giovedì 14 gennaio 2010

Carnevale della Matematica n. 21, matematti e Obama



Il ventunesimo Carnevale della Matematica questo mese è ospitato da Chartitalia, blog di classifiche, politica e scienze. Il nome di questo appuntamento, Carnevale, indica la molteplicità di approcci e colori con la quale i partecipanti, blogger divulgatori e matematti, presentano argomenti di interesse matematico.

Questa volta Popinga partecipa con due contributi: il primo riguarda un'illustrazione del contenuto del manoscritto conservato all'Ambrosiana di Milano del De Divina Proportione di Luca Pacioli, arricchito dalle celebri tavole di Leonardo sui solidi platonici; il secondo, Coleridge e la Geometria, riguarda i versi che un giovanissimo Samuel Taylor Coleridge, il poeta romantico inglese, dedicò a un problema di geometria elementare, rivelando i consueti pregiudizi dei non esperti sull'"aridità" della matematica.

Strani tipi, questi matematti, tanto incompresi in Italia quanto apprezzati all’estero e particolarmente nei paesi all’avanguardia dello sviluppo scientifico. Così mentre da noi scuola, università e ricerca sono considerati una mera voce di spesa nel bilancio statale, negli USA, ad esempio, si investono soldi per potenziare le competenze matematiche e scientifiche della popolazione.

È di qualche giorno fa la notizia che il presidente americano Barak Obama ha preannunciato un piano da 250 milioni di dollari per formare diecimila nuovi insegnanti di matematica e scienze, chiarendo che, ve lo lascio in originale, "Our future depends on reaffirming America's role as the world's engine of scientific discovery and technological innovation" e che “That leadership tomorrow depends on how we educate our students today, especially in math, science, technology and engineering”. Obama è infatti preoccupato dalla discesa della popolazione giovanile del suo paese nelle classifiche internazionali delle competenze matematiche, che si riflette nel pericolo che gli usa possano cedere la loro leadership mondiale in campo scientifico e tecnologico.



La principale preoccupazione del nostro ministro dell’istruzione sembra invece l’insegnamento della religione cattolica: poi non lamentiamoci se torneremo a partire con le valigie di cartone, più poveri, per fortuna più santi.

4 commenti:

  1. Questo è un nodo dolentissimo Pop, veramente dolentissimo, e non appartiene solo a questo governo. Ho come la sensazione che nell'arco degli anni, dacchè ho la facoltà di intendere e di volere (ma ce l'ho davvero?), vi sia stato un susseguirsi unicamente di stagioni economicamente difficili, nelle quali il primo a saltare era il finanziamento alla cultura, e nella fattispecie a quella scientifica. E' una cosa che paghiamo caramente, con ricercatori che lasciano il patrio suolo e con un ritardo direi proprio culturale, perchè come dimostri perfettamente tu scienza e umanesimo, anzi umanesimo e scienza vanno a braccetto, possono mescolarsi, non sono come acqua e olio,ebbene questo ritardo culturale significa un ruolo minore della nazione in rapporto al resto del mondo, un'abdicazione del futuro, un raccattare quello che c'è sulla tavola e il mangiare pure le sementi. Le parole di chiusura mi piacciono e mi spiacciono: mi piacciono in relazione a una certa cultura manichea che si crogiola nel suo perbenismo bigotto, che va in brodo di giuggiole per il miracolo del povero storpio ma che però tace della tragedia dei terremoti (quanto all'assenza di miracolo!); mi spiacciono perchè in quell'alveo trovano rifugio e da lì ben operano, tanti che credono col cuore, e magari anche chi è religioso senza credere, perchè non posso pensare che da lì solo male provenga (a tuo onore dirò che non l'hai mai detto).
    Spesso si dimentica che esiste una correlazione tra educazione e civiltà di un popolo, e che gli episodi che verifichiamo si annidano là dove non solo la cultura scientifica manca ma la cultura tout court.
    E' un'ulteriore e ragionevole ragione per non diminuire ma anzi per aumentare gli investimenti in cultura?
    La catastrofe, come ci è dato osservare sempre nei fenomeni complessi, è dietro l'angolo: i sintomi sono quasi sempre lievi, bisogna saperli cogliere.
    Ah, complimenti per i tuoi due ottimi lavori al Carnevale!

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  2. Paopasc, ho molti amici cattolici, anche qualche prete, ma nessuno è portatore di quella cultura manichea, bigotta e reazionaria, che stigmatizzi. Ce l'ho invece, a morte, con il cattolicesimo di potere, nelle sue manifestazioni ecclesiastiche o cielline.
    Grazie per i complimenti. :)

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  3. @pop
    e guarda un pò qua: http://www.repubblica.it/scuola/2010/01/16/news/aumenti_prof_religione-1971395/

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  4. Peppe, una maggioranza parlamentare senza preoccupazioni sta liberando i peggiori istinti clericali e fascisti. Un imbecille leghista se l'è presa persino con il diario di Anna Frank.
    A da passà a'nuttata, poi corda e sapone li porto io.

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