Pagine

sabato 6 giugno 2009

Tre poesie matematiche


Oda al número cero

Redonda negación, la nada existe
encerrada en tu círculo profundo
y ruedas derrotado por el mundo
que te dio la verdad que no quisiste.

Como una luna llena es tu figura
grabada en el papel a tinta y sueño.
Dueño de ti te niegas a ser dueño
de toda la extensión de la blancura.

Tu corazón inmóvil y vacío
ha perdido la sangre que no tuvo.
Es inútil segar donde no hubo
más que un cuerpo en el cuerpo sin baldío.

Redonda negación, redonda esencia
que no ha podido ser ni ha pretendido.
Sólo la nada sueña no haber sido
porque no ser es ser en tu existencia.

(Enrique Morón, Odas numerales, 1972)

Ode al numero zero

Rotonda negazione, il nulla esiste,
rinchiuso nel tuo cerchio profondo
e ruota sconfitto per il mondo
che ti ha dato la verità che non volevi.

Come una luna piena è la tua figura,
incisa sulla carta con inchiostro e sogno,
padrone di te, ti neghi d’esser padrone
di tutta l’estensione della bianchezza.

Il tuo cuore inamovibile e vuoto
ha perso il sangue che non ha avuto.
È inutile mietere dove non c’era
altro che un corpo nel corpo senza valore.

Rotonda negazione, rotonda essenza,
che non ha potuto essere, né l’ha preteso.
Solo il nulla sogna di non essere stato
perché non essere è essere nella tua esistenza.

Enrique Morón (1942) è un prolifico poeta e drammaturgo spagnolo. La raccolta Odas numerales, uscita nel 1972 per le Ediciones Saturno di Barcellona (ora in Poesía 1970-1988, Granada, 1988), contiene una serie di odi dedicate a concetti matematici come la circonferenza, il segno meno, il numero due, ecc.



Pi salió de su escondrijo

Pi salió de su escondrijo
para volver a las andadas.
De día era 3,
de noche todo lo demás.

A Pi le gustaba su decimalidad.
Todos lo sospechaban,
pero nadie osaba descubrirlo.

Un día un 2 desorientado,
se atrevió a saltarse la coma
y se vio inmerso en el decálogo,
pero por primera vez
pudo dejarse amar y ver
un sinfín de paraísos:
esos otros mundos que,
simplemente, no conocemos.

(Marlén)

Il pi greco uscì dal suo nascondiglio

Il pi greco uscì dal suo nascondiglio
per tornare sulle strade.
Di giorno era 3,
di notte tutti gli altri.

Al pi greco piaceva la sua decimalità.
Tutti lo sospettavano,
ma nessuno osava svelarlo.

Un giorno un 2 disorientato,
si permise di saltare la virgola
e si vide immerso nel decalogo,
ma per la prima volta
ha potuto lasciarsi amare e vedere
un’infinità di paradisi:
quegli altri mondi che,
semplicemente, non conosciamo.

La poesia è comparsa nella raccolta Transmoderna. Non sono riuscito a trovare in rete altre notizie, nè sulla raccolta, nè sull’autrice.

Aggiornamento del 14/3/2012 (Pi Day!): Oggi Marlén mi ha scritto per comunicarmi gli indirizzi del suo sito e del suo blog, davvero interessanti. Colmo così grazie alla sua cortesia una lacuna del mio articolo.


Come ogni volta

Dell'Eleatico rifeci - e rifarò -
l'errore.
Mi avvicinai, freccia,
a te, bersaglio,
per non toccarti mai.
Ma converge, come me,
rapidamente a due.
Ti amo.

(Giovanni Sabato, Sconfitte, 1978)

Anche di questo autore confesso la mia totale ignoranza. La poesia, secondo me assai bella, l’ho trovata citata in un documento del simpatico divulgatore e “ricreativo” matematico italo-canadese Robert Ghattas, dedicato ai concetti di infinito e simmetria nell’arte e in letteratura. Ghattas è autore di Insalate di matematica. Sette buffet per stimolare l'appetito numerico, Sironi Editore, 2004.

10 commenti:

  1. Allora anche tu ami Escher!
    Saluti dalla Perfidanera

    RispondiElimina
  2. Bravo pour ton blog, Marco !
    Toujours aussi difficile pour moi de comprendre l'italien (je suis vraiment handicapé ...) mais je trouve tes illustrations de plus en plus belles.
    A bientôt.
    Pierre de R

    RispondiElimina
  3. Perfidanera: come si fa a non amare Escher? Lo amavo già da prima di leggere Hofstaedter (spero di averlo scritto giusto). Grazie per i complimenti! Ciao.

    RispondiElimina
  4. Raffaello, grazie. Prometto di leggere il tuo work in progress non appena sarò più libero dagli impegni scolastici ed elettorali (ero ai seggi). A risentirci tra poco.

    RispondiElimina
  5. Bellissima quella di Sabato, ma dove le trovi? Beh io sono un ignorantone perciò è facile épater le bourgeois, però non ti dispiacerà se qualche volta ti citerò. E' bello anche brillare di luce riflessa.....

    RispondiElimina
  6. troppo belleee!
    per ora ho condiviso nel mio box segnalazioni. Ma un giorno "me le porto" sul blog con post via kwout! :-))
    grazie Pop!
    g

    RispondiElimina
  7. Spulciando tra i post, sono arrivata a questi tre piccoli gioielli. Conoscevo già l'ode al numero zero, mentre le altre mi erano completamente sconosciute.

    Segnalato qui il post:
    http://lanostramatematica.splinder.com/post/20984346#more-20984346

    Grazzzzie!

    RispondiElimina
  8. Annarita, io invece ti ringrazio per il link al sito di Enrique Morón. Ciau!

    RispondiElimina
  9. Arrivo a te da Annarita.
    Complimenti.
    Interessanti, piacevoli queste poesie. Conoscevo solo ''l' ode al numero zero''.

    RispondiElimina