Ho visto i blogger scientifici migliori della mia generazione
distrutti dal disincanto, affamati nudi isterici,
trascinarsi dall'alba al tramonto per i social network
in cerca di una siringata rabbiosa di droga,
un cazzeggio consolatorio,
un mi piace regalato da uno sconosciuto
da cui magari li separa un abisso di sensi;
hipster laureati bramare l'antico contatto paradisiaco con la dinamo stellata
nel macchinario della notte lontana dei loro esordi,
l'esaltazione che assomigliava a un innamoramento,
la soddisfatta stanchezza di un articolo riuscito
era come il torpore magico dopo l'orgasmo,
la perduta voglia di stupirsi, la curiosità che più non carica
i neuroni di elettriche vibrazioni,
cheap nirvana per menti inquiete,
cheap nirvana per menti inquiete,
sesso cantato di Patti Smith.
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