Scavarono per due anni, Paulo e Tom. Scavarono una voragine profonda, vivendo dei proventi di quell'unica pepita che avevano trovato un giorno, quasi sotto l’erba della foresta. Scavarono sotto il sole implacabile, sotto le piogge torrenziali che rendevano cedevoli i versanti, difendendosi dagli insetti e dai serpenti con zelo implacabile. Scavarono, tagliando radici centenarie di alberi che forse avevano visto i primi portoghesi, sollevando sassi appuntiti e puzzolenti di muffe, passando sotto il grande setaccio ogni più piccola molecola di quella terra grassa e rossastra, viva di uova e vermi e di chissà quanti miliardi di batteri, che ogni giorno diventava sempre più ostile. Alla fine di un settembre afoso Paulo morì di stenti e dissenteria e Tom decise di arrendersi e tornare nella favela arrampicata sopra la città della costa lontana. Come talvolta succede quando si conosce una persona, dovette constatare che l’unica cosa preziosa che gli era stata concessa si trovava in superficie.
(da una mia idea del 1984, dedicata a un ex-amico e collega)
Tristissimo... anche se a suo modo dolce e bello :(
RispondiEliminaSaluti,
Mauro.
Io conosco un tizio che con un amico è andato in Brasile per andare a cercare oro o pietre preziose, non ricordo, in un garimpo. Quando è arrivato là, ha comprato una pala e vari attrezzi, poi si è guardato un po' intorno e ha deciso di mettersi con una tedesca che aveva un baretto nel paese vicino e di lasciare andare a scavare gli altri.
RispondiEliminaGente strana. Per andare con una tedesca, non era meglio la Germania. E, soprattutto, una volta che uno è in Brasile... una brasiliana non la trovava?
RispondiEliminaGente strana, che parte per fare una cosa e poi ne fa tutta un'altra.
Gente strana. In un Pease del Sud-Europa so che milioni di persone vanno a votare per uscire dalle sabbie mobili e riescono solo a tuffarsi in un letamaio. Scoprendo poi di essersi impantanati.
Meglio il Brasile, le brasiliane.... e anche le tedesche. Full immersion.