lunedì 1 agosto 2011

Parata di limerick e di paesaggi incantati


Verbale

È agli atti che il teste veniva attinto
da un impulso sempre più distinto.
A domanda dell’inquirente
su quella voglia emergente
dichiarò che al limerick era sospinto.


Il camallo di Rapallo

C’era un giovane camallo di Rapallo
che un giorno perse le scarpine da ballo.
Sgualcì, in sovrappiù,
il suo grazioso tutù,
l’equivoco camallo ballerino di Rapallo.


Il cinico

Su, mettiamoci a scrivere qualche lagna
per il concorso letterario di Soragna.
Comporremo tristi storie
di rimpianti, care memorie:
magari qualche cosa si guadagna.


Senza proferir verbo

Maledizione della pagina bianca,
e, diavolo, una mente stanca.
Meglio una vacanza,
magari, la speranza…
no, in rosso il conto in banca.


Sul fiume

Un barcaiolo colombiano, forse per gioco
bevve dieci birre, o pressappoco.
Poi, un bisogno impellente
lo fermò nella corrente:
nel grande e lungo fiume, Orinoco.


Ballata delle madri

Mi domando che madri Pasolini aveva in mente:
vili, servili, mediocri, feroci, borghesi, opulente,
allineate, conformiste
ipocrite, qualunquiste.
Mai pensato a una madre intelligente?


Ballata del fidanzato tradito
(omaggio a Edoardo Sanguineti)

“Femmina penso, se penso una gioia,
pensarci il maschio, ci penso la noia”.
Donna è il dono di civiltà
che rappresenta stirpi e città:
Madre Teresa è Calcutta, Elena è Troia.


Il madonnaro

Un giovane madonnaro di Sessa Aurunca
disegnava ispirandosi all’Urlo di Muncha.
Perché ci attaccasse una “a”
proprio non si sa,
quello strano madonnaro di Sessa Aurunca.


Nel portico di Giorgio Vigolo

Guardo nel soffitto del portico, all'ora propizia,
e contemplo quel buio di polvere laterizia.
Tra le travi secolari
uccelli straordinari.
Tutto giù, tanto ho la licenza edilizia.


Et in Arcadia, ego

Poesia fa del mondo cangiar le forme:
Talia le rivela, ché Calliope ormai dorme.
Un fido pastor arcade,
scoprì un dì beltade
di comporre limericchi giocando con le norme.


Il mongolo

Un lottatore mongolo di Ulàn Batòr
vestiva da tempo solo capi di Dior.
Un giorno, non si sa perché,
mise al tappeto Gianfranco Ferrè,
quel carcerato mongolo di Ulàn Batòr.


Hip-hop anapestico

Ehi, amico ci sto dentro tutto (ci-tum-tump),
la poesia mi prende di brutto (ci-tum-tump).
Questa rima è panna (ci-tum),
dai, passa una canna (ci-tum),
sono lo stomaco dopo il rutto (ci-tum-tump).


Tre limerick irregolari

C’era una giovane signora di Warszawa
che scriveva limerick mentre guidava.
Era talmente concentrata
che saltò carreggiata…

I limerick di un giovane di Monterosso
contenevano sempre un errore assai grosso.
Se gli chiedevi perché succedeva,
invariabilmente rispondeva:
“Perché cerco di ficcare nell’ultima riga il maggior numero di sillabe che posso”.

I limerick di un giovane di Fiorenzuola
mai superavano la dodicesima parola.


Terra desolata

Non sappiamo perché per gli inglesi
quello di Aprile è il più crudele dei mesi.
Forse perché genera colà
la terra morta fiori di lillà.
O perché i poeti inglesi sono ipertesi.


Inedito di Lafontaine

Un buffo Bufo che sbuffava sotto il tufo
ebbe una baruffa con Giacobbe il gufo.
– Levati sbruffone
dalla mia visione:
sono stufo che con gli UFO mangi a ufo!

(mica pasta muffa, ma tartufo)


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si prega cortesemente di contattare l’autore.


Le illustrazioni di questa piccola rassegna, che presenta limerick vecchi e nuovi, alcuni dei quali inediti sul web, sono della bravissima e gentilissima amica Paola Senesi, un’artista che ho amato sin dalla prima opera che ho visto. I suoi paesaggi incantati, i suoi volti, gli animali, i castelli, i teatrini sono la manifestazione visibile e colorata di un talento pittorico che si manifesta attraverso la gioia e la semplicità, caratteristiche del mondo magico dell’infanzia che pochi adulti sanno conservare. Io non sono capace di scrivere come un critico d’arte, ma credo a Paola quando dice che la sua esperienza di psichiatra si riflette nella sua opera, perché esso è il frutto di una ricerca d’armonia tra noi e il mondo, comune alla pratica terapeutica e che da essa trae linfa e spunto. L'uso magistrale dei pastelli colorati dà vita ad esperienze vissute e sogni, trasfigurandosi in un mondo fantastico in cui ciascuno di noi vorrebbe aver residenza. Se siete nelle vicinanze, vi invito a visitare la sua mostra personale “L’anima incantata”, che si terrà a Manziana (Roma) dal 13 al 28 agosto prossimi.


4 commenti:

  1. Incantevole post. Da conservare...

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  2. Uno spettacolo per tutti i sensi (almeno per i primi 8 sensi). E Paola Senesi è un genio - una genia - andrò a vedere la mostra sperando che anche la sconosciuta località di Manziana sia un paesaggio incantato.

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  3. Incantevoli, immediati di effetto e significato. Complimenti!

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  4. pozzi silvia silvia.pozzi25@teletu.it27/12/12, 16:17

    Incantevoli, più li guardo più mi sento far parte di quei paesaggi da sogno. Bravissima Paola Senesi!!! complimenti!!!

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