Sguinzagliati dal clerico-affarismo del signor B., i negazionisti di tutto, i granzotti servili, i necromantici sallusti, i paragoni incomparabili, insomma i cagnolini fedeli di molti padroni, ancora si fanno sentire su Il giornale, Libero e Il Foglio. Se nevica a Milano dicono che l'effetto serra non esiste e che il riscaldamento globale è un complotto comunista. Eppure certe cose si sanno da un bel po'. Il trafiletto è tratto da Popular Mechanix dell'agosto 1953, cinquantasette anni fa.
Complotti che neanche nello Zimbabwe ...
RispondiEliminaSì ma dai Popular Mechanix, mica Nature. Io ci credo solo se me lo dice Battaglia o almeno Famiglia Cristiana nei Fatti del giorno.
RispondiEliminaJuhan: Alberoni va bene lo stesso? Ci sarebbe anche Marco Cattaneo, ma temo che per te non sia abbastanza autorevole.
RispondiEliminaCi fu anche una mozione parlamentare, primo firmatario Marcello Dell'Utri, per negare il global warming a colpi di maggioranza.
RispondiEliminaAlberoni e Dell'Utri sono senz'altro OK, addentro alle segrete cose perché è il loro mestiere. Di Cattaneo (che tengo d'occhio da tempo) non mi fiderei :-)
RispondiEliminagomblotto , gomblotto, certo che questo anno, riscaldamento globale...
RispondiEliminaPerdona la mia ignoranza in materia, Popinga, però a me questa storia del riscaldamento globale antropogenico non convince proprio del tutto. Ovvio che non si può giudicare da una singola nevicata, e nemmeno da un solo inverno. Però il climagate e i dati scientifici che variano a seconda di chi li legge o di chi compila le statistiche un po' mi danno da pensare.
RispondiEliminaPurtroppo questo è uno di quei casi in cui la politica si mette in mezzo in cose in cui non dovrebbe entrarci, gli scienziati smettono di essere scienziati e diventano partigiani di una o dell'altra fazione, gli interessi in gioco non permettono di arrivare a una visione netta della faccenda e, detto in parole povere, la povera Gavagai non ci si raccapezza più.
Gavagai, periodi di riscaldamento (e di raffreddamento) globale nella storia della Terra ce ne sono stati migliaia, anche prima della comparsa dell'uomo. Le origini possono essere esogene o endogene, dalle variazioni della costante solare a periodi di maggiore attività vulcanica, alla diversa distribuzione dei mari e delle terre emerse, ecc. Ma, per la prima volta, da cent'anni circa, stiamo assistendo a un incremento certo e misurabile dell'immissione nell'atmosfera dei gas-serra prodotti dalle attività umane. Che questo fatto possa sovrapporsi a un processo "naturale" di riscaldamento non può essere escluso, ma mi sembra perlomeno singolare. E nel 1953 non credo che il buon Gilbert N. Plass facesse riferimento a una lobby ecologista.
RispondiElimina@ Gavagai
RispondiEliminaconsidera che in duecento anni abbiamo quasi finito il carbone e il succo di dinosauro (SDD) accumulatisi in milioni di anni. Il bruciare il carbone e il SDD producono CO2, oltre a altri gas anche tossici, che non vengono completamente smaltiti anche perché stiamo riducendo drasticamente le foreste.
Ci sono grossi interessi economici e gli scienziati sono uomini che possono diventare utilizzatori finali di prebende di vario genere. Oltretutto i negazionisti del riscaldamento antropogenico sono spesso niubbi (n00bs, spero mi sia consentito il termine) in materia.
In effetti se vuoi vincere facile hai due strade: negare l'evoluzione e negare il riscaldamento antropogenico.
Una blogger molto brava che tratta l'argomento è Oca sapiens, dalle un'occhiata: http://ocasapiens-dweb.blogautore.repubblica.it/
Vedi, Juhan, il problema è che su argomenti un po' controversi mi piace leggere, informarmi... Insomma: cercare di farmi una mia opinione in merito. Sull'evoluzione farsi un'opinione è più facile: si confrontano le tesi degli esperti del settore, si legge qualche libro sull'intelligent design... E alla fine si guarda quella che porta più prove a suo favore. E mi sembra evidente quale io ritenga più probabile... :)
RispondiEliminaPer il clima, invece, è un casino. Il problema è che ci sono anche molti seri scienziati che sostengono un'ipotesi, e scienziati altrettanto seri che optano per l'altra. Ma - dico io - i dati non dovrebbero essere uguali per tutti? A quanto pare no. E non si può nemmeno fare il discorso del "a chi giova di più?", perchè interessi economici potenti stanno da entrambe le parti: da un lato le industrie inquinanti, dall'altro il tentativo di tirarci fuori dalla crisi economica creando la "bolla verde" (Report docet). E magari gli interessi in gioco fossero solo quelli. Insomma, ho paura che siano cose più grandi di me.
Comunque io non rinuncio. Ti ringrazio del link: proverò a leggere gli articoli, chissò che non riesca finalmente a farmi un'idea un po' più chiara...