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mercoledì 20 febbraio 2019

Tre clerihew chimici


Stanislao Cannizzaro 
era molto avaro: 
non si faceva imbrogliare 
sul peso molecolare. 

Jöns Jacob Berzelius 
lo chiamavano genius
lui diceva “Dite a me? 
Indicatemi con Ge”. 

Ascanio Sobrero 
beveva Pinot Nero. 
Scoprì in cantina 
la nitroglicerina.

lunedì 22 ottobre 2012

Lima la Rima mi stima

Mi è stato comunicato che ho vinto un concorso di limerick. Si tratta della quarta edizione di Lima la Rima!, organizzato dall’Associazione Fantariciclando, in collaborazione con la cooperativa sociale Gulliver, il patrocinio del Comune di Forlì - Assessorato alla Cultura, Politiche Europee e Rapporti Internazionali, e del Comune di San Mauro Pascoli. 


Ho partecipato con due poesie tratte da Giovanni Keplero aveva un gatto nero, la raccolta di rime umoristiche matematiche e fisiche pubblicata da Scienza Express nel 2011. La poesia vincente è risultata questa: 

Fine del retto 

Un angolo retto si credeva perfetto 
e in un triangolo si sentiva costretto. 
S’allontanò con una scusa 
dalla povera ipotenusa. 
In un intestino, poveretto, ora fa il retto. 

Un assaggio del libro lo trovate qui e qui.

domenica 25 settembre 2011

Qualche rima sul neutrino



World Record

Neutrino, giovane velocista dell’Atletica Chivasso
batté il record di Fotone al meeting del Gran Sasso.
Ci fu grande sensazione
per l’inaspettata prestazione
e i tecnici dichiararono che era proprio un asso.



Il tunnel

Nel tunnel tra Ginevra e il Gran Sasso,
giuro sulle corna di Satanasso,
ho visto la Gelmini
a cavallo di neutrini
sfrecciare in corsia di sorpasso.

(di Roberto Pesce)


Clerihew ministeriale

Maria Stella Gelmini
porta buffi occhialini
che in modo narcisistico
celano un vuoto quantistico.

(termine ornamentale
per dir vuoto mentale)


Procedere con metodo

Il record di Neutrino non è stato ancora omologato
perché va ricontrollato, da molti analizzato,
rivoltato dentro e fuori
perché non ci siano errori:
non piace ai titolisti, ma così fa lo scienziato.


Al neurino della ministra
(non si tratta di errore di battitura)

Non c’ho mica scritto in fronte “giocondo”:
non si tratta, Gelmini, di record del mondo:
se il dato è confermato
è tutto rivoluzionato
ma Maxwell ed Einstein mica vanno a fondo.

domenica 7 agosto 2011

La più bella recensione del Keplero



4.1 Giovanni Keplero aveva un gatto nero

«Giovanni Keplero
Aveva un gatto nero
Che storceva le vibrisse
Se sentiva cerchio e non ellisse»

Immagino conosciate tutti Popinga. Se invece non lo conoscete, è bene rimediare. Cominciate allora col Popinga più universalmente noto, quel Kees Popinga che riveste il ruolo del placido assassino in “L’uomo che guardava passare i treni” di Georges Simenon: non c’è Maigret (non può proprio esserci, a ben vedere), ma Popinga basta e avanza: è uno dei migliori Simenon.

Dopo questa dovuta presa di familiarità coll’eroe eponimo, andate adesso a conoscere il Popinga più noto del web: per farlo, è sufficiente fare un salto sul suo blog, http://keespopinga.blogspot.com/, e da quel sito capirete molte più cose di quante se ne possano raccontare in questa rubrica.

La frase che troneggia sulla sua home-page è infatti: “Scienza e Letteratura: terribilis est locus iste”, e non v’è dubbio che Popinga mantenga la promessa. I suoi post navigano regolarmente sul crinale affascinante e poco esplorato in cui le narrazioni diventano scienza e le scoperte scientifiche sono narrate come racconti. Una miscela che riesce a sorprendere e affascinare, ogni volta, i partigiani di entrambe le culture. Certo è che sarebbe bello avere avuto come insegnante, ai tempi del liceo, il professor M.F. Barozzi: chi sa esplorare i misteri della scienza e narrarli con la maestria del letterato deve per forza essere in grado di rendere affascinante anche più soporifera delle lezioni, nonché essere dotato di un gran bel senso dell’umorismo.

E, guarda caso, qualche giovane studente questa fortuna ce l’ha davvero: Popinga insegna, e un po’ per rendere i suoi insegnamenti meno ripetitivi, un po’ per puro ed egoistico desiderio di rivincita contro l’apparente immobilità ciclica della didattica, si è dedicato a comporre versi che riguardano – e spesso riassumono – principi e leggi della fisica, postulati e teoremi di matematica. Brevi composizioni, rigorosamente allineate alla metrica prescelta (una “dotta premessa” del suo libro spiega e illustra con dovizia di esempi e dettagli cosa siano i limerick, i cleryhew, i misteriosi fib, nonché le disgraziate incarringhiane e i versi maltusiani), ma vergognosamente divertenti.

E, inevitabilmente, sono anche un gioco da giocare. Se il cleryhew che dà il titolo al libro (riportato in testa a quest’articolo) è di facile e immediata lettura – a meno che tra i lettori di RM non vi sia qualcuno che abbia dimenticato che è stato proprio Keplero a scoprire che le orbite dei pianeti sono ellissi e non cerchi – altri componimenti sono decisamente più impegnativi:

Sentite questo “Destino dei bosoni”:

Il fotone migliore della sua generazione
Era stanco del gruppo, voleva distinzione
Dai fermioni canzonato
Si fece scoraggiato
E gli sembrò un principio d’esclusione

Solo un limerick, ma a voler scriverci le note a piè di pagina per una classe di liceo, ci vuole un intero corso introduttivo di meccanica quantistica. Naturalmente, un’intera sezione è dedicata alla matematica: questo si intitola “La tentazione”.

C’era un asintoto dalla fede ispirato
Che fece voto di non esser toccato
Ma davanti a una cotangente
Bella, sinuosa, suadente
Dovette ammettere di sentirsi tentato

Come spesso accade quando la chiave di lettura è multipla ed intelligente, si rischia perfino di esagerare nell’attribuire significati ai testi. Prima ancora di entrare in possesso del libro, il vostro umile recensore si è imbattuto in questo fib (senza sapere cosa fosse un fib) dal misterioso titolo “Agorafobia”, ma dall’esplicativo sottotitolo “Interazione Forte”:

È
Una
Forza
Crudele
Che ci trattiene
In un piccolo locale
All’interno di un complesso edificio

Come dice l’autore, questi fib sulle forze fondamentali (certo, vi sono anche quelli per l’interazione elettromagnetica, debole, gravitazionale e di Higgs) giocano sulla doppia lettura, al pari degli indovinelli e delle crittografie. Colto dall’entusiasmo, chi scrive era anche convinto che l’interazione forte evocata dai versi fosse splendidamente sottolineata dalla forma grafica della poesia: al pari della celebre “The Bomb” di Gregory Corso, che era una lunga poesia i cui versi disegnavano graficamente il fungo atomico, pareva che il componimento di Popinga riproducesse il grafico dell’interazione forte, molto intensa a distanze nucleari ma con un rapidissimo affievolimento al crescere della distanza. In realtà, la forma grafica della poesia è stabilita a priori dal suo essere un fib, ovvero una composizione le cui sillabe si basano sulla serie di Fibonacci: 1, 1, 2, 3, 5, 8, 13… il primo e il secondo verso devono essere composti d’una sola sillaba, il terzo da 2, il quarto da 5, e così via. Ne segue che anche un fib dedicato a una gaussiana avrebbe la forma di quello appena citato per l’interazione forte, con gran scorno delle capacità deduttive del vostro recensore.

Ma forse è un buon segno: tutti i giochi intelligenti nascondono altri giochi, anche involontari. Il libro del professor Barozzi, in arte Popinga, è al tempo stesso libro di scienza, di poesia, di umorismo. Far convivere le tre cose è davvero meritorio, riesce solo ai grandi.


Una recensione da tale fonte e in tali termini renderebbe felice chiunque. Grazie, Rudi!

lunedì 4 aprile 2011

Giovanni Keplero aveva un gatto nero


Oggi Lunedì 4 aprile 2011 esce in libreria un libro che prima non era mai uscito nelle librerie. È un libro di poesie umoristiche scientifiche, cioè un libro scientifico di poesie umoristiche, oppure un libro umoristico di poesie scientifiche, a scelta del lettore. S’intitola Giovanni Keplero aveva un gatto nero. Matematica e fisica in versi ed è edito da Scienza Express di Torino. L’ho scritto io, che mi firmo con il nome anagrafico di Marco Fulvio Barozzi, ma tra parentesi metto anche il soprannome di Popinga con il quale sono conosciuto in rete. Si tratta di un libro scritto per divertirmi mentre lo scrivevo e ho scoperto che le operine che contiene divertivano anche gli altri. In libreria costa solo 9 €, ma è possibile ordinarlo direttamente alla casa editrice, risparmiando il 15%. Per chi non sapesse di che cosa sto parlando, dico che esso contiene limerick di matematica e fisica:

La fusione nucleare

Vinti da un impellente desiderio
due nuclei innamorati di deuterio
fecero una fusione.
Ci fu un’esplosione:
la nascita di Elio provò l’adulterio.

Flatlandia
Disse un semicerchio di Matera:
“Se ruoto sul diametro divento la sfera!”
Chiosò il rombo: “Che coglione,
non esiste una terza dimensione!”
Per il semicerchio fu giornata nera.

Ed anche clerihew:

Antonio Meucci
Antonio Meucci
morì per i suoi crucci:
se la spassava in un motel
e ai Brevetti ci andò Bell.

Poi incarrighiane e maltusiani:

L’insieme Z
È l’insiem dei razionali,
con la virgola o le frazioni:
corrispondon alle divisioni
tra numeratore e denominator.
Diversamente dai naturali,
non si contan sulle dita:
si rischierebbe persin la vita
a far frazioni delle falang.

La balistica
La balistica è la scienza
che studia il moto dei proietti:
se le sue leggi non accetti
rischi di sbagliare mir.

E persino poesie basate sulla serie di Fibonacci (fib):

Agorafobia
(Interazione forte)

È
una
forza
crudele
che ci trattiene
in un piccolo locale
all’interno di un complesso edificio.

E anche degli haiku:

Ormai tra di noi
forze di van der Waals,
stanco amore.

Secondo me potreste anche comprarvelo. Chi volesse, può venire a sentire la presentazione che farò al Salone del Libro di Torino sabato 14 maggio dalle ore 13 alle 14 dialogando con gente importante come Piero Bianucci, mentre Maria Rosa Menzio leggerà alcuni dei versi. Il tutto organizzato da Scienza Express edizioni.

domenica 6 febbraio 2011

Rangle: Il logaritmo di un verso

Rangle: Il logaritmo di un verso: "Quando ho aperto questo blog, senza avere alcuna idea di cosa fosse un blog, che l'unica forma di condivisione di contenuti che praticavo er..."


Peppe Liberti mi ha preceduto. Per non fare Cicero pro domo sua, come qualcuno ha scherzosamente detto su Facebook, lascio a un amico il compito di fare pubblicità alla mia prossima uscita editoriale. Grazie, Peppe!

giovedì 8 aprile 2010

Opinionismi (clerihew politicamente scorretti)



Maurizio Belpietro
si guardava il didietro
anche da vecchio
radendosi allo specchio.


Paolo Bonaiuti:
nemmeno a Gibuti
c’era uno così perfetto
come scendiletto.


Daniele Capezzone
alla rappresentazione
era un vero mago
nel ruolo di Iago.


Giuseppe D'Avanzo
scrisse un romanzo
con il solito bersaglio:
Marco Travaglio.


Feltri Vittorio
già all’oratorio
passava le giornate
a inventare minchiate.


Giuliano Ferrara
non ci stava nella bara:
se lo portarono via
quelli della CIA.


Dietlinde Gruber detta Lilli
odiava quegli imbecilli
(ed eran miriade)
che non leggevano Lilliade.


Lerner Gad
si credeva Galahad
ma era sir Rodney of Id
con la giacca di tweed.


“Straccio” Liguori
contestava i professori
perché il latino
non serve a un lecchino.


Augusto Minzolini
spostò i confini
delle dottrine materialiste:
anche il nulla esiste.


Piero Ostellino
sin da bambino
mostrò del talento
a seguire il vento.


Angelo Panebianco
non era mai stanco
di dir la sua opinione.
Su commissione.


Gianluigi Paragone
con la faccia da terrone
in cambio di due ossi
scodinzolava dietro Bossi.



(grazie a Egidio per le correzioni)


Aggiornamento del 9 aprile 2010

Ecco due gustose aggiunte da parte di B.:


Marco Travaglio
ha più di un bavaglio
direi bavaglino
narciso e bambino


Michele Santoro
si cinge d'alloro
si nomina Vate
per razze dannate.

domenica 14 marzo 2010

Carnevale della Matematica n. 23

Benvenuti ad un Carnevale della Matematica ricchissimo di contributi, perché questo mese coincide con il Pi day e con il (131°) compleanno di Albert Einstein. E sì che il 23 a prima vista non sembra un numero particolarmente importante e la sua fama sia controversa: a Roma è considerato un numero propizio, ma per la smorfia napoletana è o’scemo e nel linguaggio dei sordi vuol dire stupido. D’altra parte un limerick di autore sconosciuto ce lo descrive come un fannullone:

C’era un numero di Sestri Ponente
che non faceva mai proprio niente.
Se ne stava ad oziare
sulla riva del mare
quel 23 indolente di Sestri nolente.

23 è il nono numero primo, ed è anche il più piccolo primo dispari a non essere un primo gemello, cioè un numero primo che differisce di 2 da un altro numero primo. Le coppie iniziali di numeri primi gemelli sono:

(3, 5), (5, 7), (11, 13), (17, 19), (29, 31), (41, 43), …

che, come si vede, lasciano il nostro 23 solo come un cane. Il nostro protagonista non brilla neanche in altre parti della teoria dei numeri: come primo fattoriale (un numero primo che differisce di 1 da un fattoriale), è quinto, dopo 2, 3, 5, 7, infatti 23 = 4! – 1; come numero di Woodall è terzo, dopo l’1 e il 7, perché soddisfa la definizione di Wn = n ∙ 2n per n = 3.

Proseguo la rassegna e guardo come il 23 si comporta da primo di Sophie Germain, cioè vado a vedere se (2 ∙ 23) + 1 è un numero primo. In effetti viene 47, che è primo, ma noto con rammarico che qui il 23 è preceduto da 2, 3, 5 e 11. Come numero primo sicuro lo trovo quarto, perché 23 = (2 ∙ 11) + 1 e 11 è un numero primo.

Lo trovo come primo di Eisenstein ancora al quinto posto, senza parte immaginaria e con parte reale nella forma 3n – 1 (in questo caso n = 8). Il nostro 23 sembra qui intrappolato in un piano complesso dalle maglie triangolari.

Dispero di trovarlo nella serie dei numeri fortunati. E infatti non c’è. Insomma, in un cerchio di prigionieri giudei in attesa di esecuzione da parte delle truppe romane, chi occupava il posto 23 non si è certo salvato. C’è invece due volte tra i primi di Fortune, che prendono il nome dall’antropologo neozelandese Reo Fortune che li congetturò. Consideriamo il prodotto P dei primi n numeri primi (mi dicono di chiamarlo primoriale). Fortune congetturò che se q è il più piccolo numero primo maggiore di P +1, allora q– P è primo. Ad esempio, se n è 3, P vale 2 . 3 . 5 = 30, q = 37, e q – P é il numero primo 7. Se n è 4, P vale 2 . 3 . 5 . 7 = 210, q = 223, e q – P é il numero primo 13. Se n è 5, P vale 2 .3 . 5 . 7 .11 = 2310, q = 2233, e q – P é il numero primo 23. I numeri iniziali di Fortune così ricavati sono

3, 5, 7, 13, 23, 17, 19, 23, 37, 61, 67, 61, …

La congettura di Fortune è finora stata verificata per un migliaio valori di n. Non so se sia vero, ma, secondo un amico, Fortune fece una brutta fine:

There was an anthropologist named Fortune
Who conjectured on primes on a high dune:
He stood in that desert land
‘til he was buried by sand.
MisFortune was the headline of the Tribune.

Ritorno al nostro 23 interessandomi ai primi di Pillai, che mi colpiscono innanzitutto per il secondo nome del matematico indiano che li ha esplorati (Subbayya Sivasankaranarayana Pillai). Un primo di Pillai è un numero primo p per il quale esiste un numero intero positivo n tale che n!+1 è un multiplo di p e p non è multiplo di n+1. Siccome 14! + 1 è un multiplo di 23 ma 23 non è un multiplo di 14 + 1, allora 23 è un primo di Pillai, e (wow!) è il primo della serie:

23, 29, 59, 61, 67, 71, 79, 83, 109, 137, 139, 149, 193, ...

Continuo a cercare e scopro anche che la somma dei primi 23 numeri primi è 874, che è divisibile per 23, una proprietà condivisa da pochissimi altri numeri. E il 23 è anche uno dei due interi che non può essere espresso come somma di meno di nove cubi di interi (l’altro è il 239). Infine 23 è il più piccolo numero primo dispari ad avere più soluzioni per l’equazione x – φ(x) = n, dove φ è la funzione toziente di Eulero. Insomma, almeno alla fine, il nostro ospite qualche piccolissima soddisfazione ce la dà.

E poi, e poi un appassionato di matematica dovrebbe ricordare anche l’intervento di David Hilbert al secondo Congresso Internazionale dei matematici tenutosi a Parigi nel 1900, nel quale il grande matematico tedesco prese in rassegna le tendenze di base della ricerca matematica alla fine del XIX secolo e indicò i 23 (ventitré!) problemi da risolvere che secondo lui meritavano l’impegno degli esperti nel secolo che si era appena aperto. Grazie al prestigio di Hilbert, questi problemi furono affrontati con impegno dai matematici, e molti di essi furono risolti quasi subito, magari scoprendo che andavano impostati diversamente. Alcuni, tuttavia, lo sono stati solo molto recentemente, e altri continuano tuttora a sfidarci. Dicono che all’ultimo momento Hilbert volesse parlare di un ventiquattresimo problema, ma non fece in tempo a inserirlo nel documento che consegnò agli organizzatori. Egoisticamente, come curatore di questo Carnevale n. 23, dovrei dire per fortuna.

Hilbert è il protagonista di un clerihew del matematico inglese Jonathan Partington, che ha giocato sulla sua quasi omonimia con un librettista di operette comiche famoso nel mondo anglosassone:

David Hilbert
Was often mistaken for Gilbert.
"I did NOT write Trial by Jury!"
He would say, in a fury.

Partington ha scritto anche un buffo clerihew sulla macchina di Turing che voglio citare anche se vado fuori tema:

Alan Turing
Needed reassuring
That a Turing machine made of papyrus
Was immune to almost every virus.

Fuori dalla matematica, ricordo che i gameti umani hanno 23 cromosomi e che 23 è il numero atomico del vanadio. Fuori dalle scienze, in campo letterario, come tacere che il nostro ospite entra nel titolo di uno dei capolavori di Beppe Fenoglio, I ventitré giorni della città di Alba?

Ma temo di essermi troppo dilungato, e una tomografia del cervello dei miei lettori potrebbe rivelare preoccupanti sintomi di impazienza:
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Passo perciò ad illustrare i contributi giuntimi, in ordine di arrivo.

Dioniso, che insiste a chiamare Blogghetto un blog di tutto rispetto e Dulcinea la sua bici, è stato il primo a inviare il proprio contributo, che prosegue una panoramica sulla storia della matematica intrapresa da tempo. Il protagonista di questo articolo, dal titolo Un percorso storico tra Numeri e Geometria - Parte 16: il basso medioevo in Europa: Gerberto di Aurillac, Logica e Filosofia scolastica, è Gerberto di Aurillac (ca. 940 – 1003), che fu probabilmente il primo ad insegnare l'uso delle cifre indo-arabiche nell'Europa cristiana. Dioniso fa anche notare come i pochi progressi degli inizi del nuovo millennio nell'Europa cristiana, piuttosto che nel campo della matematica, avvennero soprattutto nell'ambito della logica.

Peppe Liberti, sul suo Rangle, ci segnala tre articoli. Nel primo, Gioca con Diofanto ma ... , partendo dall’equazione diofantea, arriva ad illustrare un metodo per trovare sequenze di interi consecutivi i cui quadrati, sommati, obbediscano ad una relazione simile a quella della terna pitagorica. Devo ricordare che questo articolo è stato scritto appositamente per il Carnevale, nel timore che gli scagliassi contro uno dei miei limerick, che però gli è arrivato lo stesso.
In Prede e predatori Peppe si occupa delle dinamiche della popolazione dei vampiri con l’aiuto del modello preda–predatore di Lotka–Volterra, argomento che sviluppa ulteriormente con il modello Kermack–McKendrick per la diffusione delle epidemie in Modelli matematici e pubblicazioni da strapazzo, dove giustamente si indigna perché talvolta viene data ospitalità in sedi prestigiose a preprint di dubbio valore scientifico.

Anche Zar, che su Gli studenti di oggi è uno dei pochi ad usare talora il buon vecchio metodo dialogico per illustrare concetti matematici, contribuisce al Carnevale con tre articoli. Nel primo, Il teorema dello pseudo Scoto, prendendo spunto da una striscia di xkcd, ci parla di un teorema per il quale partendo da una contraddizione si può dimostrare qualunque affermazione – che, dico io, è una buona descrizione della politica italiana di oggi.
Ne Il dugongo Zar si lascia andare ai ricordi di gioventù, trattando di fumetti d’avventura, di un disegnatore che ha amato, di ingegneri e proporzioni. Questo articolo mi porta alla mente una filastrocca che soleva canticchiare lo scrittore Elia Spallanzani quando era indeciso se esistere o meno:

Un dugongo, se fatto di pongo,
lo scompongo e lo ricompongo,
ma se dispongo di un duguongo
c’è uno iato o c’è un dittongo?

L’ultimo contributo di Zar si intitola Numeri che fanno girare la testa e tratta, ancora con riferimento a xkcd, della congettura di Collatz e di numeri giganteschi utilizzati in qualche dimostrazione, con una meritoria sottolineatura della differenza tra dimostrazione e verifica.

Maurizio Epifani di Ai margini manda cinque articoli. Vacci piano, se sei complesso è un ottimo esempio di calcolo scellerato, un'esposizione del paradosso di Bernoulli-Leibniz che si conclude con la dimostrazione (fallace) che l'arcotangente di 1 vale zero e non π/4!
Il teorema di Viviani esamina invece una proprietà dei punti del triangolo equilatero, cioè che un qualsiasi punto P preso all’interno o su uno dei suoi lati è tale che la somma delle sue distanze dai lati è uguale all’altezza del triangolo.
Ne Il teorema di Tolomeo Maurizio si occupa con diversi approcci di un teorema contenuto nell’Almagesto che riguarda una proprietà dei quadrilateri ciclici, generalizzazione del teorema di Pitagora.
Di un altro esempio di fallacia si occupa Tutti i numeri interi sono uguali a 1: dall'espressione della somma dei primi n interi positivi è possibile concludere che n = 1 (qui ci vorrebbe un punto esclamativo che non metto per non fare confusione con il fattoriale).
Il quinto e ultimo link ad Ai Margini invia a Il teorema della farfalla, che parla di una proprietà del punto medio delle corde di una circonferenza, un teorema schivato dai testi scolastici, probabilmente a causa della sua non agevole dimostrazione.

Gravità Zero manda per questo Carnevale n. 278 un bell’articolo di Claudio Pasqua sul sistema di numerazione adottato su Pandora, che naturalmente dipende dal numero di dita delle due mani dello smilzo popolo Na'vi: Avatar: su Pandora si conta in ottale.
Walter Caputo è invece l’autore di La matematica del Data mining fra economia e scienza, che illustra i vantaggi di questo innovativo processo statistico di “scavo nei database” per scoprire regolarità o relazioni non note a priori che possono essere di importanza fondamentale in campo aziendale o nella ricerca scientifica.
Un particolare gruppo musicale è infine l’argomento dell’articolo Spiraleggiando di Carlo Ferri, che ci parla dei californiani Tool, il cui album “Lateralus” (2001) è pieno di riferimenti matematici, dalle canzoni Parabol e Parabola fino alla stessa Lateralus che è inspirata dall'opera di Leonardo Pisano. Il messaggio dei Tool è che la vita va vissuta come se cavalcassimo una spirale di Fibonacci, senza paraocchi, “separando il corpo dalla mente” per poter rompere gli schemi della nostra individualità. Insomma:

Vivere senza lacci e legacci
sulla spirale di Fibonacci,
oziare e giocare tutto il dì
tanto al resto pensa phi.
Salutarsi con baci e abbracci
quando andiamo via da lì.

.mau., venerato fondatore, manda al Carnevale nove contributi comparsi su Notiziole di .mau.. Innanzitutto una riflessione per spiegare che cosa si intende per induzione in campo matematico, che è stato necessario suddividere in due articoli, nel secondo dei quali segnalo un interessante paradosso sul colore dei cavalli. Ecco i link: L'induzione matematica (1/2) e L'induzione matematica (2/2). Sempre sullo stesso argomento, Fibonacci e l'induzione affronta un teorema sui numeri di Fibonacci dimostrabile con l'induzione.
Matematica in camicia nera è invece la recensione di un libro sulle storie personali dei matematici italiani fra l’inizio del secolo scorso e il 1940, in cui non manca la constatazione che ipocrisia e conformismo, antichi vizi nostrani, non risparmiano i matematici.
Il quinto articolo, Il petrolio come i salmoni!, è un commento su come certa stampa ha affrontato le notizie sul recente disastro ambientale del Lambro e del Po: la battaglia delle cifre e una marea nera che risale il fiume verso la sorgente!
Sempre in tema ambientale, si parla di polveri sottili in Il PM10 è davvero diminuito?, osservando come negli ultimi 15 anni il particolato a Milano è rimasto più o meno costante, ad onta di certe dichiarazioni ufficiali: poi si può discutere perché capita così.
Il maltrattamento della matematica è commentato anche in Mi si è ristretta la macchina!, dove un salone dell’automobile sembra si possa ospitare in un appartamento, Far di conto no. Leggere e scrivere, boh, che mette in risalto la confusione che si fa tra analfabetismo matematico (spesso di ritorno) e discalculia, La pressione fiscale è salita? Boh, che evidenzia come i dati macroeconomici possano essere “tirati per la giacchetta” secondo le convenienze di parte, e Quello che i titoli non dicono, che mostra come si può barare con la matematica anche scrivendo informazioni assolutamente corrette.
Sempre .mau. vuole farci conoscere due citazioni di Steven Strogatz riportate sul suo tumblr Ritagli di .mau.: il primo sulla paura del segno meno e il secondo sulla ricerca delle radici.

Questo Carnevale è l'occasione buona per dedicare al nostro .mau. un limerick che avevo scritto tempo fa e che mi sembra ben si adatti a celebrare un certo evento che lo ha riguardato:

Grande fu l’importanza degli eventi
al reparto maternità dei segmenti.
Ebbero infatti i natali
tre gemelli, tutti uguali.
Corresse il pediatra: “Congruenti”.

Gianluigi Filippelli, che è un appassionato di fumetti, in qualità di “rappresentante eletto” del sito di fumetto e arte Lo Spazio Bianco, invia il collegamento che porta a Ultima lezione a Gottinga, in cui Daniele Occhicone recensisce dal punto di vista fumettistico la graphic novel sugli infiniti di Cantor e intervista l’autore, Davide Osenda.

Nei panni più consueti di curatore di Scienze Backstage, Gianluigi Filippelli commenta Ultima lezione a Gottinga da un punto di vista decisamente matematico, dato che ci parla del primo problema indicato da Hilbert, quello dell’ipotesi del continuo.
Il suo secondo articolo è Valutazione matematica dei disastri naturali, che ci informa su un modello sviluppato da ricercatori spagnoli che cerca di fornire una valutazione in tempo reale dei danni dei disastri naturali in modo da scegliere gli interventi più consoni.
Da ignorantone in matematica con nonni modenesi credevo che Il teorema di Noether discutesse di portici e nebbie e tigelle di nueter (“noi”), o al massimo di un metodo per calcolare l’altezza della Ghirlandina (m. 86,12). Invece si tratta di un articolo su un teorema importante per la fisica, frutto dell'ingegno di una grande matematica tedesca.
Anche Le donne del laplaciano parla dell’altra metà del cielo (si può citare Mao?): il laplaciano, nome dalle vaghe assonanze geologiche, è l’operatore differenziale del secondo ordine spiritosamente preso dalle organizzatrici per dare il titolo al congresso di matematica che si terrà dal 3 al 6 maggio a Monopoli. L’articolo contiene anche una breve presentazione dei pezzi più interessanti comparsi in occasione del 63° Carnival of Mathematics dei nostri cugini di lingua inglese.
L’ultimo contributo da Scienze Backstage, è LaTeXsperiment: distribuzione di Bose-Einstein, che Gianluigi definisce “un piccolo delirio” sulla distribuzione di Bose-Einstein, giusto per provare uno script per LaTeX e suggerire un suo utilizzo anche per blog non su piattaforma blogspot.

Eccoci arrivati ai commendevoli Rudi Matematici: il loro articolo più recente, proprio oggi disponibile, celebra il compleanno di quell’uomo con i baffi che in un anno cambiò il corso della fisica, non trascurando il ruolo avuto nella sua vita e nei suoi studi da una donna di nome Mileva, da un amico di nome Michele, da un precursore poco conosciuto di nome Olinto: Buon compleanno Albert!
Nel secondo articolo, la wasan, la matematica giapponese del periodo Edo e i Sangaku, le singolari forme di matematica incise su tavolette lasciate nei templi scintoisti, sono oggetto di una trattazione storico–matematica e l’occasione per proporre interessanti problemi ai lettori.
Un bel video del quartetto Cetra incorona il canonico articolo con la soluzione del problema pubblicato su Le Scienze: Il problema di Febbraio (498) – Mamma mia dammi cento lire, che riguarda collezioni fortuite di monete di diverso conio e probabilità di trovare vecchie banconote sfuggite alla distruzione. Voglio rassicurare gli autori e i lettori sul fatto che i grandissimi Cetra non sono “per vecchi”, ma fanno parte del patrimonio senza tempo della nostra cultura popolare.
Per il classico problema della matematica ricreativa, i Rudi stavolta propongono con il consueto brio Gatti, topi, ed errori (in macelleria), che pone l’attenzione su un errore semplice ma frequente nel problem-solving.
Concludo il discorso sui Rudi Mathematici (ora con la H) ricordando che è uscito il numero di marzo di RM, il n.134 (a proposito, ricordate di fare gli auguri a Rudy!).

Le segnalazioni di Giovanna Arcadu di Matematicamedie anche in questa occasione sono numerose. Se è consentita una nota personale, dico che è grazie al suo entusiasmo didattico che persino io ho cominciato ad avvicinarmi a Geogebra (indispensabili i suoi tutoriali). Parto proprio dagli articoli di didattica, compresi alcuni lavori dei suoi allievi:
Cerchi, “seme della vita” e …: dal disegno del seme della vita del tempio di Osiride ad Abydos a una serie di attività sui cerchi passanti per uno, due e tre punti.
Eratostene misura la circonferenza terrestre: dal procedimento del grande matematico greco al metodo del giardiniere per il disegno dell’ellisse.
La condizione di perpendicolarità: un’attività per scoprire la relazione tra i coefficienti angolari di due rette perpendicolari.
Perimetro di poligoni rettangoli: un’attività per il calcolo del perimetro dei poligoni inscrivibili in un rettangolo, con la scorciatoia… presente anche nel Perimetro di poligoni a scala.
Dall’inversa della potenza …: una relazione dei ragazzi sulle proprietà della radice quadrata e sui quadrati perfetti porta a un’attività in excel sulle proprietà dei numeri quadrati. Il seguito naturale dell’articolo è Da un numero quadrato sottraggo un numero quadrato.
Numeri “rettangoli” con Geogebra: una applet realizzata dai ragazzi sui numeri rettangolari.
8 marzo. Emma Castelnuovo è invece un omaggio, in occasione della Giornata (e non festa!) della Donna, alla grande ricercatrice e innovatrice della didattica della matematica in Italia, con videointervista e lettura.

Geogebra è lo strumento privilegiato per realizzare curve ed articoli come Valentino matematico, dedicato alle curve d’amore (cardiodi, concoidi, ecc.) con cui disegnare cuori e batticuori, e Dinostrato e la quadratrice (di Ippia), che riprende un articolo sulla trisettrice di Ippia per illustrare come questa antica curva può servire per la quadratura del cerchio.

Infine Giovanna celebra il Pi day con tre segnalazioni: Come si calcola pi greco dimostra come si può avvicinare il valore di π per successive approssimazioni, aumentando il numero dei lati dei poligoni regolari inscritti in una circonferenza; Il problema della quadratura del cerchio prosegue l’articolo precedente, informando come un problema irrisolvibile (la quadratura del cerchio con riga e compasso) abbia portato alla ricerca di valori sempre più precisi del nostro festeggiato; Attorno a pi … Connessioni e sequenze tratta di come π sia progressivamente uscito dall’ambito strettamente geometrico entrando in molti campi matematici, nella statistica e nella fisica, antica e moderna. Certamente Giovanna celebra il π in modo degno, diversamente dall’autore di questa quartina maltusiana:

Il pi greco è quella cosa
che s’impara in geometria,
chi vuol essere lieto sia
perché oggi è la sua fest.

Efficiente, poliedrica, attivissima, anche Annarita Ruberto tiene alta la bandiera delle donne in questo Carnevale, con numerose segnalazioni da Matem@ticaMente. Anche per lei incomincio con gli articoli di didattica della matematica.
Rette Parallele Tagliate Da Una Trasversale E Test Online presenta un'applet multipla di GeoGebra sugli angoli formati da due rette parallele tagliate da una trasversale. Si può interagire con il foglio dinamico e svolgere alla fine un test online.
Una Verifica Del Teorema Di Viviani, un'applet per verificare numericamente il teorema di Viviani trattato da Maurizio Epifani nell’articolo che sopra ci ha segnalato. L’argomento è affrontato anche dal punto di vista geometrico in Dimostrazione Grafica Del Teorema Di Viviani, un'applet multipla con la dimostrazione grafica del teorema relativamente al triangolo equilatero.
Un Importante Problema Di Equiestensione: Il Teorema Di Pitagora utilizza un'applet multipla con due fogli dinamici per presentare prima la relazione pitagorica come un problema di equiestensione e poi per verificare il teorema dal punto di vista numerico.
Il Problema Del Sepolcro Di Diofanto propone agli allievi un problema interessante nell’ambito della trattazione delle equazioni di 1° grado in una sola incognita: determinare la durata della vita di Diofanto a partire dall'epigramma che figura sul suo sepolcro, composto in forma di esercizio matematico.

A proposito di sepolcri, lo sapevate che Riemann è sepolto in Italia (articolo in francese)?

Come articoli di divulgazione Annarita invia innanzitutto La Matematica Di Google, il 1° video di "Math Inside", la matematica nella vita di tutti i giorni, un lodevole progetto di Maddmaths!, SIMAI e UniRomaTv. L’articolo segnala anche il convegno su Matematica e Cultura 2010 che si terrà a Venezia dal 26 al 28 marzo prossimi.
Celebrating Pi Day, oltre a parlarci della ricorrenza odierna, ci addita il sogno americano, riportando la Risoluzione H.RES.224 della Camera dei Rappresentanti degli Stati Uniti d’America, con la quale il 14 marzo viene riconosciuto come giornata ufficiale per celebrare π e si invitano i docenti a vivere il Pi Day come occasione per “incoraggiare i giovani verso lo studio della matematica”. Direbbe Lucio Dalla “Ma l’America è lontana, dall’altra parte della Luna”

Infine Annarita invia i link a una serie di risorse: Archimede (da Wikisource) il testo scritto dal matematico e storico della scienza Antonio Favaro (1847–1922) e pubblicato nel 1923, Storie Di Numeri Di Tanto Tempo Fa - Capitolo 5, il quinto capitolo, tradotto in italiano per Matem@ticaMente, dal pdf ebook di David Eugene Smith Number Stories of long ago, del 1919, La scienza di Talete, un pdf scaricabile gratuitamente dal sito di GioiaMathesis per una lettura piacevole e istruttiva, Playground Of Mathematics - Il Parco Della Matematica, un'ottima risorsa gratuita per la scuola primaria creata da Dimitar Spassov, che può risultare un valido strumento ludico-didattico: l’ottimo Maestro Alberto ha curato la traduzione del sito in lingua italiana.

Come l’etichetta e il bon ton suggeriscono, le ultime segnalazioni riguardano il padrone di casa. Questo mese Popinga consiglia di leggere La principessa Hoppy, una favola matematica, che parte dalla fiaba postmoderna dello scrittore oulipiano Jacques Roubaud, basata su numerose restrizioni formali prese dalla matematica, per illustrare alcuni concetti relativi alle relazioni tra gli elementi in un insieme o appartenenti a insiemi diversi.
Soluzione del Paradosso è uno “spettacolo per marionette filosofiche” scritto dal fisico quantistico Abner Shimony: si tratta di una versione surreale del paradosso della dicotomia di Zenone, che si conclude con l’intervento risolutivo di un leone.
Anche Bollettino mereologico è un piccolo gioco ai confini con la filosofia: uno schema enigmistico è il pretesto per parlare della mereologia, la branca della logica e dell’ontologia che cerca di investigare il rapporto tra la parte e l’intero, anche dal punto di vista formale.
Infine Cavazzoni e i numeri è un esilarante testo sui numeri in letteratura tratto da Il limbo delle fantasticazioni di Ermanno Cavazzoni, il “trattato comico” in cui lo scrittore emiliano esplora il concetto di fantasticazione, matrice di ogni celestiale bellezza e di ogni nefandezza artistica.

Ho finito e vi ringrazio per essere arrivati fin qui. Concludo ricordando che saranno gli amici di Gravità Zero ad ospitare il Carnevale n. 24 del prossimo 14 aprile. Saremo in piena primavera, stagione che ispira il relax anche a soggetti impensati:

Sotto i fiori di un cespuglio ornamentale
oziava un ∃ (quantificatore esistenziale).
Sdraiato sull’erba
risolveva un cruciverba
con le lettere scritte al contrario del normale.

domenica 12 aprile 2009

Limerick e clerihew fisici



Proseguo la riedizione dei limerick e clerihew scientifici comparsi nel mio primo articolo, questa volta occupandomi di fisica.

Dualismo
In una gelida notte molto bella
un raggio di luce inviò una stella.
Pensò un fisico elvetico,
razionale, poco poetico:
“Sei tu onda o sei particella?”

Forza di volontà
Due pezzi di silicio, da tempo drogati,
su una lercia panchina si sono incontrati:
“Deve finire questo periodo,
uniamoci a fare un diodo.”
Nell’elettronica sono ora apprezzati.

Ritorno a casa
Meditò un elettrone tutto eccitato
che ad un livello più alto era saltato:
“Per non finire in rovina,
basta con la cocaina.”
Emesso un fotone, a casa è tornato.

La grande abbuffata
Un ingegnere idraulico coi piedi a mollo
misura condotte a rotta di collo;
valuta dell’acqua la velocità,
ma dopo due ore non ce la fa:
“Alla quarta portata mi sento satollo”.

Meditazione di un fisico francese
Bevendo un bicchiere d’armagnac
meditava sui gas Louis Gay-Lussac:
“La pressione, è cosa risaputa,
dipende dalla temperatura assoluta.
A volume costante, se no patatrac.”

Partitocrazia
Nel governo ci fu un grande mutamento
votato dalla maggioranza del Parlamento.
A dispetto del decoro
si divise il Ministero del Lavoro:
Ministero della Forza x Ministero dello Spostamento.

La spinta idrostatica
Un corpo in un fluido, di prammatica
è mosso in alto dalla spinta idrostatica,
ma il mare fa tremare
chi non sa nuotare:
la spinta idrostatica gli sta antipatica?

Il Disegno Intelligente
Un fedele scienziato di Sestri Ponente
era un apostolo del Disegno Intelligente:
per lui la regolarità
dimostrava una Volontà.
Visto un miracolo diventò non credente.

Pace rovinata
Seduta nel suo campo, sola soletta,
una carica elettrica si pascea sull’erbetta,
quando sentì una corrente,
un magnetismo crescente:
una sorella in moto andava di fretta.

Marie Curie
(omaggio a Mr. Clerihew Bentley)
Marie Curie
detestava il brie.
Morì nell’odio
di aver scoperto il radio, non il sodio.

Thomas Alva Edison
Thomas Alva Edison
sulla sua Harley Davidson
fu multato dalla Stradale
perché AVEVA il fanale.

Antonio Meucci
Antonio Meucci
morì per i suoi crucci:
se la spassava in un motel
e ai Brevetti ci andò Bell.

Complessità
Se un sistema fisico è molto complesso
è arduo prevedere che accadrà da adesso.
Un’oscillazione in un pelo di cotica
può portare a una reazione caotica
e la digestione diventar insuccesso.

(La pesantezza può durar delle ore,
fino al formarsi di un nuovo attrattore).

Gas serra
Una molecola di CO2 di Canberra
s’alterava se citavi l’effetto serra:
“Ero metano in un emirato,
m’hai estratto, poi bruciato,
e dici a me che riscaldo la Terra?”

Incidente alle giostre
Un protone del CERN, di nome Marc,
girando nel sincrotrone perse un quark.
Per questa seccatura,
prima di lasciare il Giura,
querelò il direttore del Luna Park.

La banda di Valenza
Un branco di elettroni di valenza
aggredì un atomo nella sua residenza.
Catturati verso sera,
finirono in galera
e fu la fine della banda di Valenza.

La fusione nucleare
Vinti da un impellente desiderio
due nuclei innamorati di deuterio
fecero una fusione.
Ci fu un’esplosione:
la nascita di Elio provò l’adulterio.

Giovanni Keplero
Giovanni Keplero
aveva un gatto nero
che storceva le vibrisse
se sentiva cerchio e non ellisse.

Evangelista Torricelli
Evangelista Torricelli
nella sua fabbrica d’ombrelli
considerava di buon augurio
la discesa del mercurio.

Galileo Galilei
Galileo Galilei
si fece dar del lei
quando lo fermò la Polizia
per i gravi dal cavalcavia.

Louis De Broglie
Louis De Broglie
alla riffa di Saint-Denis
con un gesto scaramantico
giocò un numero quantico.

Niels Bohr
Niels Bohr
con la grinta di un matador
spuntò alla Danske Bank
un interesse pari alla costante di Planck.

Ettore Majorana
Ettore Majorana
aveva un’aria strana:
schivava l’atmosfera fraterna
di via Panisperna.

(Sul traghetto da Palermo a Napoli
evitò l’ammogliati-scapoli).

Il paradosso di Schrödinger
Un grande fisico diventato un po’ matto
pensò di chiudere in scatola un povero gatto:
la sua vita o la sua morte
dipendeva dalla sorte
ed era vivo e morto finché non era estratto.

Universo in espansione
Le galassie si allontanano con costanza
a velocità proporzionale alla loro distanza.
Edwin Hubble rimase scosso,
ma traslavano verso il rosso
le righe spettrali di ogni sostanza.

Paradosso dei gemelli
Il mio gemello è più giovane di me:
ha viaggiato molto, non so perché.
Se avessi studiato
l’avrei presto spiegato,
ma a scuola in fisica avevo 3.

Contrazione dello spazio
I limerick relativistici hanno la distinzione
di essere affetti da una contrazione,
che di Lorentz è detta:
non è barzelletta,
né finz.

Joseph Louis Proust
Un chimico valutato tra i più importanti
non riusciva a soddisfare le sue amanti.
Con la morte nel cuore
intuì che il suo vigore
seguiva la legge delle proporzioni costanti.

Celebrazione
In un grande convegno molto affollato,
dai produttori di flipper organizzato,
si celebrò con emozione
Galileo per l’intuizione
di far scendere biglie sul piano inclinato.

Una storia gotica
Compiendo un sforzo un po’ patetico,
per risolvere un suo dubbio amletico,
un vampiro dilettante
morsicò un circuito oscillante,
ma non divenne uno spettro elettromagnetico.

Irreperibilità
Un atomo instabile della Lunigiana bassa
decadde da una molecola di potassa.
Invano si cercò lo scisso,
ma si sbagliò prefisso:
era frattanto variato il numero di Massa.

Come in tutte le raccolte che si rispettino, aggiungo qualche bonus track:

L’energia cinetica
Se metà di m per v al quadrato
avrai con cura moltiplicato,
otterrai una bisbetica
di nome energia cinetica,
che sparisce quando ti sei fermato.

Fuori fase
Una corrente alternata un certo momento
attraversò un periodo di sfasamento.
Sentiva come un’impedenza
che ne diminuiva la potenza
e si opponeva al suo buon rendimento.

Relatività (traduzione)
C’era una signorina di Leinì
che andava più veloce di c.
Partì un giorno estivo
di moto relativo
e la notte precedente era lì.

Dilatazione del tempo
La dilatazione del tempo esprime
un fatto stano, sconcertante e sublime.
Leggendo questi versi
in un fotone immersi,
potreste leggere la presente ultima riga senza cogliere la strana metrica che hanno queste rime.

Scienza in cucina
Il mio nuovo congelatore, tra le altre cose,
prepara un ottimo condensato di Bose.
Con un paio di meloni
mi dà una crema di bosoni
per farmi fresco nelle giornate afose.

sabato 11 aprile 2009

Limerick e clerihew matematici


Su richiesta di alcuni dei lettori del blog, pubblico nuovamente i miei limerick e clerihew scientifici comparsi nel primo articolo, per dar loro maggiore visibilità saltando la lunga premessa sulle forme poetiche utilizzate. Incomincio con quelli di matematica. Seguendo il link invece troverete quelli di fisica


Il riscatto
La retta disse al segmento: “Sei finito!”
e lui si ritirò in un piano, molto avvilito.
Un compasso disse “Coraggio,
ti assumerò per fare il raggio!”
Ora lavora in un cerchio, tutto impettito.

Fine del retto
Un angolo retto si credeva perfetto
e in un triangolo si sentiva costretto.
S’allontanò con una scusa
dalla povera ipotenusa.
In un intestino, poveretto, ora fa il retto.

Solitudine
Un numero 1 non faceva mai niente
appeso da solo a far l’esponente.
Si lamentava con rancore:
“Almeno fossi denominatore:
là in basso s’incontra un mucchio di gente.”

Tragedia del mare
Nel tragico naufragio del Lesotho
si salvò soltanto un’insieme vuoto.
Se il suo pesante complementare
fu il primo ad affogare,
l’insieme vuoto la scampò a nuoto.

(La notizia è forse da controllare:
il Lesotho non ha sbocchi al mare).

Fibonacci
Leonardo Pisano, detto il Fibonacci,
inventò una serie che ancor gli rinfacci:
0, 1, 1, 2, 3, 5, 8, 13, 21, …
Ovvio che dica qualcuno:
“Dannato Fibonacci! Ma li mortacci!”

(Anche il più timido esce dal guscio:
meglio sospeso che un Pisano all’uscio).

Corrado
Un garbato binomio di nome Corrado
fa il Δ nell’equazione di II grado.
Se è negativo, sotto radice,
genera coppie che maledice:
coniugate e complesse, loro malgrado.

Flatlandia
Disse un semicerchio di Matera:
“Se ruoto sul diametro divento la sfera!”
Chiosò il rombo: “Che coglione,
non esiste una terza dimensione!”
Per il semicerchio fu giornata nera.

Fatica risparmiata
Euclide aveva la brutta abitudine
di drizzare triangoli sopra un’incudine.
Su suggerimento di un allievo,
trovò un gran bel sollievo
nell’ideare i criteri di similitudine.

Paura del confronto
Un x imbranato di Ponte a Ema
s’accordò con la y per fare sistema,
ma ci fu una discussione
sul metodo di risoluzione:
con il confronto l’insicuro trema.

Crop circe
Un cerchio new-age di Milano
era macrobiotico, buddista tibetano.
Per scappare dal mondo,
che non è poi così tondo,
si fece infine cerchio nel grano.

La tentazione
C’era un asintoto dalla fede ispirato
che fece voto di non esser toccato,
ma davanti a una cotangente,
bella, sinuosa, suadente,
dovette ammettere di sentirsi tentato.

L’argomento
C’era un logaritmo bugiardo di Cento
che dal dir panzane si tratteneva a stento.
Gli chiesero se era vero
che era stato logaritmo di zero,
ma il logaritmo di 100 cambiò argomento.

Scontro di civiltà
Una grassa piramide a base esagonale
era ghiotta di prosciutto e guanciale.
Rifletté sul problema
grattandosi l’apotema:
“Le colleghe d’Egitto son messe male!”

Night Club
Narra la storia del tetraedro Pedro
che beveva sidro corretto con cedro.
Si batté per Semiramide,
gran bel pezzo di piramide:
gli ingessarono un angolo diedro.

Il pignolo
Grande fu l’importanza degli eventi
al reparto maternità dei segmenti.
Ebbero infatti i natali
tre gemelli, tutti uguali.
Corresse il pediatra: “Congruenti”.

Alto tradimento
Un poligono fenicio di nome Ciro
faceva la spia per l’impero assiro.
Pagò il fio del suo mal,
sacrificato al dio Baal,
quel bersagliato poligono di Tiro.

Paradosso del mentitore
In un vecchio libro, una certa sera
lessi una frase che passò leggera:
“Una fata mi ha giurato
che il loro mondo è inventato”
che, se è vera, è falsa e, se è falsa, è vera.

Paradosso dei corvi
Ho contato tremila corvi, ho finito ieri:
con assoluta certezza sono tutti neri.
Poi ho mangiato una pera,
che non è di sicuro nera,
allora non è un corvo, in base ai miei criteri.

Maleducazione
Parlando con il collega δ del suo mestiere
si sfogava un numero ε piccolo a piacere:
“La cosa che mi ha offeso
è di esser comunque preso;
al limite, qui intorno, chiedete il mio parere”.

Carl Friedrich Gauss
Carl Friedrich Gauss
consultava Penthouse
quando fu l’artefice
delle Disquisitiones Aritmeticae.

Kurt Gödel
Kurt Gödel
cenando con una top model
trovò indecidibile
se il sushi sia commestibile.

L’autoritario
Un > dall’aria marziale
dava ordini al povero =:
“Con la democrazia,
solo licenza, e anarchia!”
“Da un –1 sarai capovolto, maiale!”

Sull’utilità della matematica
Non sapeva proprio, Lancillotto,
che 512 è il cubo di otto,
così sbagliò, con Parsifal,
la risposta per il Santo Graal.
Rispose bene Galahad (cioè Galeotto).

Connettivi logici
Sotto le palme di un atollo tropicale
oziava un ∃ (quantificatore esistenziale).
Sdraiato sull’erba
risolveva un cruciverba
con le lettere scritte al contrario del normale.

Geometrie non euclidee
Due rette parallele su un piano piatto
di essere separate presero atto.
Ma un dì davvero strano
qualcuno curvò il piano:
per quanto parallele, entrarono in contatto.

Il matematico napoletano
Un matematico napoletano rimase perpless
studiando una funzione nel piano compless:
“L’ho analizzata con cura,
non cambia mai curvatura.
Accà nel compless, nisciun punt ‘e fless”.

Lite coniugale
Il lato del quadrato alla diagonale:
“Sei sempre la solita irrazionale!”
“Caro, ciascuno ha le sue,
e se tu valessi radice di due?
Il maschilismo in geometria non vale”.

giovedì 8 gennaio 2009

Biografie dementi di uomini eminenti


Jacques de La Palice
Monsieur de la Lapalice
fumava papier-maïs:
poco prima d’esser morto
era ancora vivo, col fiato corto.

Jean-Paul Marat
Jean-Paul Marat,
sul lido di Cap Ferrat,
fu ammonito dai compagni
perché prendeva troppi bagni.

Costantino I
L’imperatore Costantino
ebbe un segno divino:
prima di Ponte Milvio
gli apparve in cielo Silvio.

Giordano Bruno
Giordano Bruno
non lo scorda nessuno:
diventò combustibile
per la sua prosa illeggibile.

René Magritte
René Magritte,
ad un concerto beat,
abbordò due tipe:
“Ceci n’est pas une pipe”.

Francesco Giuseppe d’Austria
Il vecchio Cecco Beppe
troppo tardi lo seppe:
invece che con il Kaiser
era meglio andare all’Auser.

Jack Kerouac
Jack Kerouac
sui monti Adirondack
con vezzo un po’ dada
la fece, sulla strada.

Hermann Hesse
Hermann Hesse
pare che mantenesse,
nascosto nelle sue terre,
il fratellastro, Hermann Herre.

Blaise Pascal
Blaise Pascal
consumava del mescal,
così la fede, cosa complessa,
divenne solo una scommessa.

Carlo Martello
Carlo Martello,
degli arabi il flagello.
Più che per Poitiers
è ricordato per De André.

Samuel Beckett
Samuel Beckett,
giocava a cricket
quando fu avvisato
che Godot era arrivato.

Giuseppe Garibaldi
Giuseppe Garibaldi
amava i ritmi caldi,
ma non ballava la samba
perché ferito a una gamba.

Tutmosi III
Il terzo Tutmosi
soffriva d’alitosi.
Inaugurò la tradizione
di star lontani dal Faraone.

Alberto Moravia
Alberto Moravia
pedalando sul Gavia
pensò: “Porco boia,
era meglio la noia”.

Giacomo Leopardi
Giacomo Leopardi
ballava fino a tardi:
andava fuori di testa
la sera del dì di festa.

Bruno Vespa
Bruno Vespa,
con la carta crespa,
modellò un bel bidet
per la faccia di Crepet.

Toni Negri
Toni Negri
teneva tutti allegri:
a Padova o in campagna
metteva il passamontagna.

Neil Armstrong
Neil Armstrong per l’omonimia
aveva una vera e propria allergia.
Disse “Per mia gran fortuna
sono il primo uomo sulla Luna:
NON scrivete sulla mia tomba
che suonavo la tromba,
e, poiché NON sono Lance,
che ho vinto il Tour de France.”

Luciano Berio
Luciano Berio
verso il climaterio
pensò che fosse giusto
accompagnare Fred Bongusto.

Umberto Eco
Umberto Eco
guardava di sbieco
la profusione
di… puntini di sospensione.

Umberto Galimberti
Umberto Galimberti
diffidò della techné
quando ruppe il meccano,
ad anni quarantatre.

Pier Giorgio Odifreddi
Pier Giorgio Odifreddi
non si chiama Teddy,
è logico.
È logico.

Ernesto Galli della Loggia
Ernesto Galli della Loggia
veste abiti di gran foggia.
Ben scritte, sono assai pagate
anche le grandi cazzate.

Sandro Bondi
Sandro Bondi:
come l'Eroe dei due mondi.
Ma a lui s'è rotto il disco:
obbedisco, obbedisco, obbedisco...

Antonio Socci
Antonio Socci
tentò mille approcci,
ma non sortirono storie
con le veggenti di Medjugorje.

Gianni Baget Bozzo
Don Gianni Baget Bozzo
fece a tutti un predicozzo
con ragionamento .nt.ll.g.nt.
m. n.n s. c.p.v. pr.pr.. n..nt.

Antonino Zichichi
Zichichi, persona seria:
un difetto di materia
con i suoi esperimenti
scoprì nei non credenti.

Magdi Allam
Magdi Allam
litigò sopra un tram
perché il conducente
non andava a Occidente.

Maria Teresa Fumagalli Beonio Brocchieri
Maria Teresa Fumagalli Beonio Brocchieri,
studiosa stimata, non da ieri.
Fu un caso eccezionale
il suo Codice Fiscale.

Gianni Vattimo
Un fine teorico del pensiero debole
aveva un’usanza assai deplorevole.
Diceva a ogni attimo
“Ma io sono Vattimo!”
per spiegare la sua opinione mutevole.

Massimo Cacciari (epitaffio ancora in vita)
ALL’INCLITO SINDACO MASSIMO CACCIARI,
CHE LASCIÒ STUDI E VFFICI VNIVERSITARI
PER OCCVPARSI DI VENEZIA E MOSE
LA PATRIA FILOSOFICA, RICONOSCENTE, POSE.

Veltroni, un dilemma filosofico
È l’eterno dubbio tra accidente e sostanza:
esiste Veltroni se lo chiudo in una stanza?
Esiste come pensiero in sé,
indipendente da me e te,
o è solo un Walter di rappresentanza?

Giulio Giorello
Un noto filosofo chiamato Giorello
era indeciso tra Chianti e Brunello.
Per risolver l’aporia
bevve entrambi, e così sia,
l’epistemenologo Giulio Giorello.