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martedì 7 maggio 2019

È uscito Vortici e vertigini


Interno di una tipica casa borghese dell’Ottocento inglese, con tetti molto spioventi e un grande portico tutto intorno. Le mura esterne sono decorate con fasce a motivi floreali o geometrici, dipinte in colori accesi. C’è anche una torre ottagonale, e finestre a bovindo. Sul lato rivolto a mezzogiorno, al primo piano, c’è una grande sala, arredata con pesanti mobili scuri, un pianoforte e il pavimento coperto di tappeti. Una luminosa finestra porta sul terrazzo, che domina un elegante giardino fiorito. Alle pareti sono appesi numerosi ritratti. Sono poeti, scienziati, filosofi, tutti accomunati dal fatto di essere stati protagonisti di una stagione irripetibile, in cui scienza e poesia furono legate come mai sarebbe successo in seguito. Non è una raccolta completa: per motivi diversi il proprietario non si è procurato l’immagine di tutti coloro che avrebbero meritato un posto nella galleria. Spicca ad esempio l’assenza di Lewis Carroll, o quella di Edward Lear. In alcuni casi sembra che il collezionista si sia voluto divertire, con gusto vittoriano, a inserire i ritratti di tipi bizzarri, originali, o decisamente pazzi. Come ci si potrebbe aspettare data l’epoca e il criterio scelto per la raccolta, le donne sono poche.

Ogni ritratto racconta una storia che merita di essere conosciuta. Il visitatore trova per questo motivo su un tavolo posto all'ingresso una guida, intitolata Vortici e vertigini, che può sfogliare liberamente, soffermandosi sui personaggi che più lo interessano. Il libro è infatti organizzato in brevi capitoli, secondo un ordine approssimativamente cronologico, che tuttavia possono essere sfogliati in ordine sparso, secondo il desiderio e l’interesse del lettore. Il legame tra di essi non è infatti sequenziale, come se fossero stati scritti e pubblicati separatamente in un diario tematico (adesso magari penseremmo a un blog). In un momento successivo qualcuno ha pensato di riunire i testi relativi ai ritratti, dar loro una veste editoriale e farne quella guida.

Nel prologo, il visitatore trova scritto che il titolo è stato scelto perché le parole vortice e vertigine compaiono di frequente nell'Ottocento. Così, lo spaventoso vortice descritto da Edgar Allan Poe nel racconto Una discesa nel Maelström (1841) è più o meno coevo delle vertigini dei poeti (la “languida vertigine”, o la Vertigine – maiuscola! – indotta dall'apertura di una misteriosa boccetta di profumo orientale in Baudelaire, ad esempio), talvolta legate all'abuso di alcool e/o oppiacei (come in De Quincey), o ai capogiri delle delicate signore e signorine borghesi di fronte alla minima emozione improvvisa.

Ebbene, nella seconda metà del XIX secolo, accanto alle vertigini dei letterati, il concetto di vortice acquistò un particolare interesse nello sviluppo della fisica, svolgendo un ruolo fondamentale nella dinamica dei fluidi, nella nascente teoria dei campi elettromagnetici e nei primi tentativi di sintesi della struttura della materia. Per non parlare dello sconvolgimento degli schemi religiosi e sociali che portò l’idea di evoluzione delle specie e dell’uomo. E i turbamenti della mente e della materia si sono rivelati assieme nella poesia del tempo, forse perché le due parole vortice e vertigine hanno la stessa origine etimologica (dal lat. vèrtere, “girare, volgere”), o, più probabilmente, perché, in quell'epoca di continue scoperte scientifiche e tecnologiche, il poeta rischiava davvero di perdere la testa.

Sempre nel prologo, il lettore trova scritto che la guida che sta sfogliando non ha la pretesa di essere una raccolta di biografie, né tantomeno un saggio di storia della letteratura o di storia della scienza. Lo scopo è diverso: raccontare di persone, idee, scoperte, successi, fallimenti, pazzie, fare da guida al visitatore della galleria soffermandosi anche su aneddoti, particolari curiosi o poco conosciuti, quasi sempre seguendo il filo conduttore del rapporto tra scienza e poesia. La guida non è un libro di storia, ma di storie.

Marco Fulvio Barozzi
Vortici e vertigini
Scienza Express, Trieste
maggio 2019
Prezzo: 24,00 €
ISBN: 978-88-969-7379-0



martedì 14 giugno 2016

Estinzioni



Arturo era un grosso bovino alpino. Voleva farsi chiamare Artù, ma quegli ignorantoni degli svizzeri lo chiamavano Uro. Dalla rabbia lui si estinse. 

Edoardo era un grosso uccello che viveva su un'isola. Arrivarono i marinai e si misero a chiamarlo Dodo. Dalla rabbia lui si estinse. 

Quando l’alca impenne seppe che Linneo l’aveva chiamata Pinguinus, se la prese così tanto che per la rabbia si estinse. 

Latimeria era un pesce che nuotava nelle acque degli oceani che circondavano la Pangea. Tutti lo chiamavano Celacanto, ma a lui quel nome non piaceva. Se la prese talmente da nascondersi per un centinaio di milioni d’anni, finché non gli fu passata.

La tigre dai denti a sciabola perse la finale mondiale all'ultima stoccata contro il solito ungherese. Dalla rabbia lei si estinse.

Finché ti chiamano mastodonte, va bene. Poi questi uomini eretti incominciano a darti del mammut e tu ti arrabbi. E ti estingui.



giovedì 25 giugno 2015

Una lettera di Caroline Herschel (1750-1848)


William è via, e sto osservando
i cieli. Ho scoperto
otto nuove comete e tre nebulose
mai viste prima dall’uomo
e sto preparando un Indice per
le osservazioni di Flamsteed, assieme
a un catalogo di 560 stelle tralasciate
dal British Catalogue, più una lista di errata 
in quella pubblicazione. William dice

che me la cavo con i numeri, così conduco
tutte le semplificazioni e i calcoli
necessari. Pianifico anche
il programma dell’osservazione
 di ogni notte, perché dice che il mio intuito
mi aiuta a dirigere il telescopio per scoprire
ammasso di stelle dopo ammasso.

L’ho aiutato a pulire gli specchi
e le lenti del nostro nuovo telescopio. È
il più grande che ci sia. Puoi immaginare
il brivido di volgerlo verso qualche nuovo
angolo dei cieli per vedere
qualcosa di mai visto prima
dalla terra? Mi piace davvero

che egli sia impegnato con la Royal Society
e il suo club, così quando
termino le mie altre faccende
posso passare tutta la notte a spazzare
i cieli.

Talvolta quando sono sola
nel buio, e l’universo rivela
un altro segreto ancora, pronuncio i nomi
delle mie lontane, perdute sorelle,
dimenticate dai libri che registrano
la nostra scienza –

         Aglaonice di Tessaglia,
         Ipazia,
         Ildegarda,
         Caterina Hevelius,
         Maria Agnesi

– come se le stelle stesse potessero ricordare.

Sapevi che Ildegarda
propose un universo eliocentrico
300 anni prima di Copernico? Che
scrisse di gravitazione universale 500 anni
prima di Newton? Ma chi l’avrebbe ascoltata?
era solo una monaca, una donna.
Qual è la nostra epoca, se quest’epoca è buia?
Riguardo al mio nome, anch’esso sarà
dimenticato, almeno non sono accusata
di essere una maga, come Aglaonice,
e i Cristiani non minacciano di
trascinarmi in chiesa, di uccidermi, come fecero
a Ipazia di Alessandria, l’eloquente, giovane
donna che ideò gli strumenti
usati per misurare accuratamente la posizione
e il moto dei corpi celesti.
Per quanto a lungo si viva, la vita è breve, così
lavoro. E per quanto l’uomo importante diventi,
egli è niente paragonato alle stelle.
Esistono segreti, sorella cara, e tocca
a noi rivelarli. Il tuo nome, come il mio,
è una canzone.
Scrivimi presto,
                             Caroline 


Siv Cedering (1939-2007) è stata una poetessa, scrittrice e artista americana nata in Svezia, che ha scritto e pubblicato in inglese e svedese diciotto tra romanzi, libri per bambini e raccolte di poesie, e quattro opere di traduzione. Numerose sue poesie e racconti brevi sono comparsi su prestigiose riviste e gli hanno valso numerosi riconoscimenti nelle sue due patrie. Suoi anche alcuni soggetti cinematografici.

In Letter From Caroline Herschel (1750-1848), una donna che si occupa di numeri e di stelle, in una lettera a un’altra donna (la sorella?), ricorda altre grandi donne che l’hanno preceduta. L’opera, scritta nel 1986, è comparsa nella raccolta Letters From the Floating World (1998). Il ritratto che la Cedering tratteggia di Caroline Herschel, sorella e collaboratrice del grande astronomo anglo-tedesco William, è quello di una donna e scienziata saggia, forte, determinata a conciliare la sua passione scientifica con le incombenze della vita quotidiana (“when I finish my other work I can spend all night sweeping the heavens”).

Non ho trovato una traduzione italiana della poesia, per cui ho dovuto compiere l’impresa senza essere un esperto. Qui sotto riproduco il testo originale, ad uso di coloro che vorranno emendare la mia opera, ai quali ricordo la frase che il diciottenne Samuel Taylor Coleridge scrisse al fratello George: “Ho tre validi campioni per difendermi dagli attacchi della Critica: la Novità, la Difficoltà e l’Utilità del Lavoro”.


Letter From Caroline Herschel (1750-1848) 

William is away, and I am minding
the heavens. I have discovered
eight new comets and three nebulae
never before seen by man,
and I am preparing an Index to
Flamsteed's observations, together with
a catalogue of 560 stars omitted from
the British Catalogue, plus a list of errata
in that publication. William says

I have a way with numbers, so I handle
all the necessary reductions and
calculations. I also plan
every night's observation
schedule, for he says my intuition
helps me turn the telescope to discover
star cluster after star cluster.

I have helped him polish the mirrors
and lenses of our new telescope. It is
the largest in existence. Can you imagine
the thrill of turning it to some new
corner of the heavens to see
something never before seen
from earth? I actually like

that he is busy with the Royal Society
and his club, for when I finish my other work
I can spend all night sweeping
the heavens.

Sometimes when I am alone
in the dark, and the universe reveals
yet another secret, I say the names
of my long, lost sisters, forgotten
in the books that record
our science--

         Aganice of Thessaly,
         Hyptia,
         Hildegard,
         Catherina Hevelius,
         Maria Agnesi

--as if the stars themselves could

remember. Did you know that Hildegard
proposed a heliocentric universe 
300 years before Copernicus? that she 
wrote of universal gravitation 500 years 
before Newton? But who would listen 
to her? She was just a nun, a woman. 
What is our age, if that age was dark? 
As for my name, it will also be 
forgotten, but I am not accused 
of being a sorceress, like Aganice, 
and the Christians do not threaten to 
drag me to church, to murder me, like they did 
Hyptia of Alexandria, the eloquent, young 
woman who devised the instruments 
used to accurately measure the position 
and motion of heavenly bodies. 
However long we live, life is short, so I 
work. And however important man becomes, 
he is nothing compared to the stars. 
There are secrets, dear sister, and it is 
for us to reveal them. Your name, like mine, 
is a song. 

Write soon, 

                                           Caroline 


Naturalmente non posso reclamare alcun diritto sull’opera, che è protetta da copyright secondo le leggi vigenti in Italia e negli Stati Uniti.

venerdì 15 maggio 2015

Vaccinismi



C’era un cocciuto signore di Tolentino 
che non volle vaccinare il suo bambino, 
ma un rio bacillo 
gli portò il morbillo: 
povero bambino del cretino di Tolentino! 

---

 Se si va all’Equatore per lavoro o per baldorie 
bisogna fare le vaccinazioni obbligatorie. 
Non è una fissazione, 
ma normale prevenzione. 
Chi è contrario vada invece a Medjugorie. 

---

Brandendo il suo bio-credo come un'arma 
un tizio denunciava il complotto di Big Pharma: 
morì vicino a Piacenza 
per le complicanze d’una influenza. 
Bastava un’Aspirina, ma era il suo karma,

mercoledì 11 marzo 2015

Situazione politica e leggi della fisica


Minoranza PD (Ep = mgh) 
In quota a Bersani c’era tutta una massa che avvertiva la gravità della situazione. Una potenziale energia era pronta a manifestarsi.

Caduta libera (Ec = ½ mv2
Quando tolsero l’appoggio al segretario, una buona metà della massa prese velocità, facendo quadrato. La sua caduta rovinosa convertì tutta la potenziale energia del partito, esempio ideale di cosa fanno i conservatori.

Grillo (F = ma)
La forza del movimento era data dalle masse, che acceleravano per il cambiamento.

Berlinguer (V=IR) 
C’era nel suo potenziale politico una bella differenza, che nasceva dall’intensità dei suoi discorsi e dall’eredità della Resistenza

Trasformismo (∑ Ie = ∑ Iu)
Nel tempestoso mutare delle fazioni parlamentari, la maggioranza prese atto che la sommatoria delle correnti in entrata corrispondeva a quella delle correnti in uscita.

Linee di flusso (div F)
Sul punto delle riforme costituzionali si creò una divergenza che diede la misura di come nel partito ci fossero flussi indirizzati verso varie direzioni

Contingentamento dei tempi (PV = NRT)
La pressione creata dal volume degli emendamenti si tradusse in una quantità sostanziale di interventi: tante volte costante, tante volte assolutamente legata alla temperatura politica.

lunedì 19 gennaio 2015

Questo blog non chiuderà


Questo blog è nato sei anni fa e ha mantenuto per lungo tempo una frequenza di pubblicazione ragguardevole. Da un po' di mesi non è più così, perché il vostro blogger sta attraversando un periodo di impegni e di vicissitudini che gli lasciano poco tempo (e poca voglia) di scrivere. In ogni caso vorrei rassicurare i lettori abituali e occasionali: Popinga è una passione, e continuerà la sua avventura ancora a lungo. Abbiate pazienza, magari tra un po' riprendo con la lena di prima.

sabato 25 ottobre 2014

Binario morto



Come ero solito dire,
la rivoluzione capita difficilmente a quelli di una certa età, 
perchè hanno viaggiato 
sullo stesso vecchio binario troppo a lungo 
e così, quando lo scambio sornione arriva, 
loro perdono l'occasione
e prendono il binario sbagliato 
mentre l'allegro ultimo vagone svolazza via
e il conduttore del vapore non riconosce
gli slogan di un tempo
e i vecchi corrono sullo sperone rossiccio 
che termina nell'erba morta dove 
giacciono 
manifesti di Lenin e brande arrugginite 
e vecchie lame di rasoio e materassi ammuffiti 
e tessere del partito e Che Guevara
e la linea si interrompe 
proprio là, 
anche se le traversine proseguono per un po' 
e gli anziani dicono a se stessi
Bene, 
questo dev'essere il posto 
dove dovremmo distenderci, 
e lo fanno,
mentre il luminoso convoglio procede sbandando 
su un'alta 
collina, 
i suoi finestrini pieni di nuove bandiere e innamorati 
con fiori, 
i lunghi capelli fluenti 
e tutti loro che ridono e ondeggiano,
e sorridendo 
sussurrano l'un l'altro 
e scrutano e 
si chiedono che cosa 
sia 
quel cimitero dove finiscono i binari
con tutti quegli stracci rossi
e sogni
a brandelli.

Basata su una poesia di A CONEY ISLAND OF THE MIND di Lawrence Ferlinghetti, 1958 

giovedì 23 ottobre 2014

Urletto



Ho visto i blogger scientifici migliori della mia generazione 
distrutti dal disincanto, affamati nudi isterici, 
trascinarsi dall'alba al tramonto per i social network 
in cerca di una siringata rabbiosa di droga, 
un cazzeggio consolatorio, 
un mi piace regalato da uno sconosciuto 
da cui magari li separa un abisso di sensi; 
hipster laureati bramare l'antico contatto paradisiaco con la dinamo stellata
nel macchinario della notte lontana dei loro esordi, 
l'esaltazione che assomigliava a un innamoramento, 
la soddisfatta stanchezza di un articolo riuscito 
era come il torpore magico dopo l'orgasmo, 
la perduta voglia di stupirsi, la curiosità che più non carica 
i neuroni di elettriche vibrazioni,
cheap nirvana per menti inquiete, 
sesso cantato di Patti Smith.

martedì 16 settembre 2014

Il Torrente Epperò


Il Torrente Epperò nasce dalle appendici del Monte Cunno, nel Pennino Fosco-Lugano. Dopo aver formato il L’ago Erore e la Cascata Rovinosa, scorre nella Val Nerchia e si butta via. Attraversa i comuni di Sollazzo, Spasso e Baraonda Sottana, dove è attraversato da tre armeni ponti di sospensione. Sulle sue rive omertose si pratica la pesca dell’orchio maggiore, dalle carni privilegiate, che si conserva fino alla data indicata sul tetro della confezione. Può contenere tracce di anidride solforosa e di frutta a guscio (aracnidi). Famoso anche l'infrattamento concupiscente, esercitato con grande soddisfazione di critica e di pubblico (da qui il nome dell’idromino). 

Sulle sponde dell’Epperò si combattè nel 1795 la battaglia anonima, che vide confrontarsi le forze rivoluzionarie e quelle perpendicolari alla Direzione, che vide la vittoria delle prime sulle seconde esattamente in questo ordine. Da quel momento la Val Nerchia fu contesa avanti e indietro, con grande soddisfazione fino al Monte Cunno. Nell’anniversario della battaglia si svolge una magnifica celebrazione con gli abitanti che vanno a Spasso in ordine sparso. 

Tra le bellezze storico-culturali della valle si segnala la Certosa di Baraonda, circondata da capitelli gotici e bodoniani, in grassetto sottolineato, con il ciclo di freschi di Santa Patanza, capolavoro della scuola del Gonorrea (ca. 16 settembre 1514).

lunedì 28 luglio 2014

Alcune oche



Some Geese


Ev-er-y child who has the use 
Of his sen-ses knows a goose. 
See them un-der-neath the tree 
Gath-er round the goose-girl's knee, 
While she reads them by the hour 
From the works of Scho-pen-hau-er 

How pa-tient-ly the geese at-tend! 
But do they re-al-ly com-pre-hend 
What Scho-pen-hau-er's driv-ing at? 
Oh, not at all; but what of that? 
Nei-ther do I; nei-ther does she; 
And, for that mat-ter, nor does he. 


                                        Oliver Herford. 


Alcune oche

Ogni bambino che impara e gioca 
di certo sa che cosa sia un’oca. 
Le vede sotto l’albero, riunite a crocchio
intorno a mamma oca che in ginocchio, 
legge loro, un brano all’ora, 
i testi di Schopenauer che adora. 

Come le ochette ascoltan con pazienza! 
Ma capiscono da questa conferenza 
dove Schopenauer va a parare? 
Oh, per nulla! Quindi, come spiegare? 
Neppure io lo so, l’oca nemmeno, 
e neanche il filosofo che stava sul Meno.

mercoledì 25 giugno 2014

Una poesia di Queneau

Un poème

Bien placés bien choisis
quelques mots font une poésie
les mots il suffit qu’on les aime
pour écrire un poème 

on ne sait pas toujours ce qu’on dit
lorsque naît la poésie 
faut ensuite rechercher le thème
pour intituler le poème 

mais d’autres fois on pleure on rit
en écrivant la poésie
ça a toujours kékchose d’extrème
un poème.

(Raymond Queneau)


Una poesia

Ben scelte e ben collocate
poche parole fanno poesia.
Se le parole sono amate
non ci vuole maestria.

Non sempre si sa al momento
cosa dire scrivendo una rima:
bisogna poi trovar l’argomento
per il titolo, se non si fa prima.

A volte c’è riso o c’è pianto
mentre si scrive un canto:
c’è sempre dell’emozione
in una composizione.

giovedì 5 giugno 2014

Senza proferir verbo

Maledizione della pagina bianca
e, diavolo, una mente stanca.
Forse una vacanza,
magari, la speranza...
No: in rosso il conto in banca.

 

martedì 20 maggio 2014

Piccole storie ignobili


Lucien era talmente ambiguo che quando entrava in una stanza proiettava una figura d'interferenza sulla parete di fronte. Un po’ Jekyll e un po’ Hide, la sua natura fece a lungo impazzire gli inquirenti. 

H. era un piccoletto, un tipo tagliato. Lo trovavi sulla spiaggia tutte le volte che le onde restituivano un corpo.

Si sarebbe definito Werner un’incarnazione del male. Il prodotto delle sue deviazioni, dei suoi errori, non scendeva mai al di sotto di un determinato livello di efferatezza. Anche chi lo frequentava non riusciva a cogliere la sua vera essenza, la sua sfuggente indeterminatezza. 

Sulla spiaggia di fronte all'oceano nessuno era come Erwin. Prima di tuffarsi con la sua tavola sapeva calcolare in pochi istanti tutte le caratteristiche dell'onda, la sua energia, la sua ampiezza di probabilità e ci metteva anche un pizzico di immaginazione. Nulla però affidava al caso. 

Tutti nel giro conoscevano Pam: era così pettegola che se le confidavi un'informazione, questa viaggiava più veloce della luce. Molti pensavano che esagerasse e che bisogna rispettare certi limiti. 

Conobbi Cassidy in un locale del Greenwich Village, tra suonatori neri di tromba, poeti cocainomani e attivisti dei diritti umani. Viveva in uno stato di perenne eccitazione: le poche volte che tornava alla sua band pareva che emettesse un lampo di luce. 

Grassoccio e instabile, C., verso i 14, andò incontro a un decadimento ineluttabile, che cambiò lentamente la sua natura. Il medico che lo seguiva annotava la sua perdita di peso con il passare del tempo, quasi come se il dimagrimento di C. fosse un tragico orologio. 

Si eccitava guardando il Kamasutra delle proteine, ma non riusciva a cogliere l’arcano mistero delle loro contorsioni. Per distrarsi riprese a intrecciare il suo scubidù.

Fu nella nebbia che il destino tracciò la parabola della loro separazione.


venerdì 9 maggio 2014

Poesia gaussiana (o dell’unicità della fattorizzazione)



                                   1 = 1 →                                                                   – 
                                   2 = 2 →                                                                canta 
                                   3 = 3 →                                                              il merlo 
                                   4 = 22 →                                                         canta, canta 
                                   5 = 5 →                                                          tra i cespugli 
                                   6 = 2 × 3 →                                                   canta il merlo 
                                   7 = 7 →                                                           melodioso 
                                   8 = 23 →                                                    canta, canta, canta 
                                   9 = 32 →                                                      il merlo, il merlo 
                                 10 = 2 × 5 →                                              canta tra i cespugli 
                                 11 = 11 →                                                          all’alba 
                                 12 = 22 × 3 →                                           canta, canta il merlo 
                                 13 = 13 →                                                           allegro 
                                 14 = 2 × 7 →                                               canta melodioso 
                                 15 = 3 × 5 →                                            il merlo tra i cespugli 
                                 16 = 24 →                                             canta, canta, canta, canta 
                                 17 = 17 →                                                       zampettando 
                                 18 = 2 × 32 →                                       canta, il merlo, il merlo 
                                 19 = 19 →                                                         nella luce 
                                 20 = 22 × 5 →                                       canta, canta tra i cespugli 
                                 21 = 3 × 7 →                                            il merlo melodioso 
                                 22 = 2 × 11 →                                              canta all’alba 
                                 23 = 23 →                                                       delizioso 
                                 24 = 23 × 3 →                                    canta, canta, canta il merlo 
                                 25 = 52 →                                          tra i cespugli, tra i cespugli 
                                 26 = 2 × 13 →                                             canta allegro 
                                 27 = 33 →                                           il merlo, il merlo, il merlo 
                                 28 = 22 × 7 →                                      canta, canta melodioso 
                                 29 = 29 →                                                       becchetta
                                 30 = 2 × 3 × 5 →                               canta il merlo tra i cespugli
                                 31 = 31 →                                                          nero
                                 32 = 25 →                                       canta, canta, canta, canta, canta

lunedì 14 aprile 2014

Carnevale della Matematica n. 72


Il tema del Carnevale della Matematica numero 72, che cade in Aprile, non poteva essere che quello del Mese della Consapevolezza Matematica 2014, ovvero Matematica, Magia e Mistero, che richiama il titolo di un famoso libro del 1956 di Martin Gardner (quest’anno avrebbe compiuto cent’anni: auguri Martin, e grazie per tutto quello che hai fatto per far conoscere questa meravigliosa branca del sapere!). 

Innanzitutto sono doverose due parole sul Mese della Consapevolezza Matematica (Mathematics Awareness Month: MAM): si tratta di un evento creato negli Stati Uniti nel 1986 con lo scopo di aumentare la comprensione e l’apprezzamento della disciplina. Nato come Settimana e limitato a un singolo e localizzato evento, è diventato Mese nel 1999, estendendo, oltre che la durata, anche le istituzioni coinvolte, l’area interessata (l’intera nazione americana e, di conseguenza, tutto il mondo), i temi trattati. Ogni anno un Comitato apposito, il Joint Policy Board for Mathematics (JPBM) stabilisce il Tema, che viene comunicato alle principali istituzioni matematiche del paese che lo promuovono (AMS, American Mathematical Society, ASA, American Statistical Association, MAA, Mathematical Association of America e SIAM, Society for Industrial and Applied Mathematics), alle università, al mondo politico e a un numero selezionato di scuole superiori. Ad esempio, il tema dell’anno scorso è stato “Matematica e sostenibilità”. Stabilito il tema, viene preparato un poster a colori e si allestisce il sito di riferimento con numerosissime risorse, adatte a ogni tipo di pubblico, che restano disponibili anche dopo la chiusura dell’evento. 

Quest’anno, per una sorta di coerenza con il tema del mistero, le risorse sono rese fruibili una per giorno, come in un calendario dell’Avvento, in modo che vengano “scoperte” una alla volta.

Il tema del 2014 nasce dalla consapevolezza che la matematica è sempre stata accompagnata da un alone di mistero, sia per la sua natura di scienza che esplora i confini del pensiero umano, fino ai limiti del concepibile (le gerarchie di infiniti, le superfici non orientabili, le dimensioni multiple, ecc.), sia perché essa consente numerosi giochi, illusioni e supposte “magie” per meravigliare e far riflettere il pubblico (dai giochi con le carte, agli esercizi di memoria, ai classici giochi del tipo “pensa un numero”). 

Una bella presentazione dell’iniziativa di quest’anno la fornisce la traduzione intrapresa da MaddMaths! dell’articolo originale americano: Mese della Consapevolezza Matematica 2014: Matematica, Magia e Mistero. Riassume Roberto Natalini: Dai quadrati magici e i nastri di Möbius ai trucchi magici e illusioni con le carte, fenomeni misteriosi con spiegazioni eleganti che ci fanno esclamare "Aha!" hanno permeato per secoli la matematica. Questi veri e propri rompicapo promuovono il pensiero creativo e razionale, attraggono un pubblico di tutti i tipi verso l'argomento, e spesso hanno ispirato ricerche matematiche serie. Il tema del Mese della consapevolezza matematica 2014 richiama quello di un libro del 1956 del noto divulgatore matematico Martin Gardner, di cui quest’anno si festeggia il centenario della nascita.


La vicinanza della matematica al mistero deriva anche dal fatto che per millenni la maggior parte della popolazione ha visto nei numeri un mondo lontano ed ostile, fatta eccezione per le operazioni elementari della vita quotidiana. Le pratiche dei matematici, che spesso erano gli unici in grado di eseguire complicati calcoli astrologici, erano associate alla “magia” ed erano viste con sospetto dalle autorità (che spesso proibivano giustamente gli oroscopi per evitare il proliferare di ciarlatani e poi mantenevano un astrologo personale). Nella mia esperienza di insegnante ho poi riscontrato un altro tipo di “magia” e sospetto, tuttora ampiamente diffuso: quello derivante dall’uso di un linguaggio simbolico, che viene visto come prima di Champollion si guardavano i geroglifici. Non è tuttavia questa visione “magica”, dettata dall’ignoranza, quella di cui ci occupiamo in questa occasione. Noi facciamo come lo stregone di Dorgali: 

C'era un vecchio stregone di Dorgali 
che lasciò le sue pratiche infernali 
quando scoprì la magia, 
la razionale armonia, 
degli oggetti topologici e dei frattali. 


A questo punto della presentazione, è consuetudine che l’ospite illustri le principali caratteristiche del numero corrispondente all’edizione del Carnevale, nel nostro caso il 72. Questa volta, invece, ci possiamo giovare del bellissimo post intitolato Il 72 "a maraviglia" !!!!!!, inviatoci dalla nuova amica Annalisa Santi, che ha appena aperto il blog Matetango per parlare delle sue due grandi passioni.

Inizio ora l’esposizione degli altri contributi arrivati, in rigoroso ordine cronologico. Non distinguo gli articoli in tema da quelli fuori tema: tutti, ciascuno a suo modo, partecipano della magia e del mistero della matematica. 

Andrea segnala, su Science4fun, Il rischio interrogazione, un piccolo strumento interattivo dedicato al calcolo e alla visualizzazione della probabilità di interrogazione a seconda delle situazioni. Il rischio di interrogazione è definito come la probabilità di essere chiamati e può assumere un valore compreso tra 0% e 100%. Questo rischio è condiviso tra tutti gli studenti di una classe, sarebbe equo se fosse uguale per tutti, ma spesso non è così…c’è chi corre più rischi e chi ne corre di meno. Attenzione: a seconda del metodo usato, cambia tutto!

Anche questo mese abbiamo interessanti novità da Il Coniglio Mannaro di Spartaco Mencaroni, che da qualche tempo è diventato un fedele contributore del Carnevale con i suoi interessanti racconti sospesi tra la riflessione, l’avventura e il sogno. Realglasses si basa sul mistero dell'indefinitezza, sulle imponderabili conseguenze del calcolo di probabilità. Dato che è lungo, “seguendo l'esempio di altri prolifici spacciatori di parole” Spartaco lo divide in tre parti. Ecco i link: Realglasses (1), Realglasses (2), Realglasses (3).

Io, che faccio fatica a leggere a lungo su uno schermo, consiglio di stampare e leggere con calma le tre puntate del racconto, perché merita una lettura non frettolosa. 

Il nostro .mau. sostiene di avere poca roba, ma è comunque prolifico (e la qualità non si discute). Su il Post ha scritto: 

Tris giocato a caso (Pillola) - Se si gioca a tris a caso, non è mica facile pareggiare! 

www.martin-gardner.org (Pillola): Vi serve un aiutino per festeggiare degnamente il centesimo anniversario della nascita di Martin Gardner? 

Peccare di montyhallismo - Se si fanno quiz sulla probabilità, avere un testo non chiarissimo è un guaio. 

Sulle Notiziole troviamo invece: 

I conti corti di Brunetta - L'astio dell'ex ministro gli fa dimenticare le basi dell'aritmetica. 

5000 B.C. and Other Philosophical Fantasies - Un libro di Smullyan in forma di dialoghi, meno ricreativo del consueto, ma utile come introduzione alla filosofia.


Perfettamente in tema è Mathemagical mystery tour #1: conigli e api, che ci segnala Paolo Alessandrini su Mr. Palomar. L’articolo, introdotto da un indimenticabile video dei Beatles, inaugura una serie di brevi post dedicati a temi matematici che, in qualche modo, suscitano un senso di magia e mistero. Visto che cita una mia frase, ricambio il favore citando a mia volta, dal suo articolo:

“La matematica è piena di magia e di mistero. Ogni argomento che racchiuda in sè un problema aperto o una verità non facilmente afferrabile dalla ragione è mistero. Qualsiasi luogo in cui si respiri un senso di sorpresa, o si scorgano collegamenti inattesi, o risoluzioni impensate, è magia. E poi il mistero genera sempre magia, e viceversa”. 

Argomento del post è la serie di Fibonacci, che scopriamo essere adatta più a descrivere le generazioni delle api che quelle dei conigli.

Di Una superficie magica: la bottiglia di Klein ci parla Leonardo Petrillo sul simpatico (e intelligente) blog collettivo Il tamburo riparato. La presentazione delle caratteristiche della bottiglia è preceduta da un excursus relativo alla figura del matematico tedesco Felix Klein, i cui contributi alla matematica vanno ben oltre l'aver introdotto la singolare superficie nel 1882. L’articolo è corredato da bellissime immagini e animazioni.


Gianluigi Filippelli, poliedrico curatore di alcuni blog, nostro amico di lunga data, ha inviato tre contributi comparsi su Dropsea:

Breve storia del pi greco - parte 2 aggrega le notizie sul pi greco comparse nel Carnevale del mese scorso, in un compendio che merita di essere segnalato come uno dei più completi sulla magica cifra.

2048 tratta del gioco di logica e matematica inventato dal diciannovenne programmatore Gabriele Cirulli, che sta avendo un successo mondiale al punto da essersi già meritato una pagina su Wikipedia in inglese. Gianluigi spiega le regole, indica la strategia e fa un piccolo tentativo di conta delle mosse.

La serie infinita del triangolo aureo illustra (senza parole) come utilizzare il triangolo aureo per calcolare il risultato di tre serie numeriche.

Un Carnevale della Matematica senza i contributi di Annarita Ruberto che Carnevale è? E infatti sono arrivati, sempre dal bellissimo e sempre più internazionale Matem@ticamente. Lascio a lei stessa la presentazione:

Patchwork di Matematica"come si intuisce dal titolo, si tratta di un articolo in cui ho deciso di mescolare tante belle cosucce, per ciascuna delle quali avrei potuto scrivere un post specifico, ma, dovendo sempre fare a botte con il tempo, ho deciso di tenerne comunque traccia".

Il potere terapeutico del cubo di Rubik – "Il titolo si riferisce ad una mia esperienza educativa con un alunno autistico, risalente ai miei primi anni di insegnamento. A quanto pare, il post (quello in inglese su G+) è piaciuto ad Erno Rubik!"

Trova il numero misterioso"è un puzzle di non facile soluzione, riferito ad un numero molto noto". La soluzione è stata pubblicata ieri.


Rosalba Cocco, Maestra Rosalba, ha inviato il link a un articolo tenero e delizioso comparso su Crescere Creativamente, chiedendosi se possa stare in un Carnevale della Matematica. Ovviamente sì, anzi sono felice e onorato di questo contributo. Pesce d’aprile “tratta di un piccolo episodio di scuola avvenuto il primo aprile scorso che racconta di un mio scherzo. Scherzo che oltre al sorriso mi ha fatto capire tantissimo dei miei alunni di prima e di quanta fiducia ripongono nel mio operato. E' bene, è male? Non lo so, so che a un certo punto ho riso ma insieme a quel riso c'era tanta tenerezza”.


Torniamo ai contributi di MaddMaths!, numerosi ed eterogenei: 

Ritratto del Premio Abel Yakov Sinai: matematico e gentiluomo – Yakov Grigorievich Sinai, dell'Università di Princeton, ha vinto il Premio Abel 2014 per i suoi contributi fondamentali ai sistemi dinamici, alla teoria ergodica e alla fisica matematica. Sinai è stato maestro di Corinna Ulcigrai, vincitrice del premio EMS nel 2012, che ha accettato di scrivere per noi un suo breve ritratto. 

Michela Procesi: "capivo più di analisi che di fisica delle particelle! – Michela Procesi è nata a Roma nel 1973 ed è attualmente ricercatrice in Analisi Matematica presso l'Università Sapienza di Roma. È stata per molti anni ricercatrice di Analisi Matematica presso l'Università degli Studi di Napoli "Federico II". È responsabile del ERC Grant "Hamiltonian PDEs and small divisor problems: a dynamical systems approach".  
La matematica umida dell'evoluzione #2 – Frazioni, conigli, approssimazioni e girasoli. Il regno vegetale ci regala il primo esempio di matematica umida, il girasole. La perfezione è ipnotica; sta a noi interpretarla, come critici di fronte ad un’opera d’arte. Perché queste spirali che si intersecano, nel girasole? Non sembrano posizionate lì casualmente, devono avere un che di speciale: la Natura seleziona forme matematiche per ottenere vantaggio evolutivo. La seconda puntata della serie curata da Davide Palmigiani (leggete qui la prima puntata) 

I logaritmi e il pH di una soluzione – propone una applicazione del logaritmo al campo della chimica, con un breve excursus esplicativo e senza pretesa di esaustività del concetto di pH e della sua importanza in vari contesti. Di Erasmo Modica

Madd-Spot #7 - Navigare con la matematica – L'applicazione di algoritmi di ottimizzazione nella navigazione a vela in Coppa America. Ce ne parla Daniele Peri dell'Iac-Cnr. 

Mettiti alla prova con la scuola estiva internazionale "Modern Mathematics"! – Dopo l’entusiasmo delle passate edizioni a Brema (Germania) e Lione (Francia), per la quarta volta tanti piccoli «matematici» avranno la possibilità di incontrarsi alla scuola estiva. Riparte infatti la scuola estiva Modern Mathematics (International Summer School for Students) quest’anno organizzata a Lione tra il 20 e il 29 agosto. Iscrizioni aperte fino al 18 aprile.


Il blog di matematica ricreativa Con le mele di Jean Morales è sempre generoso di articoli stimolanti. Per questo carnevale segnala tre post: 

La piccola bottega degli interi – Con la bella stagione si comprano numeri interi da passeggio, e li si pagano a suon di euro! Piccolo problemino di conteggio. 

Tutti i triangoli rettangoli sono isosceli – Il post si apre con alcune domande tra l'enigmistico e il faceto. Si passa poi ad una descrizione del teorema di Ceva, forse non troppo noto, sui triangoli e punti interni. Infine si usa il teorema per dimostrare, naturalmente in modo paradossale, che tutti i triangoli rettangoli sono isosceli. 

Triboli cubici – Quattro sono i cubi che formano un solido che Jean ha chiamato tribolo e che, per chi è affezionato di policubi, può apparire abominevole. E ben quattro sono i problemi proposti legati a questo solido, tra matematica discreta e geometria solida. Tante immagini e foto di triboli, sia nel post che nell'ebook di Conlemele con risposte e soluzioni, sempre aggiornato e liberamente scaricabile in pdf.

Indaffarati, presi, stressati: questo mese, a detta di Piotr Silverbrahms, i Rudi Matematici si sentono nella confusione più totale, ma ricordo loro che pertanto “la situazione è eccellente” (cit.). Che cosa ci segnalano i più noti e venerati ludomatematici del Bel Paese? Ecco qua: 

16 Marzo 1750 – Buon compleanno Caroline! – Un ricordo, con un lungo preambolo filosofico e gucciniano, di Caroline Lucretia Herschel, la Signora delle Comete. 

La nascita di un falso – Koenigsberg? Kaliningrad? Ponti di Eulero? Passeggiata di Kant? Sam Loyd? Boh… Che sia un gomblotto? 

Il problema di Marzo (547) – Feroci felini, fuggenti folaghe – Al solito, se leggete Le Scienze, poi ci vuole la risposta al quiz. Problema con titolo aggettivato, allitterato e animalato. E poi li trasformiamo in pezzi di scacchi. Mah. 

Awele – Gioco da scacchiera. O da buchette per terra. No, niente golf. Cercansi tattiche decenti. 

E la preclara e millenaria Rivista? È in viaggio su un mare procelloso. Quando arriverà in porto, starà a questo link, per ora “muto come un’esplosione al laser nello spazio profondo” (PSB).

La Z di Roberto Zanasi conclude l’elenco dei link che mi sono stati segnalati. Su Gli studenti di oggi, lo Zar pubblica Un punto fermo – l'appendice, contenente la dimostrazione giusta (e più semplice) di un teorema che era stato dimostrato male nell'ebook “Un Punto Fermo”. Dice Roberto che “se aggiornate la vostra copia del libro dovreste ritrovarvela anche lì, tutto in automagico”.


Il Carnevale si conclude con la presentazione dei link agli articoli dell’ospite. Su Popinga ho pubblicato in questo mese: 

John Wallis, antipatico e geniale – Di carattere scontroso e indisponente, il matematico inglese John Wallis non perdeva occasione per fare polemica. Anche in politica, nei tempi tempestosi della rivoluzione di Cromwell e della successiva restaurazione monarchica, molti non apprezzarono affatto il suo saper navigare al servizio prima di uno e poi dell’altro dei contendenti. Eppure la sua grandezza scientifica è incontestabile. 

Leibniz, il sistema binario e la Cina – L’idea del sistema di numerazione in base 2, che è alla base dell’elettronica digitale e si giudica pertanto estremamente “moderna”, si mescola con visioni antiche, che ancora pervadevano l’ambiente dotto europeo alla fine del ‘600 nel quale viveva Leibniz che lo inventò.Segno dei tempi è il tentativo di accostare le nuove scoperte a una sapienza pristina andata perduta, come è il caso dello I-Ching cinese. 

Crisi d’identità, il mio ebook – La presentazione del mio libretto sull’identità in filosofia, logica e matematica edito da Bookrepublic nella collana 40k – Altramatematica.

Devo infine dare l’appuntamento al Carnevale n. 73, che sarà ospitato il prossimo 14 maggio sul blog Termueske di Martino Sorbaro. Grazie se mi avete seguito fin qui: che Gauss vi benedica.