When I heard the learn'd astronomer,
When the proofs, the figures, were ranged in columns before me,
When I was shown the charts and diagrams, to add, divide, and measure them,
When I sitting heard the astronomer where he lectured with much applause in the lecture-room,
How soon unaccountable I became tired, and sick,
Till rising and gliding out I wander'd off by myself,
In the mystical moist night-air, and from time to time,
Look'd up in perfect silence at the stars.
Walt Whitman, 1865
Quando udii il dotto
astronomo,
quando le prove, i calcoli,
erano disposti in colonne davanti a me,
quando mi furono mostrati i
grafici e i diagrammi, per sommare, dividere e misurarli,
quando sedendo udii
l’astronomo che parlava e parlava con molti applausi nella sala conferenze,
quanto inspiegabilmente presto
divenni stanco, e disgustato,
fino a che, alzandomi e
scivolando fuori, vagai lontano da solo,
nella mistica umida aria
notturna, e, ogni tanto,
alzavo lo sguardo in perfetto
silenzio verso le stelle.
Walt Whitman (1819-1892) è
considerato uno dei più grandi poeti americani. Questa poesia, che ci fa
riflettere sul modo in cui bisogna comunicare e far amare la scienza, era
già stata tradotta e pubblicata da Gianluigi Filippelli su Dropsea, ma ho
voluto anch’io cimentarmi con il compito.
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