È il giorno del Carnevale della Fisica, ospite questo mese di Annarita Ruberto su Scientificando. Un’edizione ricchissima di contributi, dedicata soprattutto alla didattica e all’apprendimento delle scienze, un argomento delicato e complesso, che suscita riflessioni un po' amare.
Nella sua intelligente presentazione, Annarita osserva con ragione che è necessario avere la volontà di conferire alla cultura scientifica quel posto e quella dignità che in altri paesi possiede e che l’Italia stenta tuttora a conquistarsi. Più pessimista di lei, credo che negli ultimi anni la cultura scientifica nel nostro paese abbia addirittura fatto passi indietro, complice l’alleanza strategica e nefasta del potere politico con i settori più retrivi del cattolicesimo, che hanno portato alla ribalta idee e personaggi che altrove sarebbero considerati folkloristici, come ad esempio il vicepresidente del CNR, il talebano De Mattei. Così, nei curricula scolastici, si favorisce di fatto l’insegnamento della religione (e gli insegnanti di religione) a scapito delle scienze (e degli insegnanti di scienze) e, nei mass–media, l’informazione scientifica, sovrastata dal pattume dei reality e del gossip, è affidata, con limitate eccezioni, a giornalisti incompetenti o a istrioni mysterici.
L'intelligenza dei contributi del Carnevale della Fisica può costituire un piccolo ma efficace antidoto a tutto ciò. Buona lettura.
Grazie, Pop. Sei andato al nocciolo della questione...
RispondiEliminabah, l'analisi mi sembra ristretta. A questo punto tanto varrebbe dire che è colpa anche di Harry Potter.
RispondiEliminaPer me più che altro è passato il concetto che la scienza è complicata e inutile e si possono fare cose più facili che danno soldi potere e sesso.
.mau., non era mia intenzione scrivere un trattato. Volevo solo aggiungere all'analisi di Annarita, che condivido, qualche elemento che mi premeva dire. Nella scuola di Harry Potter i corsi di scienze (magiche) danno molta importanza all'attività pratica, laboratoriale e al problem solving collaborativo. Magari si seguisse il suo esempio!
RispondiElimina