La notizia, chissà perché, non è stata rilanciata dai giornali o dalle trasmissioni che parlano di misteri. Eppure ce ne sarebbero stati tutti i motivi. Sono stato assai colpito dal fatto che, come mi segnala l’amico Pierre Lamoque, la Gazette des Écoles abbia pubblicato nell’aprile 1832 una profezia in forma di poesia. Esattamente settantatre anni prima dell’uscita sugli Annalen der Physik (17, 891) dell’articolo di Albert Einstein Zur Elektrodynamik bewegter körper, meglio noto come “Relatività ristretta”, qualcuno predisse i contenuti della rivoluzionaria teoria dello scienziato tedesco con una precisione da far restare sconcertati:
Il viendra, méchant allemand juif,
avec un système où tout est relatif,
à subvertir le monde qui a fait le Bon Dieu,
faisant de l’énergie, dans son détestable jeu,
seulement un produit de la matière
pour la vitesse (carrée) de la lumière.
La sestina, di metro assai irregolare, compare all’interno di un breve racconto dal titolo “L’apprenti”, che narra l’incontro casuale di un giovane studente con un vecchio erudito che gli spiega la teoria dei colori di Goethe. È proprio il vecchio che, sul letto di morte per aver ricevuto un calcio da un cavallo, prima di spirare, sussurra nell’orecchio al giovane le profetiche parole che ho riportato. Il racconto è firmato con la sola sigla E.G. Qualcuno ha voluto interpretare le iniziali come quelle del giovane matematico Èvariste Galois, che potrebbe aver scritto il racconto durante la sua detenzione per motivi politici nei mesi a cavallo tra il 1831 e il 1832. Galois sarebbe morto a soli vent’anni per le conseguenze di un duello, il mese successivo alla comparsa del racconto. Per somma ironia della sorte, questo scritto non matematico costituirebbe l’unica pubblicazione in vita del geniale inventore della teoria dei gruppi.
Il viendra, méchant allemand juif,
avec un système où tout est relatif,
à subvertir le monde qui a fait le Bon Dieu,
faisant de l’énergie, dans son détestable jeu,
seulement un produit de la matière
pour la vitesse (carrée) de la lumière.
La sestina, di metro assai irregolare, compare all’interno di un breve racconto dal titolo “L’apprenti”, che narra l’incontro casuale di un giovane studente con un vecchio erudito che gli spiega la teoria dei colori di Goethe. È proprio il vecchio che, sul letto di morte per aver ricevuto un calcio da un cavallo, prima di spirare, sussurra nell’orecchio al giovane le profetiche parole che ho riportato. Il racconto è firmato con la sola sigla E.G. Qualcuno ha voluto interpretare le iniziali come quelle del giovane matematico Èvariste Galois, che potrebbe aver scritto il racconto durante la sua detenzione per motivi politici nei mesi a cavallo tra il 1831 e il 1832. Galois sarebbe morto a soli vent’anni per le conseguenze di un duello, il mese successivo alla comparsa del racconto. Per somma ironia della sorte, questo scritto non matematico costituirebbe l’unica pubblicazione in vita del geniale inventore della teoria dei gruppi.
Qualcun altro però mi scrive di non fidarmi delle notizie fornite dal noto burlone Pierre Lamoque.
Ciao Popinga! Sono rimbalzato qui dal sito dell'UAAR.
RispondiEliminaAvrei voluto lasciarti un commento spiritoso, ma ho paura di imbrattare il tuo bellissimo blog neonato.
Ti leggerò avec grand plaisir.
M'inquino ai tuoi piedi. Ciao!
Colapesce, conosco il tuo humour ed è un onore che tu mi segua.
RispondiEliminaOh... Così mi fai arrossire! Cordiali salumi!
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