martedì 18 maggio 2010

Ricordo di Edoardo Sanguineti

Il poeta Edoardo Sanguineti è morto oggi a Genova all’età di 79 anni. Proprio in questi giorni sto rileggendo il testo della Lectio che Sanguineti tenne in occasione dei festeggiamenti per il novantunesimo compleanno di Pietro Ingrao, il 20 marzo 2006 a Roma. Si intitola Come si diventa materialisti storici? ed è una rivalutazione del marxismo:

“Nel momento niente offre una visione più matura, più ricca del marxismo che, mi pare, è ancora quella che spiega meglio a che punto siamo della storia umana, quali sono i temi fondamentali da affrontare e anche qual è la direzione verso la quale muoversi, che poi è la questione veramente radicale. Cioè: che fare.”

Al di là della suo talento poetico e ludolinguistico, di Sanguineti voglio proprio sottolineare l'impegno politico, il suo immergersi nel flusso della storia senza rimpianti per l'Empireo dei poeti. Le sue poesie di lotta, mai retoriche, e le sue prese di posizione pubbliche, spesso provocatorie e sempre documentatissime, sono la dimostrazione che la grandezza della poesia sta nel mondo e non fuori da esso.

PURGATORIO DE L'INFERNO, 10

questo è il gatto con gli stivali, questa è la pace di Barcellona
fra Carlo V e Clemente VII, è la locomotiva, è il pesco
fiorito, è il cavalluccio marino: ma se volti pagina, Alessandro,
ci vedi il denaro:
questi sono i satelliti di Giove, questa è l'autostrada
del Sole, è la lavagna quadrettata, è il primo volume dei
Poetae
Latini Aevi Carolini, sono le scarpe, sono le bugie, è la scuola di Atene, è il burro,
è una cartolina che mi è arrivata oggi dalla Finlandia, è il muscolo massetere,
è il parto: ma se volti foglio, Alessandro, ci vedi
il denaro:
e questo è il denaro,
e questi sono i generali con le loro mitragliatrici, e sono i cimiteri
con le loro tombe, e sono le casse di risparmio con le loro cassette
di sicurezza, e sono i libri di storia con le loro storie:
ma se volti il foglio, Alessandro, non ci vedi niente.

Il “Corriere della Sera” di oggi pubblica un articolo di Sanguineti (Homo ridens) sui meccanismi del comico, scritto in occasione di una rassegna che si è aperta nella sua città. Nel criticare la progressiva domesticazione della risata, che si accompagna all’imporsi di altre forme di dominio e narcotizzazione delle coscienze di questa fase storica, conclude con queste parole, che trovo adattissime a completare questo mio piccolo ricordo:

“Ogni seduttore sa bene che, per conquistare l’oggetto vivente del desiderio, si tratta, dosando bene le scelte, le situazioni, le dosi, di muoverlo al riso o al pianto. Chi si guarda dal politico che, come iena temibile, va barzellettando, si avvia, per questo stesso fatto, sulla lunga strada della libertà. Dai leoni non è difficilissimo guardarsi, per noi, poveri uomini, ma dalle volpi amene occorre prendere prontamente le distanze, con quell’onestà decorosa che giova al buon cittadino”.

10 commenti:

  1. La caccia alla volpe è un hobby molto aristocratico, come lo era lui. Un comunista con lo stile aristocratico: mi è sempre piaciuto per quello.
    Hai fatto bene a ricordarlo, Popinga, e a ricordarlo così.
    Beh certo, adesso che te l'ho detto io, vale di più, vero?
    B

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  2. ECCO UN ALTRO ATEO CHE SI SARA' RESO CONTO CHE INVECE L'ALDILà ESISTE: DALL'INFERNO,SANGUINETI GRIDERA':- UARR!UAAR!!!-

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  3. Ovviamente, B. Hai fatto benissimo a ricordare la sua classe, in una società italica sempre più cafona. Dedicherò presto un articolo al Sanguineti oplepiano (o oulipiano che dir si voglia).

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  4. Anonimo, peccato che inquadri la tua battuta in un contesto assolutamente incomprensibile. Che c'entra Sanguineti con l'UAAR? E, soprattutto, che ci fai da queste parti? La rete è piena di padrifanzaga da commentare, via, sciò.

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  5. Mi piace Sanguineti, anch'io in questi giorni c'ero incappata, ma leggiucchiando del gruppo 63. La scelta di scriverne per la grandezza della poesia che sta nel mondo e non fuori e anche per l'impegno al di là del talento, mi sembra bella (in attesa dell'articolo oplepiano).

    Melassa

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  6. Grazie Melassa, spero di non deluderti.

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  7. Sanguineti mi piaceva molto, anche se lo conosco piu' come traduttore che come autore. Ma mi piacerebbe salutarlo con il suo bellissimo "Erotosonetto", acrostico e tautogrammatico...


    Se sa sedurti soltanto un sonetto,
    Archetipo d’amaro assente,
    Nasconderò nei tuoi nomi il niente,
    Golfo mio, mia girandola, mio ghetto:

    Umiliato unicorno, unico e urgente,
    Inciderò in te impronte, intimo insetto,
    Nodo dei nodi, nudo nervosetto.
    Enfasi estrema, epigramma emergente:

    Tenera in tutto, torre di tormenti,
    Infarcito mio infarto, idolo, inferno,
    Apriti a me, tu, aurora di aghi ardenti:

    Muta medusa, muscolo materno,
    Ascoltami, arida ispide, e acconsenti:
    Tremo con te, tremendo, tardo terno.


    Goodbye, Sanguineti. Ci mancherai.

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  8. «Avrei potuto fare il matematico...Quand'ero giovane mi piacevano i calcoli, era come fare le parole crociate. Tant'è che alla fine del liceo ero in dubbio se fare Lettere o Matematica. Per fortuna ho capito in tempo di non avere una struttura mentale adatta,...o forse era meglio se mi fossi dedicato alla matematica...».Molto particolare questa confessione fatta alcuni anni fa dal Sanguineti a Piergiorgio Odifreddi. Come matematico non possiamo giudicarlo,come letterato è stato un grande. Addio,Poeta.
    Maria(quella del pi greco in versi)

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  9. Grazie Maria del tuo commento :-). Per i lettori che non conoscessero Maria Intagliata: è una prof di matematica siciliana che ama la poesia, anche quella sperimentale (non sono il solo matto). Ha scritto una curiosa ode intitolata Pi greco in versi che mostra le sue qualità in entrambi i campi.

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  10. Prima Sanguineti, adesso Martin Gardner... Che tristezza, due miei miti che se ne vanno in pochi giorni. :(

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