venerdì 20 luglio 2012

20 luglio: Perché non ci sono più viaggi sulla Luna?



¿Por qué no hay más viajes a la luna?

Cuando el bueno de Armstrong dio aquellos pasos
todos registramos cómo se movía
tosco / pesado / en un suelo blancuzco
¿o era de piedra pómez? ¿quién se acuerda?

Durante un rato estuvo cavillando
y la escafandra o como se llamase
impedía que viéramos sus ojos
pero juraría que su mirada era
de pereza o abulia.

Algo debió explicar a su regresso,
algo diferente al discurso de gloria
que le ordenaron pronunciar eufórico
entre medallas, flores vítores y guirnaldas.

Algo debió decir en privado a sus jefes,
algo importante inesperado.

Verbigracia / Cuando estaba allá arriba,
caminando como un zoombie en la Luna,
mi general mi coronel pensé en ustedes
y se me ocurrió no sé por qué
que debía matarlos con urgencia
uno a uno / dos a dos / etcétera.

O verbigracia dos / Cuando andaba allá / eroico,
pisando las feísimas arrugas del satélite,
imaginé que así debía ser la muerte
es decir el paisaje de la muerte.

O verbigracia tres / cuando estaba en Selene,
paseando por la nada como un imbécil,
setí el asco infinito de la ausencia del hombre
y me dije qué mierda estoy haciendo aquí.

Algo así debe haber confesado a sus jefes,
con su estrenada voz de robot disidente
y quizá por eso los dueños del poder
postergaron sine die los viajes a la Luna.



Perché non ci sono più viaggi sulla Luna?

Quando quel buon uomo di Armstrong fece quei passi,
tutti registrammo come si muoveva,
grossolano, pesante, su un terreno biancastro,
oppure era di pomice? Chi si ricorda?

Per un attimo stavo pensando
e lo scafandro, o come si chiama,
ci impediva di vedere i suoi occhi
ma giurerei che il suo sguardo era
di pigrizia o abulia.

Qualcosa ha dovuto spiegare al suo ritorno,
qualcosa di diverso dal discorso di gloria
che gli ordinarono di pronunciare euforico
tra medaglie, fiori festosi e ghirlande.

Qualcosa ha dovuto dire ai suoi capi,
qualcosa di importante inaspettato.

Cioè: quando ero lassù
camminando come uno zombie sulla Luna
mio generale, mio colonnello pensavo a voi
e mi venne l’idea non so perché
che dovevo uccidervi con urgenza
uno a uno, due a due, eccetera.

O cioè due: quando camminavo lassù, eroico,
calpestando le bruttissime rughe del satellite,
immaginai che così deve essere la morte,
vale a dire il paesaggio della morte.

O cioè tre: quando ero su Selene,
passeggiando per il nulla come un imbecille,
provai il disgusto infinito dell’assenza dell’uomo
e mi son detto che cazzo sto facendo qui.

Qualcosa di simile deve aver confessato ai suoi capi
con la sua voce straniata di robot dissidente
e forse per questo i detentori del potere
rinviarono sine die i viaggi sulla Luna.

                                                                                       (Mario Benedetti, 1920-2009)

2 commenti:

  1. 20 luglio 1969...che notte!
    mentre Neil e Buzz passeggiavano lassù, il sottoscritto cessava di essere "signorino" per diventare uomo. Un piccolo passo per l'umanità; un grande balzo per me.

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