tener conto - è completamente nelle nostre mani.
PROTOCOLLO VIII
Il nostro governo deve essere circondato da tutte le forze della civiltà in mezzo alle quali esso dovrà agire. Attirerà a sé i pubblicisti, gli avvocati, i praticanti, gli amministratori, i diplomatici ed infine gli individui preparati nelle nostre scuole avanzate speciali. Questi individui conosceranno i segreti della vita sociale; saranno padroni di tutte le lingue messe insieme con le lettere e le parole politiche; avranno una perfetta conoscenza della parte intima e segreta della natura umana, con tutte le sue corde più sensibili, che essi dovranno far risuonare e vibrare secondo la loro volontà.
Circonderemo il nostro governo con un vero esercito di economisti. Questo è il motivo per cui si insegna principalmente agli Ebrei la scienza dell'economia. Saremo circondati da migliaia di banchieri, di commercianti e, cosa ancora più importante, di milionari, perché, in realtà, ogni cosa sarà decisa dal danaro.
PROTOCOLLO IX
Abbiamo messo le nostre mani ovunque: nella giurisdizione, nelle elezioni, nell'amministrazione della stampa, nel promuovere la libertà individuale, e, cosa ancor più importante, nell'educazione, che costituisce il sostegno principale della libera esistenza.
PROTOCOLLO X
La Nazione tiene in considerazione speciale la potenza di un genio politico e tollera tutte le sue prepotenze commentandole in questo modo: "Che tiro birbone, ma con che abilità lo ha eseguito!". Oppure: "Che canagliata, ma come ben fatta, e con quanto coraggio!".
Il Parlamento eleggerà, proteggerà e metterà al coperto il presidente, ma noi toglieremo al Parlamento la facoltà di introdurre nuove leggi, nonché di mutare le esistenti.
Inoltre, quando introdurremo la nuova costituzione repubblicana, col pretesto della segretezze di Stato toglieremo al Parlamento il diritto di discutere l'opportunità delle misure prese dal governo. Con questa nuova costituzione ridurremo al minimo il numero dei rappresentanti la nazione, diminuendo così di altrettanto le passioni politiche, e la passione per la politica. Se malgrado ciò questi rappresentanti diventassero ricalcitranti, li sostituiremo appellandoci alla nazione. Il Presidente avrà la facoltà di nominare il presidente ed il vice presidente della Camera dei deputati e del Senato. Alle continue sessioni parlamentari sostituiremo sessioni della durata di pochi mesi. Inoltre il Presidente, quale capo del potere esecutivo, avrà il diritto di convocare e di sciogliere il Parlamento, e, nel caso di scioglimento, di rinviare la convocazione del nuovo.
Le leggi che possono essere interpretate in diverse maniere saranno interpretate a modo nostro dal Presidente il quale, inoltre, annullerà le leggi quando lo riterremo utile, ed avrà anche il diritto di proporne delle nuove temporanee, e persino di fare modificazioni nel lavoro costituzionale del Governo, prendendo come pretesto le esigenze del benessere del paese.
PROTOCOLLO XII
La stampa è spesse volte vana, ingiusta e mendace, e la maggior parte della gente non ne capisce affatto le sue vere intenzioni. Noi la barderemo e ne terremo fermamente in pugno le redini. Inoltre dovremo acquistare il controllo di tutte le altre ditte editrici. Non ci servirebbe a nulla il solo controllo dei giornali se restassimo esposti ad attacchi con opuscoli e libri.
Nessuno potrà impunemente attentare al prestigio della nostra infallibilità politica. Per sopprimere qualunque pubblicazione prenderemo un pretesto: diremo, per esempio, che eccita l'opinione pubblica senza ragione e senza fondamento. Ma vi prego di tener presente, che fra le pubblicazioni aggressive ve ne saranno anche talune istituite da noi apposta con tale intento. Ma esse attaccheranno solo quei punti della nostra politica, che abbiamo l'intenzione di cambiare. Nessuna informazione giungerà al pubblico senza essere stata prima controllata da noi. Stiamo già raggiungendo questo scopo anche attualmente, per il fatto che tutte le notizie sono ricevute da poche agenzie, nelle quali sono centralizzate da tutte le parti del mondo. Quando giungeremo al potere, queste agenzie ci apparterranno completamente e pubblicheranno solo quelle notizie che noi permetteremo.
La letteratura e il giornalismo sono le due più importanti forze educative, e per questo motivo il nostro governo si accaparrerà il maggior numero di periodici. Con questo sistema neutralizzeremo la cattiva influenza della stampa privata ed otterremo un'influenza enorme sulla mente umana. Se dovessimo permettere la pubblicazione di dieci periodici privati, noi stessi dovremmo pubblicarne trenta e così via.
PROTOCOLLO I
Può una mente sana e logica sperare di governare una massa con successo per mezzo di argomenti e ragionamenti, quando sussiste la possibilità che essi siano contraddetti da altri i quali, anche se assurdi e ridicoli, vengano presentati in guisa attraente a quella parte della plebe, che non è capace di ragionare o di approfondire, guidata come è interamente da piccole passioni e convenzioni, o da teorie sentimentali?
PROTOCOLLO II
Sceglieremo fra il pubblico amministratori che abbiano tendenze servili. Essi non avranno esperienza dell'arte di governare, e perciò saranno facilmente trasformati in altrettante pedine del nostro giuoco; pedine che saranno nelle mani dei nostri astuti ed eruditi consiglieri, specialmente educati fino dall'infanzia nell'arte di governare il mondo.
PROTOCOLLO III
Oggi vi posso assicurare che siamo a pochi passi dalla nostra mèta. Rimane da percorrere ancora una breve distanza e poi il ciclo del Serpente Simbolico - emblema della nostra gente - sarà completo.
PROTOCOLLO V
Il capitale per avere il campo libero, deve ottenere l'assoluto monopolio dell'industria e del commercio. Questo scopo viene già raggiunto da una mano invisibile in tutte le parti del mondo. Questo privilegio farà sì che tutta la forza politica sarà nelle mani dei commercianti, i quali col profitto abusivo opprimeranno la popolazione.
Il problema principale per il nostro governo è questo: come indebolire il cervello pubblico mediante la critica; come fargli perdere la facoltà di ragionare che è fomite d'opposizione; come distrarre la mentalità del pubblico per mezzo di fraseologie insensate.
PROTOCOLLO VI
Dobbiamo adoperare ogni mezzo per sviluppare la popolarità del nostro supergoverno, presentandolo come il protettore e il rimuneratore di tutti coloro che volontariamente si sottometteranno a noi.
Allo scopo di rovinare le industrie dei Gentili e di aiutare la speculazione, incoraggeremo l'amore pel lusso sfrenato, che abbiamo già sviluppato.
PROTOCOLLO VII
Per giovare al nostro piano mondiale, che si avvicina al termine desiderato, dobbiamo impressionare i governi dei Gentili mediante la cosiddetta pubblica opinione, che in realtà viene dovunque preparata da noi per mezzo di quel massimo fra i poteri che è la stampa, la quale - fatte insignificanti eccezioni di cui non è il caso tener conto - è completamente nelle nostre mani.
PROTOCOLLO VIII
Il nostro governo deve essere circondato da tutte le forze della civiltà in mezzo alle quali esso dovrà agire. Attirerà a sé i pubblicisti, gli avvocati, i praticanti, gli amministratori, i diplomatici ed infine gli individui preparati nelle nostre scuole avanzate speciali. Questi individui conosceranno i segreti della vita sociale; saranno padroni di tutte le lingue messe insieme con le lettere e le parole politiche; avranno una perfetta conoscenza della parte intima e segreta della natura umana, con tutte le sue corde più sensibili, che essi dovranno far risuonare e vibrare secondo la loro volontà.
Circonderemo il nostro governo con un vero esercito di economisti. Questo è il motivo per cui si insegna principalmente agli Ebrei la scienza dell'economia. Saremo circondati da migliaia di banchieri, di commercianti e, cosa ancora più importante, di milionari, perché, in realtà, ogni cosa sarà decisa dal danaro.
PROTOCOLLO IX
Abbiamo messo le nostre mani ovunque: nella giurisdizione, nelle elezioni, nell'amministrazione della stampa, nel promuovere la libertà individuale, e, cosa ancor più importante, nell'educazione, che costituisce il sostegno principale della libera esistenza.
PROTOCOLLO X
La Nazione tiene in considerazione speciale la potenza di un genio politico e tollera tutte le sue prepotenze commentandole in questo modo: "Che tiro birbone, ma con che abilità lo ha eseguito!". Oppure: "Che canagliata, ma come ben fatta, e con quanto coraggio!".
Il Parlamento eleggerà, proteggerà e metterà al coperto il presidente, ma noi toglieremo al Parlamento la facoltà di introdurre nuove leggi, nonché di mutare le esistenti.
Inoltre, quando introdurremo la nuova costituzione repubblicana, col pretesto della segretezze di Stato toglieremo al Parlamento il diritto di discutere l'opportunità delle misure prese dal governo. Con questa nuova costituzione ridurremo al minimo il numero dei rappresentanti la nazione, diminuendo così di altrettanto le passioni politiche, e la passione per la politica. Se malgrado ciò questi rappresentanti diventassero ricalcitranti, li sostituiremo appellandoci alla nazione. Il Presidente avrà la facoltà di nominare il presidente ed il vice presidente della Camera dei deputati e del Senato. Alle continue sessioni parlamentari sostituiremo sessioni della durata di pochi mesi. Inoltre il Presidente, quale capo del potere esecutivo, avrà il diritto di convocare e di sciogliere il Parlamento, e, nel caso di scioglimento, di rinviare la convocazione del nuovo.
Le leggi che possono essere interpretate in diverse maniere saranno interpretate a modo nostro dal Presidente il quale, inoltre, annullerà le leggi quando lo riterremo utile, ed avrà anche il diritto di proporne delle nuove temporanee, e persino di fare modificazioni nel lavoro costituzionale del Governo, prendendo come pretesto le esigenze del benessere del paese.
PROTOCOLLO XII
La stampa è spesse volte vana, ingiusta e mendace, e la maggior parte della gente non ne capisce affatto le sue vere intenzioni. Noi la barderemo e ne terremo fermamente in pugno le redini. Inoltre dovremo acquistare il controllo di tutte le altre ditte editrici. Non ci servirebbe a nulla il solo controllo dei giornali se restassimo esposti ad attacchi con opuscoli e libri.
Nessuno potrà impunemente attentare al prestigio della nostra infallibilità politica. Per sopprimere qualunque pubblicazione prenderemo un pretesto: diremo, per esempio, che eccita l'opinione pubblica senza ragione e senza fondamento. Ma vi prego di tener presente, che fra le pubblicazioni aggressive ve ne saranno anche talune istituite da noi apposta con tale intento. Ma esse attaccheranno solo quei punti della nostra politica, che abbiamo l'intenzione di cambiare. Nessuna informazione giungerà al pubblico senza essere stata prima controllata da noi. Stiamo già raggiungendo questo scopo anche attualmente, per il fatto che tutte le notizie sono ricevute da poche agenzie, nelle quali sono centralizzate da tutte le parti del mondo. Quando giungeremo al potere, queste agenzie ci apparterranno completamente e pubblicheranno solo quelle notizie che noi permetteremo.
La letteratura e il giornalismo sono le due più importanti forze educative, e per questo motivo il nostro governo si accaparrerà il maggior numero di periodici. Con questo sistema neutralizzeremo la cattiva influenza della stampa privata ed otterremo un'influenza enorme sulla mente umana. Se dovessimo permettere la pubblicazione di dieci periodici privati, noi stessi dovremmo pubblicarne trenta e così via.
Ma il pubblico non deve avere il minimo sospetto di queste precauzioni; perciò tutti i periodici pubblicati da noi, avranno apparentemente vedute ed opinioni contraddittorie, ispirando così la fiducia e presentando un'apparenza attraente ai nostri non sospettosi nemici, che cadranno nella nostra trappola e saranno disarmati.
PROTOCOLLO XIII
Le masse acconsentono di astenersi e di desistere da ciò che credono sia l'attività politica, solamente se possiamo dar loro qualche nuovo svago.
Per impedire che il popolo scopra da sé una qualsiasi nuova linea d'azione politica, lo terremo distratto con varie forme di divertimenti: ludi ginnici, passatempi, passioni di vario genere, osterie e via discorrendo.
Fra poco principieremo a mettere degli avvisi nei giornali invitando il popolo a competere in ogni genere di nuove imprese, come ad esempio alle gare artistiche, di sport, ecc. Questi nuovi interessi distoglieranno definitivamente l'attenzione del pubblico dalle questioni che potrebbero metterci in conflitto con la popolazione. Il popolo, siccome perderà a poco a poco la facoltà di pensare con la sua testa, griderà compatto insieme a noi, per l'unica ragione che saremo i soli membri della società in grado di promuovere nuove linee di pensiero.
PROTOCOLLO XV
Il nostro progetto di mutare spesso i giudici, ci gioverà anche per impedire la formazione di qualsiasi associazione fra essi; quindi lavoreranno soltanto nell'interesse del governo, ben sapendo che da ciò dipende il loro avvenire.
PROTOCOLLO XVI
Allo scopo di distruggere qualunque specie di impresa collettiva che non sia la nostra, annienteremo sul loro nascere le opere collettive; vale a dire, che trasformeremo le università e le riedificheremo secondo i nostri piani. I rettori delle università, nonché i professori di esse, saranno preparati in modo speciale per mezzo di elaborati e segreti programmi d'azione, nei quali saranno istruiti e dai quali non potranno deviare impunemente. La massima cura sarà posta nella loro scelta, e dipenderanno interamente dal governo.
Quando saremo al potere, toglieremo dai programmi educativi tutte le materie che potrebbero turbare lo spirito dei giovani, e li ridurremo ad essere dei bimbi obbedienti, i quali ameranno il loro sovrano ed in lui riconosceranno il sostegno principale della pace e del benessere pubblico.
La base fondamentale del nostro programma educativo sarà l'insegnamento di ciò che si riferisce alla vita pratica, alla organizzazione sociale, alle relazioni fra uomo e uomo; faremo pure conferenze contro i cattivi esempi egoistici, che sono contagiosi e causa di mali; come anche su altre questioni simili relative all'istinto. Questi programmi saranno tracciati in modo differente per le differenti classi e caste, perché l'educazione di esse dovrà essere ben distinta. Importa moltissimo di insistere su questo punto, che ogni classe, o casta, dovrà essere educata separatamente, secondo la sua speciale condizione ed il suo lavoro.
PROTOCOLLO XVIII
Il nostro sovrano sarà sempre in mezzo al suo popolo ed avrà l'apparenza di essere circondato da una folla indiscreta di uomini e di donne, che per puro caso, in apparenza, occuperà sempre le file più prossime a lui, tenendo così indietro il resto della gente, soltanto per conservare l'ordine.
PROTOCOLLO XXIV
Perché tutti i sudditi amino e venerino il loro Sovrano, egli dovrà spesso parlare in pubblico.
PROTOCOLLO XIII
Le masse acconsentono di astenersi e di desistere da ciò che credono sia l'attività politica, solamente se possiamo dar loro qualche nuovo svago.
Per impedire che il popolo scopra da sé una qualsiasi nuova linea d'azione politica, lo terremo distratto con varie forme di divertimenti: ludi ginnici, passatempi, passioni di vario genere, osterie e via discorrendo.
Fra poco principieremo a mettere degli avvisi nei giornali invitando il popolo a competere in ogni genere di nuove imprese, come ad esempio alle gare artistiche, di sport, ecc. Questi nuovi interessi distoglieranno definitivamente l'attenzione del pubblico dalle questioni che potrebbero metterci in conflitto con la popolazione. Il popolo, siccome perderà a poco a poco la facoltà di pensare con la sua testa, griderà compatto insieme a noi, per l'unica ragione che saremo i soli membri della società in grado di promuovere nuove linee di pensiero.
PROTOCOLLO XV
Il nostro progetto di mutare spesso i giudici, ci gioverà anche per impedire la formazione di qualsiasi associazione fra essi; quindi lavoreranno soltanto nell'interesse del governo, ben sapendo che da ciò dipende il loro avvenire.
PROTOCOLLO XVI
Allo scopo di distruggere qualunque specie di impresa collettiva che non sia la nostra, annienteremo sul loro nascere le opere collettive; vale a dire, che trasformeremo le università e le riedificheremo secondo i nostri piani. I rettori delle università, nonché i professori di esse, saranno preparati in modo speciale per mezzo di elaborati e segreti programmi d'azione, nei quali saranno istruiti e dai quali non potranno deviare impunemente. La massima cura sarà posta nella loro scelta, e dipenderanno interamente dal governo.
Quando saremo al potere, toglieremo dai programmi educativi tutte le materie che potrebbero turbare lo spirito dei giovani, e li ridurremo ad essere dei bimbi obbedienti, i quali ameranno il loro sovrano ed in lui riconosceranno il sostegno principale della pace e del benessere pubblico.
La base fondamentale del nostro programma educativo sarà l'insegnamento di ciò che si riferisce alla vita pratica, alla organizzazione sociale, alle relazioni fra uomo e uomo; faremo pure conferenze contro i cattivi esempi egoistici, che sono contagiosi e causa di mali; come anche su altre questioni simili relative all'istinto. Questi programmi saranno tracciati in modo differente per le differenti classi e caste, perché l'educazione di esse dovrà essere ben distinta. Importa moltissimo di insistere su questo punto, che ogni classe, o casta, dovrà essere educata separatamente, secondo la sua speciale condizione ed il suo lavoro.
PROTOCOLLO XVIII
Il nostro sovrano sarà sempre in mezzo al suo popolo ed avrà l'apparenza di essere circondato da una folla indiscreta di uomini e di donne, che per puro caso, in apparenza, occuperà sempre le file più prossime a lui, tenendo così indietro il resto della gente, soltanto per conservare l'ordine.
PROTOCOLLO XXIV
Perché tutti i sudditi amino e venerino il loro Sovrano, egli dovrà spesso parlare in pubblico.
:D
RispondiEliminasorrido ma c'è da piangere.
Questo è troppo: adesso salta fuori che Popinga conosce anche i protocolli! Ho controllato solo i primi due e le citazioni sono OK. Sono perplesso: Popinga sembrava una persona ragionevole e sensata, come del resto Silvio a tanti italiani.
RispondiEliminaChissà se a Popinga si possono porre 10 domande? A me ne bastano due:
1) da dove viene questa erudizione?
2) non sarà che sei anche tifoso della Juve?
dieci domande in binario?
EliminaOvvio; numeri più grossi sono troppo grossi. Di solito dico tanti ma se ci sono matematti meglio dire infinito (o tendenti a _)
EliminaJuhan:
RispondiElimina1)Notti e notti alla fioca luce di una candela a leggere, compulsare, confrontare, sfogliare, redigere, scrivere, vergare. Ho infatti un incarnato bianchiccio, spesse lenti da miope e un'accentuata scoliosi. Mi riposo solo quando la tisi mi costringe a letto, se vogliamo così definire quel freddo pagliericcio.
2)No, grazie al cielo. Sono un tiepido interista, con forti simpatie per il Piacenza. Se ti può consolare: mai stato allo stadio.
Ma allora sei lui, il piccolo scrivano fiorentino del Cuore: ogni volta che lo rileggo mi viene da piangere, per cui non lo leggo mai. Poi consola che non sei un gobbo (inteso come juventino), per cui hai recuperato tutta la mia stima, anche se trovo strana la simpatia per un casello autostradale, ma si sa, nessuno è perfetto.
RispondiEliminaIn effetti tengo all'Asti est (dove si svolta per Alba), ma questo gioco di parole mi sembrava poco credibile.
RispondiEliminanon ho la forza di controllarli, ma certamente il perfido Pop ha fatto delle astute variazioni. Non è possibile che un falso sia così profetico!
RispondiEliminacaro signore
RispondiEliminasi deve sapere come applicare questa idea, quando necessita.Il problema viene semplificato.Il nuovo governo non fa che sostituire il vecchio. Basta dare l'autonomia di governo ad un popolo.Dove principia il diritto e dove termina? Se il cieco guida il cieco, ambedue cadranno nella fossa.
Quindi concludiamo essere utile per il benessere del paese.
Egr. Obt. Prot., lei mi sembra abbia estrapolato frasi da qualche protocollo mettendole in sequenza. Non riesco, tuttavia, a capire dove vuole andare a parare, un po' come Dida un paio di campionati or sono. E' una questione della decisione.
RispondiEliminacaro signore
RispondiEliminala critica, come facoltà di ragionare,è opposizione.La mentalità del pubblico, in tutti i tempi, ben di rado si cura(no) di verificare se le promesse siano state adempiute. Prenderemo un liberale per tutti i partiti? e tutte le tendenze? Quali saranno talmente loquaci da stancare il pubblico? della pubblica opinione, la miglior via da seguire, è quella di non avere opinione!
E questo è il segreto!
Sudida parantibur abbiati complacenza
Circonderemo il governo con un esercito di Ebrei. Saremo circondati da migliaia di milionari, perché ogni cosa sarà danaro.
RispondiElimina(Prot. VIII)
Facilis descensu Averno (Aen.)
ciao Pop
RispondiEliminaosservo una specie di duetto tra te e un fantomatico obtorto protocollo: si deve sapere però se codesti protocolli erano in doppio cieco o semplici ipovedenti, ma data la loro capacità di preveggenza penso siano stati eseguiti ad occhi bene aperti, e ciò dovrebbe inficiarli.
(C'ho il dizionario di latino sotto una gamba del tavolo e il tavolo è ingombro di libri,mi scusi se sorvolo sull'epigrafe latina?)
Bye
PS Ti comunico che l'Inter ha pareggiato e Mourinho ha sorriso, si è visto un leggerissimo movimento del labbro superiore, doveva essere un sorriso a meno che non fosse una fascicolazione...ma forse sbaglio.
Enrico suppone che Popinga abbia corretto i protocolli: io ho controllato (con diff) 1, 2, 3, 5, 8 e 24 trovando solo una "," e un "ii" corretto in "i".
RispondiEliminaQuindi, pur non avendo verificato l'intero malloppo, i protocolli risultano veri.
No non in quel senso, cos'avete capito?
Grazie a Juhan ho retto anche alla verifica sperimentale.
RispondiEliminaA.G.D.G.A.D.U. ;)
ehi Pop
RispondiEliminaho trovato questa simbologia esoterica, tu che sei esperto sai a cosa può riferirsi?
Y.A.B.A.D.A.B.A.D.U.
bye
Paopasc: si tratta del motto di una setta massonica antichissima, direi preistorica. Ne parla il Guènon citando Fulcanelli che cita la Blavatsky che cita il Flinstone.
RispondiElimina(Bast..., m'hai rubato una battuta!)
È quella della Loggia del Bufalo che viene pronunciata qualcosa come "yabadabadabadoo"?
RispondiEliminaJuhan: SHHHHH! Non divulgare segreti ai profani!
RispondiEliminaPop
RispondiEliminascus no volev rubart l battut m ch ogg scazzeggi pi de solit, s co'!
by
=)
RispondiEliminaRf
Momzer, khazer, shiker, shmuk, shleper, shlemiel... Secunnu ettìa, cu è?
RispondiEliminaRf
Madavieč'77: Yddisch? Moni Ovadia ubriaco? Incubo di un magnatore di felafel? ;)
RispondiEliminasisi voi cazzeggiate sulla conquista del mondo e intanto la maggica ieri ha scajato 'n'antra vorta.
RispondiEliminaanonimo orsopio settesavio di rio.
Orsopio: Con un allenatore che si chiama come un principe di Monaco si rischia di perdere anche con il Frosinone. Ma non potevate tenere Spalletti?
RispondiEliminase 'n'è ito lui (sembra). ma il problema, per una volta, non sta nel manico.
RispondiEliminaanonimo orsopio
State perdendo i Sensi?
RispondiEliminaA noi ci stanno rompendo i Menarini...
RispondiEliminaInvece i Moratti che stanno rompendo noi milanesi non si occupano di calcio...
RispondiElimina