Henry David Thoreau scrisse quasi interamente Walden ovvero
Vita nei boschi durante il suo volontario esilio, durato più di due anni
tra il 1845 e il 1847, in una capanna, costruita in gran parte da solo, tra i
boschi sulle sponde del lago Walden, nei pressi della cittadina di Concord, nel
Massachusetts. Il suo fu un esperimento con lo scopo di voler cercare l’intesa
con il mondo naturale e vedere l'uomo come artefice del proprio destino al di
fuori delle convenzioni sociali. Quella di Thoreau fu una vera e propria
prova di sopravvivenza e insieme una testimonianza all'umanità: l'uomo riesce a
vivere anche in condizioni di povertà materiale, e anzi, da queste può trarre
una maggior felicità imparando ad apprezzare maggiormente le piccole cose. Come
molti altri capolavori, si tratta di un’opera incompleta, perché le sue
traiettorie future potevano e dovevano essere tracciate da altri.
sabato 29 maggio 2021
L’erbario di Thoreau e il riscaldamento globale
Tra il 2003 e il 2007 un gruppo di naturalisti delle
Università di Boston e Harvard decise di misurare la biodiversità a Concord
utilizzando la raccolta di dati della flora locale compilata da Thoreau più di
160 anni fa. Le loro scoperte sono state pubblicate nei Proceedings of the
National Academy of Sciences. Delle specie catalogate dallo scrittore e
filosofo americano, il 27% erano scomparse, e un altro 36% erano presenti in
numero così limitato da essere in pericolo di estinzione. Ancor più importante
è stata la scoperta che i tempi di fioritura di molte specie arboree sono
diventati più precoci (fino a sei settimane), un cambiamento assai
probabilmente innescato dal cambiamento climatico, che ha fortemente provocato
l’estinzione di molte specie. Quando questi dati vengono analizzati in termini
di contesto filogenetico, indicano che il cambiamento nell'abbondanza è
fortemente correlato alla risposta del tempo di fioritura. Le specie che non
rispondono alla temperatura sono diminuite notevolmente in abbondanza e
includono tra le altre anemoni e ranuncoli, astri e campanule, centauree,
pinguicole, cornioli, gigli, mente, orchidee, rose, sassifraghe e violette.
L’articolo conclude dicendo che “il cambiamento climatico ha interessato e
probabilmente continuerà a modellare filogeneticamente il modello di perdita di
specie nei boschi di Thoreau”.
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