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domenica 15 luglio 2012

Il poliziotto Gargiulo e il concorsone di TUPOLEV


Pasquale Gargiulo è uno dei pochi poeti poliziotti in Italia e forse in Europa. Il suo talento si è rivelato al concorso letterario organizzato nel 2009 dall’Associazione Culturale Bava Beccaris, con il patrocinio del Comune di Divisa d’Orbace. In seguito ha pubblicato una raccolta di poesie intitolata Comandi!, che è andata a ruba nelle caserme di tutta la Nazione. Recentemente è stato colpito da una lieve forma depressiva, dovuta a motivi famigliari, che ha costretto i suoi superiori a concedergli un periodo di aspettativa. Nonostante ciò, ha scritto una nuova collezione di versi con la metrica del sonetto, che siamo in attesa di leggere per intero. Dobbiamo per ora accontentarci delle due opere che siamo in grado di pubblicare, dove emerge tutto l’amore per la scienza dell’autore, che è anche capace di riprodurre con la parola atmosfere intime, con le piccole discussioni della vita di coppia. 
                                                                                       Vice-questore Stefano Citrò 

La centrale nucleare 

Come sei bella, centrale nucleare, 
con il camino e la cupola dietro, 
sei maestosa come San Pietro! 
ma dai cancelli non si può entrare. 

Dentro di te un gran luminare 
guarda il nocciolo protetto da un vetro 
c’ha nel taschino un dosimetro 
che le radiazioni serve a misurare. 

Lui sa la formula che dice che E 
è uguale a m per c al quadrato 
che ha scoperto Alberto Eistè. 

Tanta energia l’uomo ha creato 
grazie all'uranio che è dentro di te 
che poi fa risparmiare lo Stato. 


Perché fai così?

Non sono sicuro di ciò che hai detto 
quando sei tornata tardi al mattino, 
qualcosa del tipo ma taci cretino 
e poi ti sei buttata vestita nel letto. 

Non vi ho scorto il solito affetto 
che avevi prima che fossi questurino: 
manganellare il rosso e il grillino 
è un lavoro che ci vuole rispetto. 

Eppure ti amo, di te sono cotto 
come quando andavamo in palestra
proprio vicino a casa di tua zia. 

Ma tu non prepari più la minestra, 
anche se m’han prescritto per il G8
ed esci sempre con quel certo Mattia. 


Naturalmente è tutto uno scherzo, come il lettore accorto avrà subito compreso: Gargiulo non si chiama Pasquale, bensì Raffaele, e il vero titolo della sua prima raccolta non è Comandi!, più adatto a un carabiniere, ma Zecche rosse

L’arte immonda del Gargiulo ci ricorda il grande concorso estivo organizzato da TUPOLEV!, la rivista che cade circa una volta all'anno, dall'intrigante titolo Braccia rubate all’agricoltura, finalmente dedicato a chi scrive poesie senza avere il minimo talento, a chi ignora la metrica e la divisione in sillabe, a chi insomma farebbe meglio a darsi al bricolage, al deltaplano, alla pesca con la mosca, piuttosto che oltraggiare il foglio bianco con versi dementi. 


Se siete autori di poesie davvero brutte, se volete ripercorrere le tracce idiote e sublimi di un Ingarrica o di un McGonagall, inviate entro il 30 luglio i vostri componimenti a rivistatupolev@yahoo.it. Le schifezze selezionate faranno la fine che meritano e i versi più atroci saranno pubblicati sull'encomiabile e coraggioso  periodico elettronico, a eterno monito. Il premio? Sarete additati come mostri da tutto il web. Non potreste chiedere di meglio.

6 commenti:

  1. in certi blog si trovano gli ultimi raggi di genio di un mondo di spettri

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  2. Leggo bene? "In seguito ha pubblicato una raccolta di poesie intitolata Comandi!, che è andata a ruba nelle caserme di tutta la Nazione."?!? Non si ruba nelle caserme! Il libro è stato pubblicato grazie a un finanziamento del Ministero dell'Interno e donato in omaggio a tutte le caserme d'Italia.
    In quanto al concorso per poesie brutte, il problema è che chi le fa veramente brutte è convinto di farle belle, perciò non le invierà mai.

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  3. Parteciperò senz'altro , finalmente qualcosa alla mia portata!

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  4. Io partecipo con ben due poesie, create all'uopo! ho avuto la mia bella soddisfazione: sono già state definite bruttissime dalla giuria! vincerò?

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  5. Enrico e Bruna: non credo che abbiate quella bestiale mancanza di talento che ci vuole. Se vincete è perché fingete.

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  6. Ehh..., il nostro Popinga é sempre in vena di far scherzi! E pensare che ci avevo quasi creduto che il novello "Pascoli" (a buon intenditor...) si chiamasse davvero Pasquale...(come le colombe, gli agnelli o le pecorelle), Popinga burlooone!!

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