venerdì 12 febbraio 2010

Piccola antologia dei poeti inesistenti (6): Botul

L'unica immagine di Botul, colto di sorpresa

Francamente è ingiustificabile l’astio di Bernard-Henri Lévy nei confronti dell’opera poetica di Jean-Baptiste Botul. Dopo aver apprezzato l’opera del filosofo dell’Aude (1896–1947) e aver citato brani delle sue riflessioni in appoggio alle tesi contenute nel breve saggio De la guerre en philosophie, versione rimaneggiata di una sua conferenza dell’anno scorso agli studenti della École Normale Supérieure di Parigi, edito proprio il 10 febbraio 2010, il vecchio nuovo filosofo si è lasciato andare oggi sulle colonne di Paris Match a una critica velenosa delle due poesie di Botul che verranno pubblicate sul prossimo numero del Nouvel Observateur.

Botul, com’è noto, non ha lasciato testi scritti ufficiali, definendosi di tradizione orale. La sua opera filosofica è conosciuta dai ritrovamenti di manoscritti, frammenti di corrispondenza e trascrizioni di conferenze, effettuati dal gruppo di intellettuali suoi seguaci, riuniti nella Association des amis de Jean-Baptiste Botul, che ha creato la corrente di pensiero del botulismo.

Le opere filosofiche di Botul fin qui pubblicate sono La Vie sexuelle d'Emmanuel Kant, 1999 (conferenze ritrovate da Frédéric Pagès), Landru, précurseur du féminisme: correspondance inédite, 1919-1922, 2001, Nietzsche et le Démon de midi, 2004 (arringa tenuta davanti al tribunale professionale dei tassisti per difendersi dall’accusa di sottrazione di una minore) e Métaphysique du mou, 2007 (metafisica del molle), tutte pubblicate da Mille et une nuits.

L’opera più famosa è senza dubbio La Vie sexuelle d'Emmanuel Kant, che avuto anche edizioni in tedesco e in polacco. Nel testo, Botul, specialista di Kant, si fa notare per la sua interpretazione della morale kantiana, sostenendo che, secondo il pensatore tedesco, il filosofo non si riproduce per penetrazione ma per ritenzione. “Il celibato - sostiene Botul - lungi dall’essere una questione contingente, fa parte dell’essenza stessa della filosofia (…) Si può contestare il sistema kantiano, si può prendere in giro il personaggio, ma una cosa è certa: il filosofo degno di questo nome non si sposa” perché “la filosofia è l’affermazione che esiste un modo non sessuale di perpetuarsi (…) La filosofia dona all’umanità un seme spirituale. E il solo liquido fecondante è l’inchiostro, succedaneo della bile nera”.

Kant

Secondo B.–H. Lévy, Botul avrebbe definitivamente dimostrato “all’indomani della seconda guerra mondiale, nella serie di conferenze ai neokantiani del Paraguay, che il loro eroe era un falso astratto, un puro spirito di pura apparenza” e che l’autore della Critica della ragion pura, “dramma intimo, un’autobiografia segreta e criptata”, sarebbe “il filosofo senza corpo e senza vita per eccellenza”.

Il Nouvel Observateur ha anticipato, come dicevo, due poesie di Jean-Baptiste Botul ritrovate da Frédéric Pagès, che verranno pubblicate nel numero in edicola la settimana prossima. Si tratta di versi di evidente ispirazione kantiana, dei quali fornisco la prima traduzione in italiano, accompagnata dal commento ostile e villano di Lévy, che deve aver proprio perso il lume della ragione:

Come se

Come se andassimo felici
Nei campi a cogliere fiori,
come se Dio avesse deciso
di interessarsi di noi,
come se le mosche non tormentassero
gli abitanti della Nuova Olanda
costringendoli a rovesciare la testa
per guardare lontano.
Come se tu mi amassi,
sorridendo alla mia vista.

«Une poème d’amour écrit par Botul parmi les ombres et les limbes, dans un royaume d’êtres énigmatiques et accessibles par la seule télépathie, où le concept de monde nouménal révèle l’écho d’une jeunesse spirite. Pourquoi les verses débutent–ils avec le refrain kantien «Comme si» ? Et c’est–que nous importe des sauvages de la Nouvelle Hollande et des leurs problèmes de vue? Merde, quel véritable idiot!»

“Una poesia d’amore scritta da Botul tra le ombre e i limbi, in un regno d’esseri enigmatici e accessibili con la sola telepatia, in cui il concetto di mondo noumenale rivela l’eco d’una giovinezza da spirito. Perché i versi iniziano con il ritornello kantiano “come se”? E che ci importa dei selvaggi della Nuova Olanda e dei loro problemi di vista? Cazzo, che perfetto idiota!”

Koenigsberg ai tempi di Kant

La passeggiata (acrostico)

Il riverbero del fiume –
Meraviglia iridescente –
Mentre con passi lenti
Attraversava il ponte
Nell’ora di mezzogiorno,
Ultima tappa del cammino
E della riflessione quotidiana,
Levando il tricorno per salutare.

Koenigsberg sembrava assorta,
Ancora sotto le coperte,
Nell’attesa che il filosofo
Tornasse dalla passeggiata.

«Les enfants font de mieux. La confusion mentale de Botul arrive ici à son climax: un flux chaotique des sensations sans aucune idée. L’héros de Botul est un faux abstrait, un pur esprit de pure apparence, qui vient d’être lâché à la façon d’ un chien pour pisser sur les parapets des sept ponts de Königsberg. La poème manque de rythme, d’assonance, d’élégance. Et son auteur est un con».

“I bambini fanno di meglio. La confusione mentale di Botul raggiunge qui il suo massimo: un flusso caotico di sensazioni senza alcuna idea. L’eroe di Botul è un falso astratto, un puro spirito di pura apparenza, che è stato appena sguinzagliato alla maniera d’un cane per pisciare sui parapetti dei sette ponti di Königsberg. La poesia manca di ritmo, di assonanza, d’eleganza. E il suo autore è un coglione”.

Proprio non si riesce a comprendere il livore di Bernard-Henri Lévy nei confronti delle poesie di Jean-Baptiste Botul e del loro autore, soprattutto perché manifestato poche ore dopo averlo citato a supporto delle sue idee nel nuovo saggio. Pourquoi est-ce que il dit tout cela?

9 commenti:

  1. Ma sei sicuro che BHL esista veramente?

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  2. Perché ancora nessun commento? Secondo me ci sono ma il Pop latita, è sabato, fa bene, avrà i suoi motivi, magari accompagna la sua signora a fare la spesa, chissà...
    Allora mi butto io (e non resisto alla tentazione: PRIMO!!!11). Pregevole come sempre il post, ottime le traduzioni, davvero ma, secondo me, c'era la possibilità di almeno accennare a un tema scottante che da tempo imcombe sulla Civiltà Occidentale: il ruolo del filosofo.
    A parte il lodevole contributo di RaiUno che ci propone Agostino d'Ippona, buono quello ma un po' datato, non ci sono novità.
    L'articolo del Nuovel Obs è intrigante, se capissi il français sarebbe anche meglio; come sempre succede da quelle parti non sanno le regole di punteggiatura ma ormai mi sono rassegnato a vedere spazi dove non ci devono essere, per non parlare degli accenti.
    Ecco BHL delira, secondo loro; E a me manca Rocco Buttiglione. E Alvaro Vitali. Qual'è oggi il ruolo della filosofia, nella Civiltà Occidentale e nel resto dell'Universo Mondo?

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  3. Peppe: non se il primo a mettere in dubbio l'esistenza di BHL (un dubbio simile è stato espresso dalla Fondazione Spallanzani). Converrà studiare tutta la vicenda: non vorremmo scoprire che si tratti di quello che i francesi chiamano un canular, una burla.

    Juhan: giusto l'accostamento tra Buttiglione e Alvaro Vitali: cambia solo l'orifizio di emissione dei peti. Di altri filosofi mi sono occupato nelle biografie dementi di uomini eminenti

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  4. Che Botul sia esistito o meno (e oramai, Popinga, ci hai ampiamente dimostrato l'irrilevanza di questo particolare nei poeti), le sue considerazioni sulla vita sessuale di Kant sono geniali e ineccepibili.
    Mi immagino Kant adolescente che si procura chissà come una copia del Trattato sulla natura umana di Hume dopodiché si chiude di nascosto in bagno e inizia a farsi le seghe mentali.

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  5. Davvero Bernard-Henri Lévy affatto tenero, acci!:-)
    E Botul, esistito o meno, a leggere i versi... non lo merita!
    ciao Pop
    g

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  6. laperfidanera14/02/10, 17:57

    Nel "País" di oggi, scrive BHL:
    "Pues sí ... A menudo he citado un libro de Jean-Baptiste Botul ...(omissis)...(¡genial, este titulo!). ... Pues resulta que el libro es una farsa. Una farsa brillante y muy verosímil ...(omissis)... Y yo me la tragué, como también se la tragaron, antes que yo, los críticos que reseñaron el libro en el momento de su aparición...(omissis)... Así que sólo tengo una cosa que decirle al artista - y es de corazón - ¡CHAPEAU! Bravo por ese Kant inventado, pero más real que el de carne y hueso... (omissis) ... reconozco haber experimentado cierto placer al caer en la trampa, a mi vez, de una mistificación tan bien tramada." ...etc.
    Ciao

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  7. Perfida Nera: BHL allora esiste! Certo che non può cavarsela con il fair-play per ogni cavolata che fa. Aveva descritto in un articolo già pronto la sanguinosa invasione della Georgia da parte delle truppe russe e la distruzione di una città. Poi l'invasione è stata quasi "pacifica".

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  8. Reale o no il nostro Botulino ci sa fare! Mi fa impazzire: "E il solo liquido fecondante è l’inchiostro, succedaneo della bile nera".
    non riuscirò a fare a meno di citarlo prima o poi!
    Grazie Pop.

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