domenica 7 novembre 2010

La "Molecular Evolution" di James Clerk Maxwell

Dell’attività poetica del grande fisico scozzese James Clerk Maxwell (1831-1879) ho già parlato in due occasioni, a proposito della giocosa parodia di Rigid Body Sings e della complessa riflessione filosofica della sua ultima opera, Paradoxical Ode, scritta pochi mesi prima di morire. Abbastanza nota è anche questa Molecolar Evolution, pubblicata inizialmente su Nature del 2 ottobre 1873 e riprodotta nella biografia scritta da Lewis Campbell tre anni dopo la morte dello scienziato: The Life of James Clerk Maxwell, with a selection from his correspondence and occasional writings and a sketch of his contributions to science (London: Macmillan, 1882). L’opera fu scritta probabilmente in occasione della riunione di Bradford della British Association nel settembre 1873. I Leoni Rossi cui i versi fanno riferimento erano il club formato da alcuni membri dell’associazione scientifica, che si incontravano per allegri simposi al termine dei lavori.

L’evoluzione molecolare di cui parla Maxwell in questa elegante poesia non è ovviamente quella che si intende oggi, cioè il processo evolutivo considerato a livello degli acidi nucleici e delle proteine, e il termine nonsense che egli utilizza non è certo in riferimento alla sequenza di DNA che non codifica per alcun aminoacido e non è a sua volta trascritta. Maxwell, all’interno di questa che sembra una canzone conviviale, si interroga invece sul continuo cambiamento delle “associazioni” che gli atomi possono formare, che egli mette in relazione con l’evoluzione delle idee scientifiche, che sembra obbedire a un processo di cui sfuggono i contorni e le regole, e che ci appare come privo di senso. L’invito all’allegra compagnia è allora quello di abbandonarsi, almeno per una notte, al Nonsenso. Il primo verso della terza strofa rivela buone conoscenze classiche dell’autore, essendo un riferimento a "Leonum arida nutrix" dell’Ode 1, 22, dei Carmina di Orazio. Personalmente ho trovato deliziosa l’allitterazione “Nonsense is incense to our noses”, che ‘patafisicamente condivido in pieno.

Molecular Evolution

At quite uncertain times and places,
The atoms left their heavenly path,
And by fortuitous embraces,
Engendered all that being hath.
And though they seem to cling together,
And form "associations" here,
Yet, soon or late, they burst their tether,
And through the depths of space career.

So we who sat, oppressed with science,
As British asses, wise and grave,
Are now transformed to wild Red Lions,
As round our prey we ramp and rave.
Thus, by a swift metamorphosis,
Wisdom turns wit, and science joke,
Nonsense is incense to our noses,
For when Red Lions speak, they smoke.

Hail, Nonsense! dry nurse of Red Lions,
From thee the wise their wisdom learn,
From thee they cull those truths of science,
Which into thee again they turn.
What combinations of ideas,
Nonsense alone can wisely form!
What sage has half the power that she has,
To take the towers of Truth by storm?

Yield, then, ye rules of rigid reason!
Dissolve, thou too, too solid sense!
Melt into nonsense for a season,
Then in some nobler form condense.
Soon, all too soon, the chilly morning,
This flow of soul will crystallize,
Then those who Nonsense now are scorning,
May learn, too late, where wisdom lies.


In tempi e luoghi davvero incerti
gli atomi lasciarono il loro celeste cammino
e per fortuiti amplessi
produssero tutto ciò che è.
E sebbene paiano unirsi assieme
e qui formare “associazioni”,
presto o tardi, tuttavia, romperanno la pastoia
e correranno via tra le profondità spaziali.

Così noi che sediamo, oppressi dalla scienza
come asini britannici, saggi e seri,
siamo ora trasformati in selvaggi Leoni Rossi,
poiché intorno alla preda infuriamo e deliriamo.
Perciò, per una metamorfosi improvvisa,
la saggezza diventa umorismo, la scienza scherzo,
il nonsenso è incenso per i nostri nasi
perché quando parlano i Leoni Rossi, essi fumano.

Salute, Nonsenso! Balia asciutta dei Leoni Rossi,
da te i saggi imparano la saggezza,
da te selezionano quelle verità della scienza,
che in te di nuovo volgono.
Che combinazione di idee,
il nonsenso da solo può saggiamente formare!
Quale saggio possiede solo metà del potere che ha
per conquistare con la tempesta le torri della Verità?

Arrendetevi, allora, voi regole della rigida ragione!
Dissolviti, anche tu, troppo solido senso!
Mescolatevi nel nonsenso per una stagione,
poi condensatevi in qualche forma più nobile.
Presto, troppo presto, il gelido mattino
cristallizzerà questo flusso di spiriti,
allora coloro che il Nonsenso stanno ora deplorando,
possano imparare, troppo tardi, dove sta la saggezza.

3 commenti:

  1. Non conoscevo "questo" Maxwell e pensare che la gente crede che gli scienziati siano "incolti" o che peggio non possano produrre "cultura"! Come se la cultura fosse solo quella umanistica...

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  2. Ma come se hanno appena detto che con la cultura non si mangia...

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  3. Popinga è la dimostrazione di come una Terza Cultura sia possibile (Vedi Charles Percy Snow)..
    Affascinante questo lato di Maxwell.. specialmente per chi l'ha studiato solo in applicazione alla risoluzione delle reti..

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