Questa gustosa vignetta, che apparve sul numero del 23 settembre 1865 della rivista londinese Punch, prendeva simpaticamente in giro il convegno della British Association for the Advancement of Science, che aveva appena concluso i suoi lavori a Birmingham. I partecipanti e i relatori costituirono come un who's who dei più alti esponenti delle scienze britanniche alla metà del XIX secolo (nei campi della geologia, fisica, fisiologia, chimica, matematica, statistica ed economia). Nei lavori si parlò di tutto, dall’allevamento delle ostriche all’esplorazione delle caverne inglesi, dalla revisione della nomenclatura zoologica all’osservazione delle meteore, dalle ascensioni con l’aerostato per studiare l’atmosfera alla determinazione di un’unità di misura per la resistenza elettrica.
L’illustrazione è stata pubblicata nei giorni scorsi dall’amico John F. Ptak, libraio scientifico americano e grande divulgatore, sul suo interessantissimo blog Ptak Science Books, ricca fonte di notizie, aneddoti e illustrazioni sulla storia della scienza, della tecnologia e sui loro dintorni sociali.
Tra le caricature della vignetta, in alto a sinistra si riconoscono Thomas Huxley, il “mastino di Darwin”, e Richard Owen, rivale del padre dell’evoluzionismo, intenti a polemizzare sui principi dell’evoluzione di fronte a un piccolo pubblico di scimmiette con la testa ischeletrita o fossile. Il personaggio in piedi alla loro destra che agita una specie di attizzatoio davanti agli elementi chimici (indicati dai simboli dei pianeti alla maniera degli alchimisti) per John potrebbe essere il chimico (e garibaldino!) J. A. R. Newlands, che contribuì all'elaborazione della tavola periodica. Nei commenti all’articolo, tuttavia, qualcuno propone di identificarlo con il fisico irlandese John Tyndall, grande divulgatore e sostenitore della laicità della scienza, che avrebbe appena bruciacchiato le terga al personaggio in fuga al centro in alto, forse il geologo e naturalista Joseph Jukes, con il quale aveva avuto una polemica sulle misure per il carbone.
John Ptak non sa chi identificare nel personaggio che sta presiedendo il gruppo di cifre graziosamente sedute su dei piccoli sgabelli, con in mano un pesce (e un’altra metà) che riporta indicato il prezzo, ma è attratto dallo zero che fugge gridando. È questa caricatura la più enigmatica di tutta la vignetta. Non è chiaro il riferimento al pesce, che sembra di un genere asiatico, e ancora più misteriosa è la corsa disperata dello zero. Qualcuno ha identificato il personaggio nel matematico e ingegnere Charles Babbage, il trisavolo dei computer, ma nel 1865 egli aveva 74 anni, e non sembra che possa essere disegnato così giovane. Un scorsa agli Atti del convegno, pubblicati l’anno successivo a Londra da John Murray, informa che vi fu una lunga relazione sulla Teoria dei Numeri da parte del matematico londinese Henry J. Stephen Smith (pagg. 322-375 del volume I), mentre, tra le comunicazioni riguardanti la matematica e la fisica (pagg. 6-10 del volume II), si trovano quelle di O. Byrne, A. H. Curtis, del reverendo Robert Harley (Sulla teoria dei risolventi differenziali), T. A. Hirst, di C. M. Ingleby (Su un metodo per trovare i resti nelle divisioni aritmetiche), di James Joseph Sylvester (Su una classe speciale di domande sulla teoria delle probabilità). Di quest’ultimo John F. Ptak ha trovato una citazione del 1877 riguardante la relazione tra insegnamento e ricerca, che per Sylvester è “rara come un pesce parlante”, ma ciò non è sufficiente ai fini dell’identificazione del personaggio con in mano il pesce.
Placidamente seduto al centro, mentre fa il giocoliere con delle sfere terrestri, c’è il geologo scozzese Roderick Murchison, che ha un posto di rilievo nel disegno del Punch (un accenno all’imperialismo britannico?). Altri due geologi armeggiano in basso a destra: il primo sta sistemando al suo posto un pezzo della Terra e dovrebbe essere Charles Lyell, mentre l’altro infila una corta pala in un altro globo terrestre. Difficile identificarlo: John propende per riconoscere in lui il geologo e ingegnere minerario John Philips, ma forse si tratta del vulcanologo George Scrope. Sopra di loro c’è il fisico ottico e inventore David Brewster, che sta armeggiando con lo stereoscopio da lui inventato di fronte a un pubblico composto da alcuni compassi e da un telescopio. Più in alto è disegnato un maglio a vapore che si esibisce davanti a un gruppo di coltelli.
La vignetta è accompagnata da un testo scherzoso (con l’umorismo dell’Inghilterra del 1865, un po’ diverso dal nostro). Riguardo alla matematica è malauguratamente piuttosto oscuro, ma forse aiuta nella identificazione del personaggio con il pesce: “Qualche parola sulla Quadratura di un Sacrestano che stava discutendo in un circolo vizioso. Illustrato pugilisticamente. (Un baule di se stesso, compresi i guanti e un cambio di biancheria)”. E se il “sacrestano” fosse proprio il reverendo Robert Harley? Nel 1865 poteva non essersi ancora fatto crescere la barba, inoltre i tratti del viso e la pettinatura con frangia verso destra possono a mio parere motivare questa ipotesi.
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