Due, tre, cinque,
poi sette, poi undici
storni sull’olmo.
Svuota la mente,
fatti attraversare
dall’infinito.
A casa Riemann
battono alla porta,
ma resta chiusa.
Magica grazia:
la spirale costante
dell’ammonite.
Tre alla cento:
non basta la vita
per pronunciarlo.
E se la pulce
avesse tante pulci
con altre pulci?
Non conosciamo
ciò che sta tra infiniti
d’aleph diversi.
C’è chi s’ostina
a divider per zero
lo zero che è.
Fantastici...
RispondiEliminaGrazie, è stato un gran piacere leggere, guardare, pensare..
RispondiEliminaSono rimasto incantato.
RispondiEliminaMi accodo ai complimenti senza aggiungere altro; non ce n'è bisogno ☺
RispondiEliminaBelli, belli, belli!
RispondiEliminaBelli, ma... sbaglio o in
RispondiEliminaNon conosciamo
ciò che sta tra infiniti
d’aleph diversi.
la seconda riga ha otto sillabe?
si potrebbe trasformare in:
Non conosciamo
il gap tra infiniti
d’aleph diversi.
"ciò che sta tra infiniti" è un regolare settenario perché c'è sinalefe (ciò-che-sta-train-fi-ni-ti)
RispondiEliminaHaiku molto belli!
DG
Belli, particolarmente originali, captano sfere dentro sfere
RispondiEliminaGrazie Loriana