martedì 28 settembre 2010

Una recensione musicale


Gli strazianti riff di Hilbert che emergono da un tappeto di chitarre novembrine ricordano gli episodi migliori del quartetto di Anchorage, qui al suo settimo album. Da parte sua, il beat sincopato di Boole lascia spazio a episodi di pura misura in cui tamburo e rullante si alternano in ritmi dispari impossibili come nei deliri più acidi di Russell o dei Whitehead. La vocalist, sirena zoppa dell'Artico, intona note ricostituenti che la avvicinano in parte alla Frege più voluttuosa (quella con i Logik, per intenderci) e, in momenti di pura iconoclastia, al salmodiare gregoriano condito di carta vetrata dell'ultima bicilindrica tedesca. Le tastiere riscattano la precedente mezza delusione di Sorites Paradox e, lasciati da parte gli eccessi minimalisti, strabordano in sonorità fastose temperate di sensualità country’n’western. Davvero un ottimo riscatto per il biondo spettinato di Denver. Un album assolutamente meraviglioso e degenere, sperimentale nel suo classicismo dodecafonico, sconsigliato ai cardiopatici e dannatamente indispensabile agli agitatori sociali.

(da Fake Rock oggi in edicola)

16 commenti:

  1. Come sandrobondista anonimo sono perpluto assai.
    E i pastafariani in questo caso non sono usi recitare il rosario o intraprendere una o più novene.
    Anonimo J.

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  2. Cosa ti puoi aspettare da un gruppo Alaskiano o come si dice, fino ad ora hanno prodotto solo la Palin

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  3. La copertina vale da sé l'acquisto. Sembra Karel Thole dopo che s'è fumato un libro di Lovecraft.

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  4. Enrico, Palin era il quinto album, quello del successo mondiale del single She-Bullshit from the North.

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  5. Profeta: è nota l'attenzione dei Damned Popingas per la grafica delle copertine, curate personalmente da Tim Boole.

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  6. Roberta, ti mando un paio di biglietti gratis per il concerto del 2 novembre a Zurigo.

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  7. Se mi avanza una zucca, magari ci faccio la carrozza e arrivo su.
    :)
    'notte.

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  8. @ Roberta
    per me sei pronta pe entrare nei Sandrobondisti Anonimi.
    Piccola osservazione: la forma corretta è "rockz" per i nerds/geeks & assimilabili, a quanto ne so me; ma va bene anche così.

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  9. Juhan, propongo il criptobondismo: tutto Bondi tradotto in LaTeX e inciso al laser su cubi di marmo. A gettarli in Arno ci penso io, se tra dieci anni li ripesca Giacobbo siamo a posto.

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  10. @ Roberta
    Ottima idea, bisognerebbe sentire cosa ne pensa il Presidente (se non è d'accordo lo possiamo fare di nascosto).

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  11. Dategli una forma tipo testa di Modigliani. Repetita juvant.

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  12. Un parallelepipedo! Il mistero dei parallelepipedi cubici su Voyager - Ai confini della conoscenza.
    C'è materiale per la sceneggiatura di un paio di puntate a farsi una googlata su OOPArt, che ho scoperto oggidì.
    Ok, smetto... ;)

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  13. Allora io ho pensato Che bella questa copertina! Che mi era venuta in mente questa cosa (nelle due immagin di donne che ci sono) =
    http://www.boredpanda.com/spirit-photography-of-william-hope/
    che è bellissima (tipo le storie dei poeti inesistenti).
    Poi però nella recensione non c'ho capito niente, e allora ho deciso di indagare ulteriormente.
    Popinga, non te lo vorrei dire che cosa e chi ho potuto trovare:
    "Un ciuffo biondo e spettinato fare scanzonato
    buffo e spigliato"
    http://www.lyricsvip.com/Cristina-D'Avena/Mighty-Max-Lyrics.html.
    Altro che Fake rock!

    B

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  14. Se volete li possiamo buttare nel Tanaro, tanto è già pieno dei residu del ponte abbattuto l'estate scorsa di nascosto. Comunque Pop li hai due biglietti anche per me quando faranno il concerto ad Alessandria? (d'Egitto)

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  15. Enrico, una grande sorpresa! C'è in programma un concerto al Palazzetto di Casale Monferrato il 1° aprile 2011 (pare che uno dei Popingas abbia fatto lì il CAR). Per te due biglietti sotto il palco.

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  16. Sopra il palco i Popingas canta
    sotto il palco l'Enrico _______

    Alle volte ci vorrebbe davvero l'originale, l'unico, l'inimitabile e inossidabile Sandro Bondi.
    Poi, prima che a qualcuno ci venga la tentassione di scrivere, notare che mi sto allenando al federalismo, per adesso usando la sintassi della Liga Veneta, che mi sembra più culturalmente affine a me. Pota! (questo non è veneto ma mi piace lo stesso).

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