Maurizio Belpietro
si guardava il didietro
anche da vecchio
Paolo Bonaiuti:
nemmeno a Gibuti
c’era uno così perfetto
come scendiletto.
Daniele Capezzone
alla rappresentazione
era un vero mago
nel ruolo di Iago.
Giuseppe D'Avanzo
scrisse un romanzo
con il solito bersaglio:
Marco Travaglio.
Feltri Vittorio
già all’oratorio
passava le giornate
a inventare minchiate.
Giuliano Ferrara
non ci stava nella bara:
se lo portarono via
quelli della CIA.
Dietlinde Gruber detta Lilli
odiava quegli imbecilli
(ed eran miriade)
che non leggevano Lilliade.
Lerner Gad
si credeva Galahad
ma era sir Rodney of Id
con la giacca di tweed.
“Straccio” Liguori
contestava i professori
perché il latino
non serve a un lecchino.
Augusto Minzolini
spostò i confini
delle dottrine materialiste:
anche il nulla esiste.
Piero Ostellino
sin da bambino
mostrò del talento
a seguire il vento.
Angelo Panebianco
non era mai stanco
di dir la sua opinione.
Su commissione.
Gianluigi Paragone
con la faccia da terrone
in cambio di due ossi
scodinzolava dietro Bossi.
(grazie a Egidio per le correzioni)
Aggiornamento del 9 aprile 2010
Ecco due gustose aggiunte da parte di B.:
Marco Travaglio
ha più di un bavaglio
direi bavaglino
narciso e bambino
Michele Santoro
si cinge d'alloro
si nomina Vate
per razze dannate.
E Bossi Umberto
RispondiEliminaè contento di certo
da un lato per Cota
dall'altro la trota.
Feltri Vittorio
RispondiEliminafascio littorio...
Classifica:
RispondiElimina1) Lerner
2) Minzolini
3) Liguori
4) Ostellino
Daniele, Dietlinde :)
RispondiEliminaPer me Lerner su tutte, poi Gruber
Cavolo, mi ero perso la Gruber. Ha ragione Egidio: Gruber al secondo posto.
RispondiEliminaUrka!
RispondiEliminaMarco Travaglio
RispondiEliminaha più di un bavaglio
direi bavaglino
narciso e bambino
Michele Santoro
si cinge d'alloro
si nomina Vate
per razze dannate.
Scusa Popinga, ma io non li sopporto, nemmeno questi, nessuno dei due. E così mi sono permessa di inserirli nella tua lista, negletta.
B
Quartine deliziose: mi lancio anch'io...
RispondiEliminaLa notte del Vespa
si fa spaventosa
quando mostra l'inchiesta
sui plastici rosa
(mi son permesso ricalcando un po' il Toti Scialoja di "Una vespa: che spavento!")
Ho aggiunto una fotografia dell'odioso Archibald Cunningham (interpretato da Tim Roth) di Rob Roy, che un po' ricorda il cicisbeo.
RispondiEliminaLuca: quando farai un articolo su Toti Scialoja lo rilancerò immediatamente.
Utilissimo questo compendio tascabile della situazione telepolitica italiana!
RispondiEliminaMi ci lancio anch'io:
Silvio Berlusconi
piace molto agli italioni
c'è un errore grossolano:
è nel popolo italiano.
Dai, ci provo anch'io:
RispondiEliminaHa Daniele Capezzoni
radicate convinzioni:
per un euro, o forse due,
coincidon con le tue.
PS: So che il nome vero dovrebbe essere CapezzonE, come hai scritto giustamente tu; ma l'ho sentito spesso storpiare in CapezzonI, quindi forse la rima è accettabile lo stesso. Altrimenti, provo a pensare a come cambiarlo...
PPS: Scrivendo il nome di Capezzone ho notato che il suo cognome contiene un interessantissimo intarsio enigmistico... Chissà se ci sono altri politici con una simile particolarità? :D
Dai, ci provo con un'altra:
RispondiEliminaSi crede Sandro Bondi
l'eroe dei due mondi:
politica e poesia -
non gli manca la fantasia.
A proposito di foto e somiglianze, solo io trovo che Bondi sia assolutamente, completamente, totalmente uguale a padre Berengario, il bibliotecario autofustigante del film "Il Nome della Rosa"? :D
Gavagai: l'intarsio lo conoscevo già e ne ho parlato da qualche parte: CApeZZOne.
RispondiEliminaGuarda caso, le rime ti portano certe volte su strade obbligate. Questo clerihew compare nel mio post Biografie dementi di uomini eminenti: come vedi Bondi/mondi ha colpito anche me. Visto che ci sono, quello su Hermann Hesse è secondo me uno dei miei migliori: tu che ne pensi?
Bondi è padre Berengario fatto e finito. Chissà se si frusta anche lui.
Profeta: questo lo rilancio di sicuro quando mi capita l'occasione (citando la fonte).
RispondiEliminaL'intarsio di Capezzone è bellissimo!!! Non c'avevo mai fatto caso, quando si dice un nome un destino! Ancora rido!... :D
RispondiEliminaHo gustato le biografie poetiche, e mi sono piaciute moltissimo! Sì, quella su Hesse è molto bella, ma ho trovato altrettanto simpatiche e divertenti quelle su Odifreddi, Magdi Allam e Beckett... Nel complesso, veramente un post di alto livello! :D
RispondiEliminaGavagai
@Luca Massaro
RispondiEliminaBella la quartina su Vespa... Mi ha ispirato una poesiola (e che Sailer mi perdoni):
Il Vespa vanesio
avea nella fretta
scordato di prendere
la bicicletta
di Stasi, per meglio
impedire il risveglio
di chi a mente assorta
guardò Porta a Porta.
In mezzo al tripudio
di tutto lo studio
lo scopre il ferale,
direttor generale:
"Vuoi mica che tutta
codesta gentaglia
ripensi alla brutta
situazion d'Italia?
E quindi, recupera
la bicicletta
(va bene anche un plastico
di qualche villetta).
Per questo ti pago:
non stare sul vago,
non basta il monologo
del sol criminologo."
A quella pretesa;
lui come saetta
al volo sorpresa
gentil biciletta,
la ruba a un'obesa
signora indifesa
che passa di lì -
poi, tosto fuggì.
E tutto giulivo,
il televisivo,
gridava : "L'ho presa!
Vai con la ripresa!"
Ma lui rincorrendo
l'afflittà gridò:
"Ma io, pedalando,
che male ti fò?"
Tu sì mi fai male,
con sì plateale
tuo furto importuno.
Deh, lasciala, Bruno!"
Il Vespa scappando,
risponde "Giammai!
Ho avuto un comando
dai vertici RAI.
Non son certo incline
a avere altri scazzi:
non voglio la fine
di Biagi o Luttazzi."
E quindi fuggito
pigiando il pedale
d'aver obbedito
va fier - com'è usuale.
Gavagai: bellissimissima!
RispondiEliminaL'ELETTRODOMESTICO CHE VINSE L'ANALFABETISMO
RispondiEliminaFazio Fabiolino
fa sempre l'inchino
e bei sorrisini a qual ospite arrivi.
Galletto Allevato, non sapido canta,
sicchè la pollastra sboccata si vanta.
Ma è la Luciana!
Non siede composta, ma si appollaia, strana.
Che sian intelligenti
io dirvi non so,
ma non son Stanlio e Ollio e son brutti un bel po'.
Mi si cariano i denti, e che noia mi fo'
eppur ratta repente, il Clapclap zapperò!
Ed ecco il turno dell'Eroe di successo,
discusso e conclamato insieme.
Non v'è differenza tra il pollame e le Iene.
E poi c'è la Daria
cui paghiamo la diaria
che è tutta contraria:
Ella è acida e bonaria.
Anch'ella mi pare
una viscida anguilla in mezzo al mare.
Nel Mar dei Sargassi,
reginetta for Smargiassi,
ammicca e si sporge a far da polena.
Non v'è differenza tra la Lilli e 'sta iena.
Agognamo or, alfine
o tassati miei prodi
di Marrazzo il buongiorno,
che nell'aia selvaggia
dal suo eremo disse: "Io torno!".
Beh senti Popinga, non so se si è capito, ma a me piacciono in pochi, ecco.
Tu sì, però.
B
Grz.
RispondiEliminaPpng