Johann Heinrich Samuel Formey (1711–1797) era un intellettuale tedesco di origini ugonotte, che divenne pastore della chiesa della comunità protestante francese esule in Germania e in francese scriveva i suoi libri. Professore di retorica e di filosofia, contribuì alla riorganizzazione dell’Accademia delle Scienze e delle Belle Lettere di Berlino, di cui fu poi segretario perpetuo, e si dedicò alla diffusione del pensiero di Christian Wolff, il principale filosofo tedesco tra Leibniz e Kant. Wolff, che affermava che le verità teologiche devono essere in accordo con l’evidenza matematica, era convinto della necessità di una chiara e metodica esposizione dei concetti affinché il pensiero ne possa afferrare tutte le implicazioni. Formey, di idee monarchiche, pur polemizzando con Eulero e Rousseau, fece di quest’idea illuminista la guida dei suoi numerosissimi ed eruditi scritti, cercando di conciliare fede e ragione: collaborò così ad alcune voci dell’Encyclopédie diretta da Diderot e D’Alembert e scrisse opere di esposizione e divulgazione caratterizzate da una metodica e rigorosa struttura, tra le quali Discours sur la question: Pourquoi tant de personnes ont si peu de goût ou même un si grand éloignement pour tout ce qui demande l’exercice des facultés intellectuelles (1772), libro nel quale curioserei volentieri alla luce dell’attuale situazione politico–sociale italiana.
Enciclopedica è l’impostazione di opere come Introduction Générale aux sciences, avec les conseils pour former une bibliothèque peu nombreuse mais choisie (1746) e soprattutto Abrégé de toutes les sciences à l’usage des enfans de six ans à douze (1764-78), che fu tradotta in tedesco, in russo e in italiano, con il titolo Compendio di tutte le scienze, ad uso della gioventù, libro pubblicato a Monaco di Baviera nel 1788 con testo francese e traduzione italiana a fronte.
Passata la tempesta rivoluzionaria e l’avventura napoleonica, di fronte alla necessità di fornire un’educazione ai rampolli delle classi aristocratiche tornate al potere, si ripescò l’illuminismo moderato, timorato di dio e politicamente affidabile di Formey. Vide così la luce una nuova edizione italiana della sua opera per l’infanzia, pubblicata nel 1815 a Venezia e Napoli con il titolo Compendio ovvero saggio di tutte le scienze, ad uso de’ fanciulli. A scanso di equivoci e a maggior gloria di dio, dell’etichetta e delle scienze nautiche, il testo, privo di illustrazioni, fu integrato con nuovi capitoli sulla Sacra Scrittura, sugli ordini di Cavalleria e i blasoni, sulla sfera. L’opera, strutturata a domanda e risposta come i vecchi libretti per la dottrina sui quali noi ultracinquantenni abbiamo sudato, ebbe un certo successo, tanto e vero che fu ristampata più volte per tutto il periodo della restaurazione, fino all’edizione del 1846, edita sempre a Napoli.
Come si può intuire dalle note precedenti, il concetto di scienza era allora assai vasto, potendo comprendere praticamente tutto lo scibile umano. Così ne parla il (traduttore del) Formey nell’edizione napoletana in mio possesso:
D. Che cosa dunque è la Scienza?
R. È una cognizione certa, ed evidente di qualche cosa.
D. Come si acquista una tal cognizione?
R. Fuor di quella, che si acquista colla Rivelazione Divina, sottomettendo i nostri lumi alla suprema Verità, che parla nella sacra Scrittura per mezzo della Chiesa [non credo che il testo originale di un evangelico contenesse questa specificazione, nota mia], ogni altra cognizione si acquista colla dimostrazione, e coll’esperienza.
(…)
D. Quante sono le principali Scienze?
R. Otto: la Grammatica, la Rettorica, la Poesia, la Filosofia, le Mattematiche, la Medicina, la Giurisprudenza, e la Teologia.
Le scienze naturali, non comprese nell’elenco, sono considerate una parte della Filosofia. Infatti:
D. Che cosa è la Filosofia?
R. È lo studio della Natura, e della Morale, fondata sul raziocinio.
D. Qual è l’etimologia della filosofia?
R. È una parola greca, che significa l’amore della Sapienza.
D. Quante sono le parti della filosofia?
R. Quattro: la Logica, la Morale, la Fisica, e la Metafisica.
(…)
D. Di che tratta la Fisica?
R. Di tutte le cose naturali, insegnandoci a render ragione di tutti i fenomeni del Cielo, e della Terra, e specialmente delle Meteore [sic].
A questo punto, dopo questa bizzarra definizione, il dialogo prosegue con una decina di pagine dedicate alla fisica dell’atmosfera e terrestre. Si tratta della prima sezione del libro dedicata a ciò che oggi noi chiamiamo scienza, anche se le spiegazioni fornite non solo si discostano assai, con qualche eccezione, dalle moderne, ma sono lontane anche da quelle degli enciclopedisti francesi. Eccone un estratto:
D. Che cosa è meteora?
R. Si chiama Meteora tutto ciò che si genera nell'aria, che ci circonda, e ch'è disotto alla Luna. Questa parola significa de' Corpi innalzati al disopra della Terra, che abitiamo: come sono l'Aurora Boreale, un globo di fuoco, una luce improvisa, ed ogni fenomeno inaspettato, che in tempo in tempo apparisce nel Cielo.
D. Che cosa è l’Aria.
R. È quella materia liquida [sic], trasparente, invisibile, ed impalpabile sparsa da ogni parte intorno al Globo Terreste; la quale secondo la sperienza, che se n'è fatta, è 480 volte più leggiera dell'acqua [è il dato attribuito a Galileo, in contrasto con le misurazioni successive fino al 1750, tutte variabili tra i valori di 1 a 800–850]. Ella è composta di alta, mezzana, e bassa regione. L'aria dell'alta regione è più sottile, e più fresca di quella della mezzana e questa più della bassa.
D Qual è la materia delle Meteore?
R. Sono i vapori, e l'esalazioni. I vapori son particelle dell'acqua, che s'innalzano in aria. L'esalazioni son particelle di tutti i varj corpi terrestri, che si sollevano anche in aria, come i Solfi, i Sali, i Bitumi, e gli altri corpi di diversa natura più o men combustibili, solidi, e materiali.
D. Che cosa è il Vento?
R. E' aria agitata , che formasi da vapori sottigliati, e rarefatti, i quali prendendo il loro corso verso d'un medesimo luogo, scacciano più o meno con impeto l'aria.
D. Quali sono i Venti principali?
R. I quattro principali son quei del Nort, del Sud , d'Oriente, e d'Occidens, e prendono il loro nome dalle quattro principali regioni del mondo. Il vento del Nort, o sia del Settentrione è ordinariamente il più freddo, perché viene, o da' Paesi freddi, o dalla Zona glaciale, il vento del Mezzogiorno, o sia del Sud e più caldo, principalmente nella State, perché viene o dalla parte della Zona torrida, o da Paesi più caldi del nostro. II vento d'Oriente, o sia d'Est è il più secco, provenendo dal continente dell'Asia, ove ritrovasi poco mare. Il vento d'Occidente, o sia d'Ovest è più umido, e spesso ci apporta la pioggia, provenendo dall'Oceano Atlantico, d'onde s’innalza una gran quantità di vapori. Quando i Venti violenti incontrano nella loro strada delle nuvole dense, queste facendo loro ostacolo, ristringono la loro strada, e fan d'alto a basso venir su la terra girando il vento, questo allora chiamasi Turbine. Un color rossastro, sparso qua e là nelle nuvole, indica esservi nell'aria molti vapori che si sottigliano, e si rarefanno; ed è questo un pronostico di vento.
D. Da che formansi le Nuvole, e la Nebbia?
R. Si formano da' vapori, che si ristringono, e si condensano. Il condensamento de' vapori si fa, allorché avendo questi vagato lungo tempo nell'aria da ogni parte, il loro moto si rallenta, e le loro parti appressando l’una all' altre si accumulano a poco a poco, e formano le nuvole, che in seguito si congiungono insieme, quando sono spinte da venti contrarj. La differenza che passa tra la nuvola e la nebbia è questa, che essendo la nuvola più leggiera, s' innalza, e sostiensi nell'aria; ed essendo la nebbia più pesante, rimane più vicino alla terra.
D. Che cosa è la Pioggia?
R. La pioggia altro non è che la materia stessa delle nuvole condensate dal freddo, la quale pel suo proprio peso cade sulla terra in piccìole porzioni, che diconsi gocciole d'acqua. Quelle piccole nubi che vedonsi molto innalzate, ed ammucchiate l'una sulle altre pronosticano la pioggia imminente. Essendo l'Orizzonte nello spuntare, o tramontar del Sole di un color pallido, e gialliccio, egli è segno d'esservi nell'aria quantità di vapori; e ciò pronostica cattivo tempo. Ma quando sia di un color rosso vivo, allora è segno, che vi son pochi vapori nell'aria, e ciò pronostica bel tempo, Se la nuvola, che si discioglie, è molto rarefatta, e le sue parti nel cadere incontrano un'aria mediocremente calda, queste gocciole saranno così picciole, che non formeranno la pioggia, ma soltanto una brinata.
(…)
D. Che cosa è l’Iride, o sia Arco Baleno?
R. È quel bell'Arco di varj colori, che in un subito apparisce in un tempo piovoso nella parte dell'aria opposta al sole,
D. Che significa quest’Arco?
R. Iddio per un effetto della sua infinita bontà ha voluto darcelo, dopo il Diluvio universale, come un segno, che non farebbe più perir gli uomini colle acque del Diluvio.
D. Essendo l Arco Baleno un fenomeno naturale, non era egli comparso prima del Diluvio?
R, Non può dubitarsi, che Noè prima del Diluvio non ne abbia sovente veduto de' simili; ma Iddio aggiungendo, come in tutti i Sacramenti, la Grazia alla natura, ne fece un segno di sua alleanza, per cui lo chiama il suo Arco, dicendo (Gen. Cap. 9) che lo metterebbe nella nuvola.
D. Spiegatemi ciò che forma la diversità ammirabile de’ suoi colori.
R. Questi sono i raggi del Sole (allorché nasce o tramonta) più o meno rifratti nelle gocciole di pioggia, e ripercossi sino a nostri occhi con vibrazioni più o meno potenti, con più o meno di ombra. Per esserne spettatore, bisogna trovarsi collocato tral Sole, e la nuvole.
(…)
A puro titolo di confronto, e solo in questo caso, riporto quanto scriveva alla voce AIR L'Encyclopédie ou Dictionnaire raisonné des sciences, des arts et des métiers nel 1751:
AIR - S. m. est un corps léger, fluide, transparent, capable de compression & de dilatation, qui couvre le globe terrestre jusqu'à une hauteur considérable. (…) L'air vulgaire ou hétérogène est un assemblage de corpuscules de différentes sortes, qui toutes ensemble constituent une masse fluide dans laquelle nous vivons & nous nous mouvons, & que nous inspirons & expirons alternativement. Cette masse totale est ce que nous appellons atmosphère. (…) L'air élémentaire, ou air proprement dit, est une matière subtile, homogène & élastique, qui est la base, pour ainsi dire, & l'ingrédient fondamental de tout l'air de l’atmosphère, & qui lui donne son nom. (…) Quant à la nature & la substance de l'air, nous n'en savons que bien peu de chose, ce que les auteurs en ont dit jusqu'présent n'étant que de pures conjectures. Il n'y a pas moyen d'examiner l'air seul & épuré de toutes les matières qui y sont mêlées; & par conséquent on ne peut pas dire quelle est sa nature particulière, abstraction faite de toutes les matières hétérogènes parmi lesquelles il est confondu.
Più avanti, dopo aver trattato della Giurisprudenza, il Formey si occupa della Medicina, di cui la Farmacia, la Chimica e la Botanica sono considerate delle parti:
D. Che cosa è la Farmacia?
R. È quella parte della Medicina, che insegna la scelta, l’apparecchio, e la mescolanza de’ medicamenti. Questa scienza è la professione degli Speziali. Farmacia deriva da Pharmacon, che significa Rimedio.
D. Che cosa è la Chimica?
R. È anche una parte della Medicina, che insegna a sciogliere i corpi misti, a conoscerne le parti, a dividerne le cattive, e radunarne, e purificarne le buone. I chimici han fatto delle scoverte, che sono state molto utili a’ Medici, ed a’ Chirurgi.
D. Che intendete voi per Botanica?
R. È un’altra parte della Medicina, che tratta dell’erbe, delle piante ec. senza la qual cognizione non può un Medico farne uso senza espor l’ammalato a morire, ovvero a patire.
Dopo aver trattato la retorica, la musica e il ballo, il compendio si occupa della matematica:
D. Che intendete voi per Matematiche?
R. Una scienza , che ci fa conoscere le qualità, e le proporzioni della materia. Questa è la prima fra tutte le scienze, perché non consiste che in dimostrazioni.
D. A che servono le Matematiche?
R. A dare allo spirito più di estensione, esercitandolo, ed assuefacendolo all’applicazione.
D. Quali sono le parti delle Matematiche?
R. La Geometria, l'Aritmetica, l’Architettura, l'Astronomia, e la Meccanica.
D Che cosa è Geometria?
R. E' una scienza, che insegna a misurar la quantità in ogni sua lunghezza, larghezza, altezza, e profondità.
D. Che significa la parola Geometria?
R. L' arte di misurar la terra. Gli Egizj l'inventarono per riparare a' disordini, che cagionava sulle loro terre l'escrescenza delle acque del Nilo, che portava via i limiti delle loro possessioni.
D. In quante parti si divide la Geometria ?
R. In tre principali : cioè in Aritmetica, che è l'arte di misurare le altezze. In Planimetria che è l'arte di misurare le superficie. Ed in Stereometria, che è l'arte di misurare ì solidi.
D. Che utile apporta la Geometria?
R. Rettifica la mente , non servendosi che di figure, e dimostrazioni evidenti, e certissime.
D. Si può apprendere la Geometria senza saper le regole dell'Aritmetica?
R. Signornò, perché non si può apprendere la Geometria senza calcolare, e conseguentemente senza l'Aritmetica.
D. Che cosa è dunque l’Aritmetica?
R. La Scienza di calcolare con facilità. Il Sommare, il Sottrarre, il Moltiplicare e ‘l Dividere i numeri sono le principali sue regole: tutte le altre son composte di queste quattro. V’è poi un'altra specie di Aritmetica, che dicesi Algebra, nella quale in vece di numeri si adoperano le lettere dell'Alfabeto: lo che molto aiuta la fantasia di coloro, che vi si applicano.
(…)
D. A chi è necessaria questa Scienza?
R. A tutte le persone di qualunque stato; poiché forma lo spirito, e lo dispone a ben ragionare di tutte le altre Scienze: mette gli uomini in grado d'aver dell'ordine ne' loro affari: in somma l'Aritmetica è l'anima del Commercio, e la madre di tutte le Scienze.
Per ora mi fermo qui: l’ampiezza dell’argomento suggerisce di dividere l’articolo in due parti. Nella prossima riprenderò dalla Cosmografia ed esaminerò come vengono trattati la Geografia fisica, lo studio della Sfera, la forma della terra, i suoi moti, i Pianeti, ecc., per fornire un quadro il più possibile completo delle conoscenze scientifiche necessarie al piccolo aristocratico borbonico sulla strada per diventare giovin signore.
Chissà perché mi viene in mente la Gelmini?
RispondiEliminaJuhan, dici che lo ripubblicano e lo adottano alle medie?
RispondiEliminaNo troppo sbilanciato verso il mondo scientifico-ateista. Dai una scorsa ai lavori del Texas, abbiamo molto da imparare: http://ugobardi.blogspot.com/2010/03/la-verita-brucia.html
RispondiEliminaJuhan, la miglior prova contro il darwinismo è la devoluzione cerebrale (o devil-uzione come hai scritto in un altro blog, traditore!) dell'uomo nel terzo millennio. Hanno ragione loro: bugia nen.
RispondiEliminaUn po' di geometria che rettifica la mente a chi so io, va là ...
RispondiEliminaahah... oltre "l'aria liquida", mi ha fatto sorridere "l'Aritmetica è l'anima del Commercio" :-))
RispondiEliminag