sabato 12 dicembre 2009

Letteratura definizionale e LSD poetica

Tra le varie tecniche di manipolazione di un testo esistente, i membri dell’Oulipo hanno formalizzato la cosiddetta letteratura definizionale: dato un testo, si sostituisce a ogni parola significante (verbo, sostantivo, aggettivo, avverbio in –mente) la sua definizione “nel dizionario”, poi si ripete l’operazione, ad libitum, con gli accorgimenti necessari affinché il testo risultante abbia un senso. Se il lemma presenta più significati, è possibile scegliere il più conveniente agli scopi ludici e linguistici del manipolatore.

L’esempio che segue è tratto da Ou.Li.Po., La letteratura potenziale (Creazioni Ri-creazioni Ricreazioni), Clueb, Bologna, 1985, edizione italiana curata da Ruggero Campagnoli e Yves Hersant di un’opera collettiva degli oulipiani pubblicata in Francia da Gallimard nel 1973:

Frase di partenza
Il gatto HA BEVUTO il latte.

Prima manipolazione
Il mammifero carnivoro digitigrado domestico HA INGHIOTTITO un liquido bianco, di sapore dolce, fornito dalle femmine dei mammiferi.

Seconda manipolazione
Colui che è dotato di mammelle, mangia carne, cammina sull'estremità delle dita e concerne la casa HA FATTO SCENDERE DALLA GOLA NELLO STOMACO uno stato della materia senza forma propria, che ha il colore del latte, che provoca un'impressione gradevole sull'organo del gusto ed è procurato dagli animali di sesso femminile che hanno mammelle.

Terza manipolazione
Colui che ha organi glandolari atti alla secrezione del latte, che mastica e inghiotte carne di animali terrestri, uccelli e pesce, che si muove spostando i piedi uno dopo l'altro sulla punta delle parti mobili che terminano le mani e i piedi e che riguarda la costruzione destinata all'abitazione umana, HA FATTO ANDARE DALL'ALTO IN BASSO ATTRAVERSO LA PARTE INFERIORE DEL COLLO NEL VISCERE MEMBRANOSO IN CUI INIZIA LA DIGESTIONE DEGLI ALIMENTI un modo di essere della sostanza estesa senza configurazione esteriore che gli appartenga esclusivamente, che provoca l'impressione che fa sull'occhio la luce del liquido bianco, che ha sapore dolce fornito dalle femmine dei mammiferi, che produce un effetto piacevole sulla parte dell'essere organizzato destinata ad adempiere alla funzione di distinguere i sapori ed è ottenuto dagli esseri organizzati e dotati di movimento e di sensibilità e la cui differenza fisica e costitutiva appartiene alle donne che hanno organi glandolari atti alla secrezione del latte.

Come si vede, un testo iniziale di sei parole ne dà uno di 156 già al terzo trattamento. Opere così costruite sono state presentate contemporaneamente da Georges Perec e Raymond Queneau, ma entrambi sono stati preceduti di parecchi anni, come riconosce lo stesso Queneau, dall’anglo-polacco Stefan Themerson (1910-1988), regista, filosofo e poeta. Themerson tradusse la poesia Sotto la luna, un festino solitario del poeta cinese Li Po (VIII secolo), dandone una versione che definì semantica:

Testo originale (traduzione italiana di Leonardo Arena)
Seduto lì tra i fiori, con la brocca di vino -,
festino solitario, privo di amici intimi -,
elevo il mio boccale e invito il chiar di luna.
Insieme all'ombra, poi, saremo in tre,
giacché la luna non si negherà al bere.
E mentre l'ombra seguirà il mio corpo,
intanto, al fianco suo, io scorterò la luna.
La via della gaiezza termina a primavera;
mentre la luna ondeggia, al mio canto, qua e là.
Ed ha un sussulto l'ombra, fremendo, alla mia danza.
Da sobri, noi viviamo di una gioia comune;
quando poi, nell'ebbrezza, ciascuno si disperde.
Noi tre, per sempre uniti, vagando senza affetti,
infine, in lontananza, saremo alla Via Lattea.

Versione semantica di Stefan Themerson
Qui il testo inglese, con l’impaginazione originale. Fornisco l'adattamento in italiano (mio) dei primi versi della versione di Themerson, infedele soprattutto per l'impossibilità di mantenere l'impostazione grafica usando l'html.

Il succo d’uva
fermentato
tra le parti riproduttive
delle spermatofite.

O! Sono consapevole
del
mio
essere
isolato dagli altri!

Ah! Corpo
indugiante
sulla Terra,
che orbita
tenendosi
a 238.840
miglia (in media)
di distanza
&
brilla
riflettendo
la
luce irradiata
dal
Sole.

Nella
mia
bocca
prendo - esprimendo l’augurio per il tuo successo -
e mando giù
il liquido.

Ottengo
l’impressione
visiva di una
scura
macchia formata al mio fianco
dal
mio corpo
che
ferma una parte dei raggi della tua luce!

Che in tre
ci si influenzi a vicenda
per
la retroazione
dell’oggetto
che esiste
per stimolare
il centro del piacere
del nostro cervello!

Corpo
indugiante
sulla Terra,
perché sei separato da me da 221.614
miglia minimo –
Perché la distanza che ci separa sta crescendo fino a
252.972 miglia?

(…)

Con LSD poetica si intende poi una delle più stravaganti tecniche oulipiane di manipolazione di un testo in versi. Lo scopo è costruire una poesia con il procedimento della letteratura definizionale a partire da un verso esistente (o più di uno), in maniera più rigorosa rispetto alle tecniche di Themerson. Niente a che fare dunque con l’uso di sostanze psicoattive, tanto caro a molti poeti moderni, da Coleridge e De Quincey, attraverso Baudelaire e i poètes maudits, fino a Huxley, Keouac e la beat generation.

Marcel Benabou e Georges Perec forniscono, nel testo che ho già citato, questo esempio, che per ragioni di spazio riporto solo parzialmente (una manipolazione invece di tre):

Verso di partenza
Non è il giorno più puro del fondo del mio cuore.
(Non è il) GIORNO (più) PURO (del) FONDO (del) MIO CUORE.

Prima manipolazione
GIORNO: il chiarore donato alla Terra dal Sole
PURO: che nulla vizia, altera o corrompe
FONDO: ciò che vi è di più basso in un luogo profondo. La parte che si oppone ai vetri sul davanti. La stoffa sulla quale si fanno dei ricami. In pittura, il campo sopra il quale risaltano le figure. Ecc.
CUORE: organo confidale racchiuso nel petto e agente principale della circolazione. Memoria dei sentimenti (la vostra generosità è impressa nel mio cuore). E dei risentimenti (avere una piaga nel cuore)

Il chiarore dal Sole alla Terra donato
Nulla ha che lo vizi, l’alteri o lo corrompa
E nemmeno dell’organo nel cavo del mio petto,
memoria ai sentimenti e ai risentimenti,
la parte che si oppone ai vetri sul davanti
o i campi sopra i quali le figure s’esaltano.

Come cimento personale ho provato a trasformare con una LSD poetica una frase del Presidente del Consiglio. Ho utilizzato per praticità le definizioni di un dizionario italiano online :

Frase di partenza
Quando LEGGO le PAROLE del CAPO dell'OPPOSIZIONE mi CADONO le BRACCIA

Prima manipolazione
LEGGO : 1. Riconosco dal segno della scrittura le parole, ne intendo il significato. 2. [in senso figurato] interpreto il pensiero, il sentimento di qualcuno. 3. [in senso figurato] capisco il significato di segni particolari.
PAROLE: 1. Suono o gruppo di suoni con cui si indica una cosa o si esprime un'idea; la loro rappresentazione grafica. 2. il modo in cui ci si esprime. 3. impegni, promesse. 4. chiacchiere, discorsi vani. 5. in una composizione per canto, i versi rispetto alla musica che li accompagna.
CAPO: 1. La parte più elevata del corpo umano unita al torace dal collo; la parte analoga del corpo degli animali; anche la zona del cranio rivestita di capelli. 2. chi comanda su altri uomini; chi dirige imprese, attività, ecc. 3. la parte superiore o l'estremità di qualcosa. 4. l'estremità più grossa e tondeggiante di un oggetto. 5. ciascuna unità di un gruppo, di una massa, di un numero collettivo. 6. ciascuna delle parti in cui è diviso un libro; capitolo. 7. {geografia} promontorio sporgente sul mare. 8. {araldica} pezza onorevole che occupa il terzo superiore dello scudo.
OPPOSIZIONE: 1. Atto, effetto dell'opporre o dell'opporsi; mezzo con cui ci si oppone. 2. le forze politiche contrarie al governo. 3. {diritto} ricorso contro un provvedimento dell'autorità ritenuto lesivo del proprio interesse. 4. {astronomia} posizione di due corpi celesti che si trovino diametralmente opposti rispetto a un terzo, e specialmente alla Terra.
CADONO: 1. Vanno giù, portati dal proprio peso, quando manca un sostegno e perdono l'equilibrio; cascano [anche in senso figurato]. 2. [in senso figurato] muoiono . 3. tramontano [anche in senso figurato]. 4. scendono. 5. ricorrono. 6. capitano. 7. {grammatica} finiscono, escono.
BRACCIA: 1. Segmenti dell'arto superiore compresi tra la spalla e il gomito. 2. braccianti, forza di lavoro.

Quando interpreto il sentimento di qualcuno,
gli impegni, le promesse, i discorsi vani,
di chi comanda su altri uomini,
la posizione di due corpi celesti
diametralmente opposti rispetto a un terzo,
mi vanno giù, portati dal proprio peso
quando manca un sostegno, i braccianti.

Seconda manipolazione
INTERPRETO: 1. Fornisco una spiegazione a cosa che sia o sembri oscura. 2. attribuisco un significato a qualcosa. 3. sostengo una parte o eseguo un pezzo di musica vocale o strumentale.
SENTIMENTO: 1. Ogni stato affettivo della coscienza; ogni moto soggettivo dell'animo che dia una particolare tonalità affettiva, di gioia o di dolore, alle nostre sensazioni, rappresentazioni, idee. 2. l'affettività in generale; la sensibilità, la finezza di sentire. 3. modo di sentire, di valutare soggettivamente qualcosa. 4. la consapevolezza dei propri atti.
IMPEGNI: 1. Obblighi, promesse. 2. quantità di denaro investite in un'impresa. 3. cure attente. 4. affari; incombenze.
PROMESSE: 1. il promettere; le parole con cui si promette; le cose promesse. 2. [in senso figurato] coloro che dimostrano notevoli attitudini a una data attività.
DISCORSI: 1. Il discorrere; quindi anche conversazioni, colloqui. 2. trattazioni di un argomento, fatte specialmente in pubblico
VANI: 1. Che non servono a nulla, inefficaci; privi di fondamento, di consistenza. 2. leggeri, sciocchi. 3. [letterario] vuoti, che non contengono nulla
COMANDA: 1. Impone con autorità. 2. esercita un comando; governa. 3. {meccanica} regola il movimento di un meccanismo. 4. nel linguaggio burocratico, destina a un servizio.
UOMINI: 1. Individui adulti, di sesso maschile, appartenenti alla specie umana. 2. {zoologia} mammiferi superiori caratterizzati dalla posizione eretta, dal linguaggio articolato, dallo sviluppo relativamente grande del cervello e dalle elevate attività psichiche (famiglia: Ominidi). 3. la specie umana. 4. mariti, compagni delle donne. 5. gli incaricati, le persone addette a un servizio.
POSIZIONE: 1. il luogo in cui è posta una cosa; sito, situazione (anche morale). 2. {militare} luogo, terreno fortificato o difeso
CORPI: 1. Tutte le porzioni di materia che occupino uno spazio; oggetti, cose. 2. tutte le sostanze chimicamente definite aventi caratteristiche peculiari e distintive. 3. i complessi organizzati di materia che costituiscono l'uomo e gli animali. 4. cadaveri, salme. 5. ventri. 6. insiemi di persone che costituiscono un organismo a sé. 7. specialità militari. 8. unità militari. 9. raccolte complete e organiche di più opere.
CELESTI: 1. Del cielo, propri del cielo. 2. che hanno il colore del cielo puro. 3. divini.
DIAMETRALMENTE: 1. Al modo degli estremi di un diametro. 2. del tutto, totalmente, radicalmente.
OPPOSTI: 1. Che sono posti di fronte. 2. [in senso figurato] contrari. 3. le cose contrarie.
TERZO: 1. [aggettivo numerale ordinale] che in una serie occupa il posto numero tre. 2. la terza parte, la terza persona diversa da chi parla e da chi ascolta. 3. gli altri.
VANNO: 1. che si muovono da un luogo verso un altro; camminano. 2. che si recano, si dirigono, viaggiano; sono. 3. procedono. 4. si dileguano, si consumano, spariscono. 5. vanno a fare. 6. muoiono. 7. piacciono. 8. sono di moda. 9. che calzano, sono adatti. 10. che ha corso legale.
PORTATI: 1. Trasportati, mossi da un luogo a un altro; recati con se; [in senso figurato] riferiti. 2. retti, [in senso figurato] sopportati. 3. recati su di sé o indosso. 4. accompagnati, scortati. 5. condotti; indotti. 6. apportati, prodotti. 7. addotti. 8. apportati; prodotti.
PROPRIO: 1. particolare, speciale, peculiare. 2. {grammatica} si dice di nome con cui si indica un singolo individuo o una singola cosa. 3. si dice di parola o frase che esprime esattamente ciò che si desidera significare con essa. 4. che appartiene solamente a una persona e non ad altri; di lui, di lei, di loro.
PESO: 1. La forza che un corpo esercita su ciò che lo sostiene, per effetto della gravità terrestre; la misura di tale forza. 2. la cosa stessa che esercita il peso; specialmente l'oggetto di metallo che serve a pesare. 3. sensazione di pesantezza fisica; [in senso figurato] affanno, preoccupazione. 4. importanza. 5. {sport} ciascuna delle categorie in cui si dividono pugili e lottatori. 6. {sport} attrezzo metallico sferico che l'atleta scaglia alla massima distanza possibile; attrezzo in forma di manubrio che si solleva a forza di braccia.
MANCA: 1. Non basta, non è sufficiente; non c’è. 2. che viene meno. 3. [detto di persona] che non è presente, è lontano. 4. [letterario] che viene meno, muore. 5. che è privo di qualcosa. 6. che viene meno a qualcosa. 7. che commette una mancanza, un fallo. 8. che fallisce.
SOSTEGNO: Tutto ciò che sostiene.
BRACCIANTI: Coloro che fanno lavori manuali e pesanti.

Quando fornisco una spiegazione
di cosa che sia o sembri oscura,
la consapevolezza dei miei atti,
le cure attente, le promesse,
le trattazioni vuote di chi regola
il movimento di un meccanismo
su altri mammiferi superiori
con posizione eretta, linguaggio articolato,
sviluppo cerebrale e psichico,
il luogo di porzioni di materia
che occupano uno spazio, oggetti
divini totalmente posti di fronte
alla Terza Persona, diversa
da chi parla e da chi ascolta,
a me si dileguano, si consumano,
retti da speciale pesantezza:
allorché viene meno tutto ciò
che sostiene chi fa lavori,
manuali e pesanti, giornalieri.


10 commenti:

  1. Ho le lacrime agli occhi dalle risate per il gatto che ha bevuto il latte (io invece stasera ho bevuto altro). La userò questa tecnica, la userò .....
    Sei una fonte infinita di conoscenza.
    Ciao, Peppe

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  2. Interessanti e divertenti manipolazioni!
    Mi viene in mente quanto sarebbe coinvolgente la ludolinguistica con i ragazzi. Quanto arricchirebbe il loro lessico!
    Le colleghe di lettere a volte mi dicono che "per matematica è più facile" fare cose divertenti e allo stesso tempo formative! Mah! :-)
    complimenti, Pop!
    g

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  3. Giovanna: ho il libro adatto per le tue colleghe di lettere: Ersilia Zamponi, I draghi locopei. Imparare l’italiano con i giochi di parole, Einaudi, Torino, 2007, il cui strambo titolo è l’anagramma di “giochi di parole”. Costa intorno ai 10-11 €.

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  4. Grazie, Pop.
    Lo segnalerò! Qualcuna "ricettiva" c'è! :-))
    g

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  5. Secondo te quanto è possibile il procedimento inverso?

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  6. Peppe, ci sono diverse tecniche per la “restrizione” di un testo. Di due, la hai-kaizzazione e l’inventario, ne ho parlato in Manipolazioni di San Lorenzo. Ciao.

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  7. Molto molto interessante.
    C'entra relativamente ma conosco persone così logorroiche che sarebbero capaci di descrivere "il gatto ha bevuto il latte" con più di 156 parole. Senza scherzi. Può essere una malattia vera e propria. Incapacità di descrivere una situazione.

    "Tutti sono capaci di complicare. Pochi sono capaci di semplificare. Per semplificare bisogna togliere. E per togliere bisogna sapere cosa togliere." Bruno Munari.

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  8. Per noi logorroici, questo post è una manna. Grazie.

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  9. Ma dài Enrico! Non te la sarai presa? I tuoi sono racconti lunghi ma belli e affascinanti e che leggo spesso. Ma hanno dei contenuti che è impossibile rinchiudere in quattro righe. Il tuo è un diario di viaggio, non può essere corto. Anch'io scrivo post lunghissimi quando ce n'è bisogno, e se un argomento mi piace parlo e parlo e parlo. Lo sanno bene i miei amici. Il problema non è nella lunghezza ma nel saper adattare il testo al soggetto.

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  10. Ma Fab guarda che non sono mica così suscettibile. Sono io che mi rendo conto di avere la tendenza a sbrodolare. A volte parto per raccontare una cosa, poi non ho ancora cominciato a tratteggiare il primo personaggio e mi sono già disperso in mille rivoli e mi trovo oltre il cnsentito (dal buon senso).
    Con simpatia.

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