Sebbene oggi in gran parte dimenticato, Eugen Steinach (1861-1944), direttore della Sezione Fisiologica dell'Istituto di Biologia Sperimentale di Vienna, fu in prima linea nella ricerca endocrina negli anni '20. I libri di testo e le riviste mediche contemporanei dedicavano molte pagine ai suoi esperimenti sulle ghiandole sessuali e i giornali erano pieni di resoconti e pettegolezzi sulle operazioni di Steinach eseguite su milionari anziani nella speranza di ringiovanirli. Questi controversi interventi clinici erano radicati nei suoi studi sperimentali sullo sviluppo sessuale. Quando Steinach progettò (senza successo) di visitare l'America agli inizi del 1922, il New York Times espresse il diffuso fascino in un titolo memorabile: "Dr. Steinach Coming to Make Old Young" (Arriva il dottor Steinach per far giovani i vecchi). Il suo stesso nome divenne un verbo: le persone non facevano semplicemente l'operazione Steinach, erano "Steinached".
I suoi studi innovativi (e scientificamente controversi) stabilirono che lo sviluppo maschile o femminile dipendeva quasi interamente dalle ghiandole sessuali e dalle loro secrezioni interne. Ciò mostrava, come affermò Steinach, che il sesso, nonostante sia determinato da fattori genetici, può sempre essere modificato nelle sue caratteristiche manipolando le ghiandole sessuali. Questo sogno di controllare le caratteristiche sessuali e il comportamento portò Steinach dal laboratorio alla clinica. Era convinto che l'omosessualità umana fosse dovuta alla differenziazione incompleta delle gonadi, credendo che l'omosessuale maschio probabilmente possedeva testicoli che secernono sostanze femminilizzanti. Così introdusse un "trattamento" per i maschi omosessuali in cui un testicolo era rimosso e sostituito con un testicolo di un donatore eterosessuale. Non sorprende che l’intervento si sia rivelato inefficace, ma dimostra chiaramente come le scienze della vita muovessero ancora passi incerti, tra entusiasmi e delusioni. Ancora più deludente, e fisiologicamente complicata, era la cura dell'omosessualità femminile.
Steinach era nato nel Voralberg austriaco da una famiglia ebrea benestante, di tradizione medica: suo padre e suo nonno erano entrambi medici. Divenne direttore dell'Istituto biologico dell'Accademia delle scienze di Vienna nel 1912, anno in cui condusse esperimenti sul trapianto di testicoli di cavia maschio in una femmina e sulla castrazione del maschio. La secrezione dei testicoli, ora nota come testosterone, portò la cavia femmina a sviluppare comportamenti sessuali maschili, come montare il partner. Ciò indusse Steinach a teorizzare che le secrezioni della ghiandola fossero responsabili della sessualità.
Steinach divenne famoso soprattutto quando sviluppò l'operazione di Steinach, o "vasoligatura di Steinach", i cui obiettivi erano ridurre la fatica e le conseguenze dell'invecchiamento e aumentare il vigore generale e la potenza sessuale nei maschi. Consisteva in una vasectomia semi-unilaterale, che, secondo Steinach, avrebbe spostato l'equilibrio dalla produzione di spermatozoi verso l'aumento della produzione di ormoni nel testicolo così isolato.
Anche Sigmund Freud si sottopose al trattamento di Steinach. Il padre della psicanalisi soffriva di un tumore benigno della mascella destra (dovuto al tabagismo) diagnosticato nel 1923, per il quale subì un primo intervento di escissione il 20 aprile 1923 seguito da radioterapia e molto altro per curare le recidive. Probabilmente in preda alla disperazione, nello stesso anno decise di sottoporsi alla vasectomia. Freud conosceva le teorie del connazionale Steinach attraverso le pubblicazioni scientifiche, compreso il suo libro sulla “cura dell'omosessualità” ; egli pensava persino che in questo campo i metodi biologici fossero più affidabili rispetto alla psicoanalisi. Poiché il cancro era considerato una malattia della vecchiaia, secondo Freud il ringiovanimento indotto dalla vasectomia sembrava essere utile (e potenzialmente efficace) nel trattamento del cancro.
La pratica fu in seguito abbandonata, ma anche all'apice della sua popolarità c'erano medici scettici come Morris Fishbein, che era editor del Journal of the American Medical Association e che nel 1927 paragonò le cure di ringiovanimento alla ricerca dell'oro: una volta che il grido di "oro oro” era stato ripreso dagli entusiasti di Steinach, attori famosi, medici e finanzieri facevano l’operazione (un piccolo intervento che durava circa venti minuti). I giornali riportavano la loro soddisfazione e ci fu un'ulteriore corsa di candidati.
All'età di 69 anni, il poeta William Butler Yeats si sottopose all'operazione di Steinach il 6 aprile 1934. "Ha fatto rivivere il mio potere creativo", scrisse Yeats nel 1937. “Ha fatto rivivere anche il desiderio sessuale; e questo con ogni probabilità mi durerà fino alla morte.” Non fu solo la sua libido a essere stimolata dall'operazione, ma anche la sua arte: Yeats disse di aver avuto un'esplosione di poesia lirica e una "seconda pubertà" dopo essere stato operato.
Steinach ricevette tre candidature al Premio Nobel per la Medicina dal 1921 al 1938, ma non lo ottenne mai. Morì il 14 maggio 1944, durante l'esilio in Svizzera per sfuggire alle persecuzioni naziste. Harry Benjamin, il suo principale sostenitore americano, in un necrologio per il suo collega del giugno 1944, attribuì la malinconia dei suoi ultimi anni al suo esilio a Zurigo e alle "critiche ingiuste" alle sue pratiche di ringiovanimento. Sottolineò inoltre come i suoi studi avessero dato un "enorme impulso" perché i biochimici si occupassero di tutte le ghiandole endocrine.
Steinach lavorò anche con il sessuologo Magnus Hirschfeld allo sviluppo di quella che sarebbe poi diventata la chirurgia transgender. Il ruolo sperimentale di Steinach nell'identificare la relazione tra gli ormoni sessuali (estrogeni e testosterone) e gli identificatori fisici umani ha avuto importanti conseguenze per la chirurgia di riassegnazione del genere e la terapia ormonale sostitutiva. In effetti questa scienza era allora agli inizi a Vienna e si sviluppò in circa un ventennio con sperimentazioni incomplete, prima che due membri dell'Institut für Sexualwissenschaft di Hirschfeld (Ludwig Levy-Lenz e Felix Abraham) realizzassero il primo intervento completo chirurgia di riassegnazione del genere femminile su un soggetto tedesco, Dora Richter (nato Rudolph Richter) nel 1931.
[Così ho dato il mio contributo alla diffusione del “gender”]
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