lunedì 8 ottobre 2012

Due rime matematiche con contraintes

Ancora due poesiole di ispirazione matematica, questa volta costruite alla maniera dell’Oulipo, con delle restrizioni supplementari (contraintes). Il primo si ispira al romanzo lipogrammatico La disparition di Georges Perec (1969), trecento pagine scritte interamente senza usare la lettera “e”, che è la lettera più frequente della lingua francese. La mia sfida è stata quella, molto meno ardita, di creare un limerick che fosse allo stesso tempo un lipogramma in “e” (scritto appunto senza usare quella vocale) e parlasse della e matematica, base dei logaritmi naturali e della funzione esponenziale ex

 La scomparsa 
(omaggio a Georges Perec) 

Sono alcuni logaritmi privi di sostanza 
quando di tal cosa provano la mancanza: 
la quinta a partir da “a” 
dà la forma, lo si sa, 
alla curva di cui conosci l’importanza. 

Il secondo limerick trae spunto dai rebus descritti di Edoardo Sanguineti, di cui mi sono occupato in un precedente articolo. Anche Sanguineti giocava con le restrizioni formali autoimposte, ed è stato per lungo tempo, e fino alla morte, il presidente dell'Oplepo, il sodalizio italiano figlio dell’Oulipo. Un rebus descritto utilizza le parole e non il disegno, ma segue le stesse regole del rebus classico. Sulla base del testo e delle lettere inserite in maiuscolo, il lettore deve trovare la soluzione, della quale è fornita la chiave sotto il titolo. Anche in questo caso l’oggetto della poesiola è una famosa costante matematica, di cui si esplicita una proprietà. 

Viaggio in Grecia 
(Chiave: 2, 2, 5, 1, 2, 6, 12) 

Sul traghetto IL che a Paros vien da Santorini 
l’iniziale è scritta a loro modo: tre trattini. 
Sigla d’Europa, N. Con esso conti, 
naturale, reale, complesso, e dai ponti 
guardi oltre l’umano, infinito, di là dai confini.

5 commenti:

  1. Uhm. Credo di averlo risolto. Però come faccio a dirlo senza rovinare il gioco ad altri? Sembra quasi un problema di crittografia a doppia chiave, questo... Vebbè, messaggio privato su FB, e non se ne parla più, va...

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  2. Grazie Piotr! La tua soluzione è corretta :-). Troppe menti sopraffine leggono il mio blog (o l'enigma era banale?).

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  3. La mia invece è sbagliata. accidenti, ma te l'ho mandata lo stesso su fb

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  4. Ma col ROT 13:

    Vy cv terpb r' ha ahzreb genfpraqragr

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  5. No, non era banale: forse un po' specialistico, perché la parola di dodici lettere è molto familiare solo a gruppi relativamente ristretti di professionisti (filosofi, matematici, preti).
    A dire la verità, questi rebus descritti, quando non sono magistralmente in forma poetica (e perfino forma rigorosa, come il limerick) vengono talvolta chiamati "verbis". Se il tuo ha un difetto (ma non ha veruno, giacché il sommo Kees è notoriamente perfettissimo) è forse nel fatto che le parole della soluzione sono quasi tutte "estratte" integralmente dalla definizione. Prendo ad esempio un paio di rebus (normali, con figure) su google: BE (remo) LT (ali) MO (nata) ha per soluzione "bere molta limonata", e vabbé. Un altro che trovo è: BR (ava) (scola) RA, con soluzione "brava scolara". Ecco, questo secondo rebus, fino a qualche tempo fa, sarebbe stato giudicato, se non proprio scorretto, quanto meno poco elegante dagli esperti, perché la "cesura" della soluzione (ovvero la separazione delle parole) coincide con quella dell'enigma stesso: insomma, il fatto che la separazione tra (ava) e (scola) nel disegno si ritrovi tale e quale (tra "brava" e "scolara") nella soluzione. Nel primo esempio infatti un difetto simile non c'è. Questo tipo di difetto, un po' accentuato perché applicabile ad intere parole, si ritrova nel tuo indovinello. Ma ripeto: è peccato venialissimo, perché lo spirito del tuo gioco non è tanto il rebus, quanto la poetica del limerick, perdincibacco.

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