venerdì 16 aprile 2010

La portata del condotto

Sto seguendo con interesse i resoconti puntuali che Gianluigi Filippelli offre su Scienze Backstage dei lavori della terza edizione di Comunicare Fisica, il congresso di Frascati dedicato alla comunicazione e divulgazione della fisica, che riunisce ricercatori, insegnanti e, da quest'anno, blogger, che si occupano della diffusione della fisica.

Oggi è intervenuto Davide Bennato (Università di Catania) su La comunicazione scientifica: canoni personaggi e modi, una relazione che ha analizzato i fini e le modalità della comunicazione di notizie e temi di interesse scientifico. Ho molto apprezzato lo schema fornito dal relatore sui modelli di comunicazione, sintetizzabili in:

1) Modello positivista, quello classico e tradizionale, nel quale la scienza viene concepita come strumento del sapere. Il pubblico è un insieme di persone da educare e lo stile è quello argomentativo. Di conseguenza il mezzo di diffusione per eccellenza è il libro, in forma di saggio. La comunità dei comunicatori è formata da scienziati o da persone vicine alla comunità scientifica. Punti di riferimento di questo modello sono Piero Angela e Roberto Vacca.

2) Modello sistemico, più recente, in cui la scienza viene considerata come un modo per risolvere problemi (in stile popperiano). I comunicatori sono in questo caso attenti a descrivere anche le conseguenze sociali della scienza. Il pubblico è considerato come un gruppo di persone da coinvolgere. La comunicazione diventa una analisi del problema, e i mezzi privilegiati sono radio e televisione. La comunità di riferimento è quella dei giornalisti. Riferimenti di questo modello sono Mario Tozzi e Piergiorgio Odifreddi.

3) Modello postmoderno, nel quale la scienza è considerata una wunderkammer, una camera delle meraviglie. In questo caso la comunicazione è più legata all'aneddoto e quindi il modo migliore per comunicare con il pubblico è stupirlo. Lo stile comunicativo si avvale dell’immaginazione, con mezzi come televisione e cinema. La comunità di riferimento sono quindi giornalisti e gli scrittori (o artisti). Il modello di riferimento è ancora Tozzi, con l'aggiunta del Trio Medusa ne La Gaia Scienza.

Non so quali siano i giudizi di valore di Bennato, ma l’ultimo modello a me sembra più un ritorno alle origini che un’evoluzione. La comunicazione scientifica con effetti speciali mi ricorda proprio l’esposizione del monstrum, la cosa curiosa e strana, al limite il freak, l’uomo–elefante, che induce a tutto fuorché a riflettere sull’oggetto e i processi delle scienze.

Lo spirito di questo blog è assai trasversale, e mi è venuto in mente Franco Battiato, l'artista catanese che scrisse agli inizi di carriera un brano “sperimentale” che contiene l’unico riferimento alla fisica della musica leggera italiana. Si tratta di Pollution, dall’album omonimo (1972). Ecco il testo, con chiare citazioni della fisica che si fa al liceo:

La portata di un condotto
è il volume liquido
che passa in una sua sezione
nell’unità di tempo:
e si ottiene moltiplicando
la sezione perpendicolare
per la velocità che avrai del liquido.

A regime permanente
la portata è costante
attraverso una sezione del condotto.

Atomi dell’idrogeno
campi elettrici ioni-isofoto
radio litio-atomico
gas magnetico.
Ti sei mai chiesto quale funzione hai?




9 commenti:

  1. Beh... Bennato proprio omonimo con Battiato non è! XD

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  2. Grazie anonimo, ho confuso cantautore. In fondo sono solo canzonette! ;)

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  3. "A regime permanente
    la portata è costante"

    Al Poli di Torino si deve pronunciare "régime" e non "regìme". Questo almeno ai miei tempi, chissà se vige ancora.

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  4. mm... non proprio il miglior Battiato!
    E, punto di riferimento, comunicatore scientifico "per eccellenza", a mio avviso Piero Angela.
    g

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  5. Juhan, hai fatto il Poli come iscritto alla GUF? Règime lo dicevano a quei tempi... ;)

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  6. che probabilmente non a caso non è uno scienziato....

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  7. E' proprio un caso Piero angela non è uno scienziato? Secondo me purtroppo gli scienziati non in qualche modo non hanno voglia di comunicare

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  8. Uomo di poca fede! Chiamo a testimone qualunque ragazzo (le ragazze sono rarissime) che ha frequentato negli anni '70. E qualche professore di quel periodo. E, per la seconda parte, qualche frequentatore odierno.
    L'alternativa è aspettare un paio di settimane:
    1) la cosa viene dimenticata;
    2) dovrei fare un salto da quelle parti e, se mi ricordo, verifico di persona.

    Sul convegno date un'occhiata anche al prof. Sentimento Cuorcontento, anche lui di Türin, ma non del Poli: http://sentimentocuorcontento.blogspot.com/2010/04/tre-piccioni-frascati.html

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  9. Aldo, secondo te è meglio un giornalista con laurea scientifica di uno scienziato? Sai che, senza generalizzare, la penso anch'io così? Aggiungerei tra i bravi divulgatori anche certi insegnanti, che hanno imparato sul campo le strategie più efficaci in funzione del tipo di audience.

    Giovanna: Angela è bravissimo, ma è così fiducioso in quello che presenta da essersi meritato l'accusa di "scientista positivista". Accusa ingiusta, ma qualche volta lo vorrei più problematico.
    Su Pollution sono in disaccordo con te: è un album strano e bellissimo.

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