Quale mare?Da molto tempo da molto ma non so più da quanto tempo la morte s’è complicata sfruttando la mia confusione s’è fatta chiamare mare forse soltanto per vantarsi allontanando i momenti deviandoli incessantemente in altri momenti spersi sulla grande contraffazione se le onde seguitano a mentire ma sempre dormendo sopra un mare tempestato di schiuma di colpo avariata la morte si fa chiamare mare ma per approfittarne.
Toti Scialoja, da Poesie 1979-1998, Prefazione di G. Raboni, Milano, Garzanti, 2002.
In memoria delle vittime del Mediterraneo e dell’egoismo europeo.
Rabbia e sconforto
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