I libri di testo e gli articoli divulgativi spesso pubblicano ritratti di personalità storiche per illustrare il lato umano della scienza. Di solito, lo fanno bene. Einstein ha davvero fatto la linguaccia ai giornalisti, Marie Curie era davvero vestita di nero e Oppenheimer indossava un cappello di feltro. Ma, negli ultimi decenni, uno dei fondatori della fisica e dell'astronomia moderne è stato rappresentato con un falso ritratto (come è accaduto al matematico Legendre, del cui ritratto sbagliato ho parlato in un precedente articolo). Poiché quest'anno ricorre il 450° anniversario della nascita di Keplero, è opportuno segnalare un altro esempio eclatante di disinformazione propagata inconsapevolmente. Ciò è quanto sostengono Steven N. Shore (Dipartimento di Fisica, Università di Pisa) e Václav Pavlík (Astronomy Department, Indiana University Bloomington, Indiana, USA) in un articolo di preprint recentemente comparso su ArXiv, destinato a essere pubblicato sul forum dei lettori di Physics Today di settembre 2021.
Il ritratto, Fig. 1, che è la prima voce nella ricerca di Google per "Ritratto di Keplero" è anche apparso come doodle di Google in prima pagina il 27 dicembre 2013. Ancor più recentemente, è stato utilizzato come copertina del Giornale di Fisica, Vol. 62, aprile 2021, rivolto agli insegnanti di fisica delle scuole superiori. Esso è custodito nel monastero benedettino di Kremsmünster in Austria. Nella prima citazione che conosciamo (1877), l'acquisizione del dipinto è descritta come una vendita all'abate nel 1864. Una descrizione più completa è stata fornita nel 1898 da Ludwig Günther, secondo il quale "In base alle note che devo a Padre Hugo Schmid, il bibliotecario del monastero, il dipinto apparteneva a un tal notaio Grüner, che lo cedette nel 1864 all'attuale abate, Reslhuber". Il dipinto era descritto come una copia di un originale in possesso dei discendenti dei fratelli di Keplero. Né l'artista né l'identificazione del presunto originale sono stati forniti nelle fonti.
Il dipinto in questione è un olio su tavola di quercia (37×50 cm), privo di firma o attribuzione. C'è solo la frase latina "Aetatis Suae 39, 1610" nell'angolo in alto a destra (che di solito appare tagliato nelle fotografie). Il dipinto fu studiato nella celebrazione di Keplero del 1930 da Ernst Zinner in una rassegna generale dell'iconografia dell’astronomo e matematico. Zinner scrisse che il dipinto era stato venduto all'abbazia per 200 fiorini e che Grüner era di Weil der Stadt (città natale di Keplero). Zinner riassumeva anche le descrizioni precedenti, definiva il dipinto un "presunto ritratto" e includeva in particolare il parere di esperti che avevano esaminato il dipinto negli anni '20, tra i quali quello del professor Seraphin Maurer dell'Accademia di Belle Arti di Vienna. Maurer pensava di questo ritratto che, nonostante desse l'impressione di essere del XVII secolo, "[tutto] il trattamento tecnico mostra che il pittore non aveva alcuna idea della ritrattistica, [...] inoltre, i colori non sono ancora sbiaditi, come accade sempre con le immagini di quel periodo. Non ci sono segni visibili di invecchiamento come crepe, quindi si può presumere che l'immagine sia apparsa intorno al 1800 (un po' prima o dopo). Il pannello di rovere ha anche una finitura non comune all’inizio del XVII secolo. Queste caratteristiche principali mi permettono di affermare che il quadro è una copia.” Ancor prima di leggere Zinner, si poteva sospettare che il dipinto non potesse essere anteriore al XIX secolo per ragioni stilistiche.
Più precisamente, il ritratto in Fig. 1 non rappresenta nemmeno Keplero, ma probabilmente si tratta di un falso del XIX secolo che potrebbe essere basato vagamente su un ritratto accademico ufficiale di Michael Mästlin (1580-1635, vedi Fig. 2), che fu suo docente di matematica e sostenitore. Basta confrontare i dettagli nei due ritratti.
Figura 2: Ritratto di Michael Mästlin, fotografia in bianco e nero di un originale del 1619 di artista sconosciuto, Università di Tubinga, segnalato anche da Zinner come possibile fonte del falso |
Shore e Pavlík sostengono che questo presunto dipinto di Keplero, se si basa su qualcosa di diverso dalla fantasia, potrebbe facilmente essere una corruzione del ritratto di M̈astlin. Chiunque conoscesse la data di nascita di Keplero potrebbe aver redatto l'iscrizione. L'abito è sbagliato per il periodo e non si accorda con i due certi ritratti storicamente riferiti a Keplero: il medaglione commemorativo del suo matrimonio nel 1597 e il suo ritratto ufficiale del 1620 (Fig. 3). In nessuno dei due indossa un abito accademico. Anche se certamente non determinante, sarebbe alquanto sorprendente per Keplero, a quel tempo a corte, indossare il colletto formale indossato dai nobili e dai professori dell'epoca, come nel ritratto di M̈astlin. Sarebbe stato più appropriato un colletto di pizzo (come nel ritratto ufficiale di Keplero). Un candidato alternativo per il presunto soggetto originale potrebbe essere Wilhelm Schickard, che era un contemporaneo e collaboratore di Keplero, ma nel 1610 doveva ancora entrare nel mondo accademico, quindi non ci sarebbe stato motivo per ritrarlo.
Figura 3: Ritratto di Keplero, incisione basata sul suo ritratto del 1620 che fu donato alla biblioteca di Strasburgo nel 1627 |
Esiste un altro presunto ritratto di Keplero, del 1610 circa, che dal 1973 è stato attribuito a Hans von Aachen, uno dei pittori preferiti di Rodolfo II e contemporaneo di Keplero a Praga (Fig. 4). Questi due ritratti non possono rappresentare contemporaneamente la stessa persona. Sebbene l'identificazione sia ancora controversa, almeno nel caso di von Aachen, l'artista è noto e il dipinto è originale. Infine, vi è poi un altro dipinto identificato come Keplero, noto come “il ritratto di Linz” è datato al 1620 (Fig. 5). Sebbene l'artista sia sconosciuto, come già notato in letteratura, assomiglia alla rappresentazione di Keplero nel frontespizio delle contemporanee Tavole Rudolfine, e al ritratto ufficiale di Keplero dello stesso anno, dove però Keplero indossa il collare spagnolo. Questa è, tuttavia, una miniatura, non un ritratto ufficiale, e la moda era molto comune a quel tempo in Europa.
Figura 4: Presunto ritratto di Keplero. Attribuito a Hans von Aachen. Viene datato intorno allo stesso anno del falso ritratto, probabilmente il 1612 |
Figura 5: Miniatura di Linz. Presunto ritratto di Keplero del 1620, artista sconosciuto |
I due autori concludono chiedendosi come si possa essere propagato l’errore. Prima del 2000, non si trova alcun esempio del ritratto utilizzato per rappresentare Keplero, ad eccezione dei riferimenti citati. Tuttavia, il 2001 ha visto la fondazione di Wikipedia e il ritratto è lì apparso per la prima volta nel 2005. Successivamente, è diventato onnipresente. Ad esempio, appare nel comunicato stampa dell'ESA del 2011 (citando esplicitamente Wikipedia), l'ESO lo ha allegato a un articolo del 2016 e la NASA lo ha utilizzato nel suo materiale didattico sul Sistema Solare nel 2017.
Anche se questo può sembrare solo una questione banale, le immagini si fissano nella mente. Keplero merita di meglio.
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Steven N. Shore (Dipartimento di Fisica, Università di Pisa), Václav Pavlík (Astronomy Department, Indiana University Bloomington, Indiana, USA), How a fake Kepler portrait became iconic, arXiv:2108.02213v3 [physics.hist-ph]
E se fosse Simon Mayr (Marius)? Engraved image of Simon Marius (1573-1624), from his book Mundus Iovialis, 1614.
RispondiEliminahttps://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/b/b9/Simon_Marius.jpg
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