Puntuale come l'influenza d'inverno, ecco che arriva il poeta.
Buona Giornata della Donna a tutte!
BALLATA DELLE DONNEEdoardo Sanguineti
Quando ci penso, che il tempo è passato,
le vecchie madri che ci hanno portato,
poi le ragazze, che furono amore,
e poi le mogli e le figlie e le nuore,
femmina penso, se penso una gioia:
pensarci il maschio, ci penso la noia:
quando ci penso, che il tempo è venuto,
la partigiana che qui ha combattuto,
quella colpita, ferita una volta,
e quella morta, che abbiamo sepolta,
femmina penso, se penso la pace:
pensarci il maschio, pensare non piace:
quando ci penso, che il tempo ritorna,
che arriva il giorno che il giorno raggiorna,
penso che è culla una pancia di donna,
e casa è pancia che tiene una gonna,
e pancia è cassa, che viene al finire,
che arriva il giorno che si va a dormire:
perchè la donna non è cielo, è terra
carne di terra che non vuole guerra:
è questa terra, che io fui seminato,
vita ho vissuto che dentro ho piantato,
qui cerco il caldo che il cuore ci sente,
la lunga notte che divento niente
femmina penso, se penso l'umano
la mia compagna, ti prendo per mano.
da Il gatto lupesco (poesie 1982-2001), Feltrinelli
BALLATA DELLE DONNEEdoardo Sanguineti
Quando ci penso, che il tempo è passato,
le vecchie madri che ci hanno portato,
poi le ragazze, che furono amore,
e poi le mogli e le figlie e le nuore,
femmina penso, se penso una gioia:
pensarci il maschio, ci penso la noia:
quando ci penso, che il tempo è venuto,
la partigiana che qui ha combattuto,
quella colpita, ferita una volta,
e quella morta, che abbiamo sepolta,
femmina penso, se penso la pace:
pensarci il maschio, pensare non piace:
quando ci penso, che il tempo ritorna,
che arriva il giorno che il giorno raggiorna,
penso che è culla una pancia di donna,
e casa è pancia che tiene una gonna,
e pancia è cassa, che viene al finire,
che arriva il giorno che si va a dormire:
perchè la donna non è cielo, è terra
carne di terra che non vuole guerra:
è questa terra, che io fui seminato,
vita ho vissuto che dentro ho piantato,
qui cerco il caldo che il cuore ci sente,
la lunga notte che divento niente
femmina penso, se penso l'umano
la mia compagna, ti prendo per mano.
da Il gatto lupesco (poesie 1982-2001), Feltrinelli
Stavo per dire che contro l'immancabile influenza invernale ci si può anche vaccinare. E la cosa pure funziona.
RispondiEliminaMa questa poesia mi ha commosso, veramente. Qualche volta il malanno ti riporta a ripercorrere aspetti della vita da cui la frenesia quotidiana tende ad allontanarti, ma che è necessario ogni tanto ricordare.
Firmato: un rude femminista...
Grazie Popinga
béh sì... commovente. Bella!
RispondiEliminainsomma, grazie per questa ballata.
g