sabato 8 maggio 2021

John Hargrave, tra utopia, arte e politica

John Hargrave fu molte cose: ambientalista, politico radicale, pioniere del reddito universale, romanziere thriller e fantascientifico, guaritore, inventore, maniaco del controllo e sempre, anche alla fine, un sognatore utopico. Politico socialmente attivo dagli anni '20 agli anni '40, la sua principale eredità è la fondazione di due eccentriche organizzazioni britanniche: il Kindred of the Kibbo Kift e le Camicie Verdi. Il primo fu un movimento giovanile di ritorno alla natura pieno di pratiche magiche e ambizioni sociali. Il secondo era un gruppo militante (ed effimero partito politico) dedito a propagandare ad alta voce il reddito di base universale. Le due organizzazioni alla fine sono crollate (e sono quasi completamente svanite dalla memoria pubblica), ma entrambe meritano una rievocazione nella società politicamente ed economicamente fragile di oggi, che presenta molte analogie con la turbolenta Inghilterra tra le due guerre da cui sono nate.

Da giovane – Nato nel 1894, secondo figlio di Gordon Hargrave, uno squattrinato quacchero, John ebbe un'educazione non convenzionale. Suo padre era un paesaggista itinerante, in giro per il paese alla ricerca di un lavoro qualsiasi. John ricevette un'istruzione formale minima, ma questo non sembrava trattenere il suo talento precoce di disegnatore dotato. A 14 anni, con l'amore per la natura già instillato in lui dai suoi genitori quaccheri, Hargrave si unì al crescente movimento dei Boy Scout. In questo periodo scoprì anche gli scritti del naturalista Ernest Thomas Seton. Seton era un sostenitore delle abilità artigiane; vedeva il mondo naturale come la scuola perfetta per insegnare ai ragazzi come diventare cittadini a tutto tondo e dalla mentalità indipendente. Le sue idee coincidevano molto con il movimento Scout britannico istituito da Lord Baden-Powell: una sovrapposizione sospetta secondo Seton. Alla fine, egli avrebbe accusato Baden-Powell non solo di copiare le sue teorie sulla vita all'aria aperta, ma anche, peggio ancora, di aver distorto queste teorie per modellare i bambini in obbedienti soldati in addestramento. Seton, le cui idee si concentravano tanto su qualsiasi attività all'aperto quanto sulla spiritualità dei nativi americani e sul rifiuto della cieca sottomissione all'autorità, disprezzava l'insistenza dello Scoutismo sull’"obbedienza indiscussa ai genitori, ai capi delle pattuglie e ai capi scout, e la lealtà patriottica alla chiesa e allo stato".

Questa rottura tra Seton e Baden-Powell è essenziale per comprendere il corso della vita di John Hargrave, perché finì per innescare la scissione quando anch’egli decise di abbracciare un percorso mistico e anti-establishment. Da adolescente era innamorato del movimento Scout, scalandone i ranghi e assumendo il nome di White Fox (probabilmente in omaggio a Seton che si era chiamato Black Fox), diventando un rispettato esperto di artigianato in legno. Da sempre un eclettico, si manteneva disegnando; a 17 anni era impiegato come fumettista capo per il London Evening News, diventando il più giovane fumettista a lavorare in Fleet Street.

Poi scoppiò Prima guerra mondiale e tutto cambiò. Nel 1914, Hargrave si offrì volontario, ma da pacifista impegnato, rifiutò l’azione militare, assumendo invece il ruolo di barelliere nel sanguinoso orrore della guerra di trincea. Tornò in Inghilterra segnato dalle sue esperienze, dalla sua fede nel pacifismo più ferma che mai e dal sogno di trasformare il mondo in un luogo meno brutale. Rientrato negli Scout, vedeva l'organizzazione sotto una nuova luce. Gestito da ex militari che trattavano il movimento come un servizio di reclutamento per una nuova generazione di soldati, Hargrave era disgustato. Gli scout divennero inaccettabili, e da quando venne quasi considerato il loro capo, decise invece che aveva bisogno di creare qualcosa di completamente nuovo, un movimento che potesse legare i suoi sogni utopici con l’amore per la natura e il suo interesse per l'antica saggezza magica rappresentata dal nascente movimento teosofico. Nel 1920, all'età di 26 anni, annunciò che si sarebbe allontanato dagli Scout per formare il suo gruppo, in parte movimento, in parte culto della personalità: i Fratelli del Kibbo Kift, da un nome arcaico nel dialetto del Kent che significa "prova di grande forza". L'idea era che un corpo di uomini e donne, estratto dalla massa, avrebbe agito da catalizzatore in una società corrotta e priva di direzione e l'avrebbe ricondotta alla salute e alla ricchezza.

Il Kibbo Kift - La chiave della filosofia Kibbo Kift era l'idea della pace globale e della rigenerazione dell'uomo urbano attraverso una vita all'aria aperta, l'allenamento fisico, la pratica dell'artigianato e la reintroduzione dei rituali nella vita moderna. L'ideale di Hargrave era quello di creare lo "strumento umano" attraverso la disciplina fisica e mentale, che a sua volta avrebbe forgiato una nuova civiltà mondiale non schiava di concetti come classe, razza o stato nazione. Il Kibbo Kift era una fusione di varie idee. Hargrave mescolava l'antica iconografia popolare inglese con la spiritualità dei nativi americani interpretata da Ernest Seton. A differenza degli scout, il suo movimento giovanile era aperto allo stesso modo a ragazzi e ragazze (ma prevedeva elaborate prove di iniziazione): Hargrave, che aveva una sorta di immagine messianica di sé, considerava la creazione del Kift nientemeno che un modo per salvare l'umanità.

La visione elitaria che Hargrave immaginava per il Kibbo Kift doveva molto anche alle idee utopistiche di H.G. Wells, in particolare in libri come A Modern Utopia (1905) e Men Like Gods (1923). Wells parlava della nuova "nobiltà" come di una illuminata élite di amministratori, che avrebbero dato vita a una meritocrazia selezionata da rigorosi test fisici e mentali. L'impatto di Wells sulle visioni di Hargrave fu importante. Wells era stato il principale sostenitore di uno stato mondiale. Era un convinto sostenitore del fatto che i mondi futuri avrebbero dovuto essere liberati dai pregiudizi nazionalisti e sciovinisti meschini. Wells contribuì a creare un’attitudine mentale in cui i Fratelli trovarono nuovi stimoli di ambizione e fantasia. Hargrave avrebbe invitato Wells nel Consiglio consultivo del Kibbo Kift, sebbene non ci siano prove che abbia mai preso parte ad alcuna attività della Fratellanza.

La Fratellanza era divisa in varie tribù sparse per il paese, ognuna teoricamente aperta a chiunque potesse seguirne le regole, ma esse non erano le più facili da seguire. L'abbigliamento di ogni associato doveva essere fatto a mano per essere conforme a un rigoroso codice. C'era un'uniforme di base con cappuccio, farsetto e mantello che ricordava l'abito contadino anglosassone, e un'uniforme molto più elaborata richiesta per i quattro incontri annuali delle varie tribù, che era una veste cerimoniale cucita a colori vivaci, insieme con varie maschere di animali. Nelle riunioni cerimoniali più grandi, i diversi clan, tribù e logge sfilavano con i loro totem tribali: tutti erano invitati a scolpire il proprio totem personale. Secondo Hargrave, la cucitura di abiti e l'adozione di nuovi nomi (i membri si chiamavano come uccelli, lupi, volpi e così via) avrebbero aiutato a liberare i giovani dalle trappole della moderna società di massa, che sembrava correre verso il baratro. Gli adepti partecipavano a elaborati balli, cantavano canzoni, raccontavano storie, discutevano e condividevano abilità artigianali. Il movimento era piccolo: i numeri non sono mai stati più di un migliaio, ma Hargrave era un propagandista prolifico e riuscì ad attirare l'attenzione dei membri dell'élite culturale.

Sembra che i trascorsi di Hargrave come disegnatore e fumettista abbiano avuto una grande influenza sulle insegne del Kibbo Kift: i loro abiti sono graficamente sorprendenti, coperti da miscele altamente stilizzate di motivi popolari pagani e immagini fantasiose di macchinari moderni. Fu un tentativo di mettere insieme l'antico con il moderno, per iniettare un senso di magia e meraviglia in un mondo in cui l'industrializzazione era ancora una cosa relativamente nuova e, dopo gli eventi della Prima guerra mondiale, potenzialmente terribile.


Nonostante la documentazione di Hargrave della struttura di base del Kibbo Kift, approfondita nel suo libro del 1927 The Confession of the Kibbo Kift era particolarmente reticente quando si trattava di descrivere i rituali magici del gruppo, alludendo alle cerimonie senza rivelarne i dettagli, forse per paura di incomprensioni in un paese che si considerava ancora intrinsecamente cristiano. Nel libro egli criticò aspramente le “assurdità razziali e le sciocchezze nordiche'' che analoghi gruppi di ritorno alla terra, come il Sangue e Suolo, stavano sposando in Germania, prevedendo il loro potenziale pericolo per la pace. Hargrave temeva inoltre, con ragione, il fascino che i movimenti tedeschi stavano avendo su influenti membri della Fratellanza, come il naturista Rolf Gardiner, che alla fine se ne andò assieme a un certo numero di sostenitori. Sfortunatamente, tutto passa, e fu il crescente impegno di Hargrave per gli ideali utopici che segnò la fine del Kibbo Kift.

Dopo aver creato il Kibbo Kift per lenire le cicatrici psicologiche di un paese che si stava riprendendo dagli orrori della Prima guerra mondiale, Hargrave si sentì frustrato. Nonostante i suoi migliori sforzi, la società si rifiutava ostinatamente di elevarsi verso l'utopia che brillava alla fine dei suoi arcobaleni retorici. Aveva individuato un problema che è presente ancora oggi: mentre credeva che la combinazione di abilità nel falegname, cameratismo, rituali e gioco fosse essenziale per riparare il torpore spirituale della società industrializzata, le uniche persone in grado di indulgere in questi passatempi erano quelle agiate. Essenzialmente i Kibbo Kift erano un gruppo di persone benestanti che giocavano nella foresta.

Scrittore - A differenza della maggior parte dei suoi accoliti, Hargrave proveniva da un ambiente povero e aveva fatto affidamento sul suo ingegno per tenersi lontano dalla routine capitalistica quotidiana. Il suo reddito si accrebbe quando iniziò una nuova carriera come scrittore; nel 1924 aveva scritto Harbottle, il primo di numerosi bestseller che raccolse abbastanza denaro per sostenere la sua vita da bohémien. Era consapevole che questa era una posizione fortunata di cui pochi altri godevano.

The Imitation Man, del 1931, è una storia di fantascienza particolarmente interessante. Si può senz’altro annoverare tra i numerosi romanzi riguardanti bambini prodotti in provetta, “in file di bottiglie gravide” in “grandi incubatrici di stato”, pubblicati nel periodo tra le due guerre sull’onda del successo di Giallo cromo, il primo romanzo di Aldous Huxley (1921), ma con alcune caratteristiche originali. The Imitation Man è Charles Chapman, un omuncolo creato in una bottiglia sepolta in un mucchio di sterco di cavallo dal chimico Harold Chater. Egli si nutre di energia pura (“raggi attinici”) e rapidamente diventa un uomo affascinante, poi sfruttato dal biologo Mostyn, che si associa con il finanziere Sir Bertram Emmet per sfruttare il suo evidente potere telepatico per impossessarsi di gran parte degli affari mondiali. Ma Chapman diventa più potente dei suoi sfruttatori e diventa un dittatore virtuale. Infine, quando sposa il suo primo amore, la sorella di Chater, Ella, brucia durante l’atto d’amore, tornando ai suoi “sali elementari”.

La caratteristica più evidente di Chapman è la mimesi: egli imita gli altri, rappresentando i loro desideri. Egli impara il linguaggio per assorbendo. Ciò può produrre opinioni inadeguate, inizialmente casuali, poi poco meditate, per infine giungere ad assimilare così tanta gente da assumere lo stato di chiunque: i suoi discorsi cessano di essere casuali e diventano assolutamente normali, producendo un simulacro di libero arbitrio:

“All’inizio non aveva una mente propria, e così inconsapevolmente prese la meccanica mentale degli altri. Non possedeva propri sentimenti, ma ricevette le sensazioni degli altri. Non aveva volontà propria, ma gradualmente i desideri degli altri maturarono al suo interno una volontà media. La volontà di una persona controbilanciava o cancellava quella di qualcun altro (…) Ma sempre una qualità generale si imprimeva in Mr. Chapman. Incominciò, infine, a sentire che era “sé stesso”. Non era niente del genere, naturalmente. Egli era qualcun altro, ma mai sé stesso”.

Chapman è allo stesso tempo un perfetto emblema della democrazia e una sua parodia; un leader che può assorbire i desideri della folla ma che non ha nulla da aggiungere di suo. L’uomo artificiale non è altro che una persona statistica piuttosto che un’estensione dell’umano.

Nel 1935 Hargrave pubblicò Summer Time Ends, un lungo romanzo sperimentale scritto senza l'uso di interruzioni di paragrafo o punteggiatura. Si tratta di uno studio epico e allo stesso tempo modernista della vita e degli atteggiamenti dei lavoratori britannici, considerato il suo capolavoro letterario. Ha un “testo sinfonico” che aspira all’atmosfera della radio e del cinema, intrecciando il discorso dei personaggi con ritornelli e ritmi poetici, che meritò molte recensioni positive, tra cui quelle di Ezra Pound e John Steinbeck.

Le Camicie Verdi - La soluzione di Hargrave al problema secondo cui solo i ricchi avevano il tempo libero di abbracciare il Kibbo Kift arrivò intorno al 1923, quando incontrò per la prima volta il maggiore Clifford Hughes Douglas. Douglas era un ingegnere britannico convinto che le macchine alla fine avrebbero sostituito il lavoro umano. Piuttosto che disperare, Douglas propose una soluzione, il credito sociale. Il nucleo principale del credito sociale era il pagamento di un regolare dividendo nazionale a tutti i cittadini, indipendentemente dallo status, per migliorare il potere di acquisto e ridurre la dipendenza dal credito, il che avrebbe avuto infine l’effetto desiderato di ridurre il potere del banche. Il credito sociale era una teoria che profeticamente (alla luce della nostra attuale situazione), affermava che il sistema bancario occidentale, basato su un debito massiccio (il sistema economico fa soldi prestando denaro) è folle e inevitabilmente porta a periodi di boom e crisi. L'obiettivo di Douglas era la creazione di uno Stato in cui "la costrizione a lavorare per vivere in modo decente semplicemente non esiste". Ciò gettò le basi per ciò che i pensatori moderni chiamano reddito universale. Con il passare degli anni '20, Hargrave divenne sempre più interessato a incorporare l'idea del credito sociale nella società e, a tal fine, cercò di trasformare il Kibbo Kift nel suo movimento politico.

Seguirono inevitabilmente gli scismi, anche se ciò era dovuto più allo stile autoritario di Hargrave che al suo ritrovato impegno per la politica radicale. Nel 1925 un gruppo Kibbo Kift di orientamento socialista chiamato The Brockley Thing fu fondato a sud di Londra. Hargrave rifiutò di riconoscere il gruppo per ragioni che sono controverse; il leader dei Brockley Thing, Lesley Paul, disse che il gruppo non venne riconosciuto perché Hargrave stava diventando sempre più di destra (anche se questo sembra improbabile dato il crescente interesse di Hargrave per le idee socialiste), mentre i seguaci di Hargrave affermavano che il nuovo gruppo era un sfida diretta alla sua autorità di leader. In ogni caso, il gruppo scissionista di Paul alla fine si è evoluto nel Woodcraft Folk, un movimento giovanile di ritorno alla natura, attivo tuttora.

Il crollo di Wall Street dell'ottobre 1929, seguito dalla Grande Depressione, fu il catalizzatore per un inasprimento del sentimento anticapitalista di Hargrave, che iniziò ad espandere seriamente la sua sfera di influenza, determinato a creare un vero movimento di azione sociale. La sua prima mossa fu quella di creare una serie di coalizioni con i lavoratori disoccupati, iniziando con le città nel nord dell'Inghilterra, dove il lavoro era scarso e l'insoddisfazione era diffusa. Mentre gli ex membri di alto rango di Kibbo Kift se ne andarono, delusi dalla mancanza di interesse di Hargrave per le attività bucoliche che avevano originariamente definito il gruppo, si formò un gruppo con sede a Coventry chiamato “The Legion of the Unemployed'' (Legione dei disoccupati), fondato nel 1930 da un meccanico senza lavoro di nome George Hickling. Hargrave notò il potere crescente del gruppo di proletari arrabbiati di Hickling ed ebbe l’idea di adottare per essi un'uniforme e un nome forte. Abbandonando gli elementi di design più esoterici e mitologici che aveva utilizzato nel Kibbo Kift, nel 1931 inventò l'uniforme dei Greenshirts (Camicie Verdi), con un look militaresco (e oggi diremmo inquietante) per il primo movimento britannico rivolto alla conquista del reddito di base universale. Dal 1932 il gruppo si chiamò Movimento delle Camicie Verdi per il Credito Sociale e, dal 1935, Partito per il Credito Sociale.

All'inizio il Kibbo Kift e le Camicie Verdi correvano parallelamente, e Hargrave vide il numero di suoi seguaci crescere ben oltre le poche centinaia che avevano originariamente seguito la sua ideologia di ritorno alla terra. Cavalcando la cresta dell'onda, Hargrave affittò un ufficio a Londra e rivolse la sua attenzione alla propaganda, producendo un periodico delle Camicie Verdi chiamato "Attack!", audace per slogan e grafica.

Con l'enorme quantità di materiale propagandistico prodotto da Hargrave, insieme all'aumento dei membri attirati dalle camicie verdi, è notevole che siano stati in gran parte dimenticati, specialmente considerando che avevano raggiunto una consistenza paragonabile a quella delle Camicie Nere, il famigerato gruppo fascista di Oswald Mosley. Non è che le Camicie Verdi fossero particolarmente remissive rispetto ai loro avversari politici. Hargrave aveva costantemente un occhio per le esibizioni che attiravano l'attenzione, e ben presto il gruppo poteva essere visto regolarmente marciare per le strade e scontrarsi con i gruppi di estrema sinistra e di estrema destra.  La rivalità dei Greenshirts non era né con la sinistra né con la destra, che consideravano “due topi catturati nella stessa trappola”. L'obiettivo della propaganda di Hargrave era “il gatto”, cioè i banchieri, accusati di perpetuare e di trarre profitto da un iniquo “monopolio del credito” per la rovina del datore di lavoro e del lavoratore. Nonostante una guerra totale al sistema bancario dichiarata e spietatamente condotta, e nonostante l'allora popolare identificazione dei banchieri con gli ebrei, è consolante segnalare che non c'è traccia di antisemitismo nella propaganda di Hargrave.

Verso la metà degli anni '30, le camicie verdi marciavano a migliaia. Hargrave non era ritroso nell'usare acrobazie pubblicitarie oltraggiose per diffondere il nome dei Greenshirts, e ci sono notizie contrastanti secondo cui un manifestante “vestito di verde” avrebbe scagliato un mattone dipinto di verde attraverso la finestra del numero 10 di Downing Street (la residenza del primo ministro inglese). Corse anche la notizia che qualcuno avrebbe scagliato una freccia verde verso lo stesso indirizzo: quest'ultima immagine ha un suo fascino, dato che Hargrave era più che cosciente del potere di collegare il suo movimento all’importante memoria popolare di Robin Hood.

Con un numero crescente di membri e attenzioni favorevoli in tutto il paese, le Camicie Verdi avrebbero potuto avvicinarsi a realizzare i loro obiettivi se non fossero state paralizzate dalla legge sull'Ordine Pubblico del 1936 che vietava di indossare uniformi politiche. Questa disposizione è ricordata come una risposta alla diffusione del fascismo delle Camicie Nere, ma la consapevolezza che le camicie verdi avevano un alto numero di membri e un fascino più ampio rispetto al gruppo di estrema destra di Mosley, la fa sembrare l'atto un po’ meno illuminato, forse alimentato, almeno in parte, dal desiderio di fermare gli appelli per il Credito Sociale.

Tolte le divise, il movimento delle Greenshirts vacillò, prima di estinguersi completamente quando scoppiò la Seconda guerra mondiale. Dopo la guerra, Hargrave cercò di resuscitare il movimento, ma il tempo propizio era passato. Tentò di candidarsi come deputato con un programma di credito sociale, ma raccolse solo 550 voti nel suo collegio. Fu a tutti gli effetti il colpo finale per il primo movimento per il credito sociale della Gran Bretagna, e Hargrave trascorse il resto della sua vita come scrittore, designer, inventore di un sistema di automatico di localizzazione durante il volo. Fu anche guaritore, offrendo terapie come l'imposizione delle mani e l’elaborazione di "psicografi terapeutici" che erano opere d'arte astratte. Al paziente era "prescritta" un'opera d'arte che avrebbe dovuto fissare per un determinato periodo di tempo ogni giorno.


Nel 1976, Chris Judge Smith, iniziale fondatore della band prog dei Van der Graaf Generator, secondo il quale Hargrave era la persona più straordinaria e avvincente che avesse mai incontrato, mise in scena il musical rock "Kibbo Kift" al Traverse Theatre di Edimburgo (in collaborazione con il compositore Max Hutchinson). Hargrave partecipò all'evento, che fu replicato nel 1977 a Sheffield.

Hargrave trascorse i suoi ultimi anni raccogliendo una documentazione storica di Kibbo, delle Camicie Verdi e del Partito per il Credito Sociale. Morì nel 1982. Fu un sognatore, un utopista, un anticipatore, un talento artistico eclettico, a volte un cialtrone, a volte un genio, figlio dei suoi tempi e di una lunga tradizione culturale, probabilmente irripetibile al di fuori della sua patria. Fu senz’altro un personaggio da ricordare.


1 commento:

  1. Si nasce liberi e uguali e si ha diritto a minimo vitale
    Società evoluta tende al massimo

    Propongo moneta biologica che si usura col tempo e lo scambio ed elimina tasse e connessi.
    In un modello un dodicesimo del suo valore si perde ogni anno e a ogni scambio e tale valore deve essere riemesso senza che si generi inflazione.
    La spesa pubblica quindi è pagata dalla nuova moneta che può anche finanziare il Reddito Universale.
    La pressione fiscale rimane progressiva perché i redditi bassi sono compensati dal Reddito Universale che è invece insufficiente per compensare quelli alti.
    Approfondimenti nel sito collegato.

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