Nella Arithmetica Integra (1544) il monaco agostiniano e matematico Michael Stifel (Stifelius, 1487 - 1567), amico e seguace di Lutero, non solo inventò il termine "esponente", ma non ebbe paura a usare i numeri negativi ("assurdi") persino per gli esponenti stessi. A pagina 250 dell'opera troviamo la tabella delle potenze di 2, estesa agli esponenti negativi. L'opera contiene anche le regole per la moltiplicazione e la divisione di potenze con la stessa base.
Stifel, che è considerato il più grande algebrista tedesco, ebbe una vita movimentata a causa delle sue idee religiose e della sua mania per la numerologia. Non solo aveva identificato in papa Leone X l'Anticristo, ma, in un libello pubblicato a Wittenberg nel 1532, aveva predetto la fine del mondo per le ore 8 del 18 ottobre dell'anno successivo, inducendo molti a lasciare il lavoro o a vendere proprietà e terreni. Il buon Lutero lo salvò dall'ira popolare trasferendolo in una parrocchia lontana, con la promessa di non occuparsi più dei significati reconditi delle Scritture o, almeno, a non rendere pubbliche le sue profezie. Incominciò allora a studiare la geometria e la matematica in modo meno stravagante, giungendo in seguito a risolvere equazioni cubiche e quadratiche. Contribuì anche alla modernizzazione della notazione delle potenze e delle radici. Ebbe la cattedra di matematica in diverse università sotto il controllo protestante. L'ultima fu a Jena, dove morì.
Le bizzarrie numerologiche di Stifel non devono stupire in un grande matematico: era lo spirito dei tempi. In realtà il cammino della scienza moderna, almeno nei suoi secoli iniziali, è stato tutt’altro che lineare, essendo la mentalità scientifica una delle componenti di un incredibile accozzaglia di idee, concetti e teorie razionali, semi-razionali, moderatamente originali o del tutto folli, che spesso convivano in una stessa figura di erudito o filosofo naturale. Anche la biografia di tanti matematici del suo tempo (ad esempio il Cardano o il Della Porta), presenta aspetti che possono sembrare contraddittori, così pervasi di mentalità magica.
Siamo poi abituati a considerare così assodate certe conoscenze da ignorare o dimenticare quanto queste nascano da un lungo processo di tentativi ed errori, da uomini per loro natura incoerenti e viventi in società e tempi contraddittori, così ci stupiamo di come uomini di grande valore potessero elaborare le loro straordinarie scoperte e contemporaneamente credere in idee sbagliate, coltivare passioni bizzarre, auspicare la realizzazione di sogni messianici. Galileo, Copernico e Keplero facevano oroscopi, Newton alternava i suoi studi di ottica e di meccanica con quelli alchimistici, Nepero (John Napier), inventava i logaritmi ma li considerava un passatempo di fronte alla sua grande missione di rovesciare il papa di Roma (che anch'egli, tanto per cambiare, considerava l'Anticristo)
Che grande piacere leggere queste righe: grazie infinite (quest' espressione può essere numerica?)
RispondiEliminaSei scuro che le equazioni "quartiche" non siano "quadratiche"?
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