Pochi corpi letterari esercitano un potere quasi trascendente come quello di Saffo, aforista e poetessa di Lesbo. Nel 1894, un poeta e scrittore francese affermò di aver scoperto l'equivalente poetico di Saffo in versi incisi all'interno di una tomba cipriota da una cortigiana di nome Bilitis. La stragrande maggioranza dell'eredità classica dell'Occidente è andata perduta a causa del fuoco, del decadimento, dell’incuria e della semplice sfortuna. Eppure, Pierre Louÿs (1870 – 1925) affermava di aver tradotto un centinaio di poesie di Bilitis. Già poeta d'avanguardia molto rispettato, Louÿs usò Les chansons de Bilitis come un'opportunità per esplorare temi erotici che erano in gran parte proibiti nella società di fine secolo (anche quando Rimbaud, Verlaine e Baudelaire iniziarono a percorrere un terreno simile). Louÿs utilizzò questo personaggio per affrontare temi come il lesbismo e la prostituzione. La poetessa scriveva: “Mi schiaccia così forte che mi spezzerò, piccola creatura fragile che so di essere; ma una volta che è in me nient'altro esiste, e potrei farmi tagliare le quattro membra senza svegliarmi dalla mia estasi”. I Canti di Bilitis, una delle migliori bufale letterarie della Francia di fine Ottocento, sarebbero diventati un classico nella cultura bohémienne, e il libro è passato come una sorta di samizdat erotico nella cultura underground per tutto il XX secolo. Bilitis fu una creazione della mente di Louÿs, ma il "suo" verso era puro.
“Je me suis baignée seule dans la rivière de la forêt. Sans doute je faisais peur aux naïades, car je les devinais à peine et de très loin, sous l'eau obscure.Je les ai applées. Pour leur ressembler tout à fait, j'ai tressé derrière ma nuque des iris noirs comme mes cheveux, avec des grappes de giroflées jaunes.D'une longue herbe flottante, je me suis fait une ceinture verte, et pour la voir je pressais mes seins en penchant un peu la tête.Et j'appelais: «Naïades! naïade! jouez avec moi, soyez bonnes.» Mais les naïades sont transparentes, et peut-être, sans le savoir, j'ai caressé leurs bras légers”.Ho fatto il bagno da sola nel fiume della foresta. Devo aver spaventato le Naiadi perché riuscivo a malapena a vederle, lontano nell'acqua scura.Le ho chiamate. Per assomigliar loro, ho intrecciato degli iris neri come i miei capelli, intorno al collo, con grappoli di fiori gialli.Con una lunga erbaccia galleggiante, mi sono fatta una cintura verde, e per vederla ho stretto i seni e ho piegato un po' la testa.E ho chiamato: 'Naiadi! Naiadi! giocate con me, siate buone. Ma le Naiadi sono trasparenti e forse, senza accorgermene, ho accarezzato le loro morbide braccia.
“Je me suis dévêtue pour monter à un arbre; mes cuisses nues embrassaient l'écorce lisse et humide; mes sandales marchaient sur les branches.Tout en haut, mais encore sous les feuilles et à l'ombre de la chaleur, je me suis mise à cheval sur une fourche écartée en balançant mes pieds dans le vide.Il avait plu. Des gouttes d'eau tombaient et coulaient sur ma peau. Mes mains étaient tachées de mousse, et mes orteils étaient rouges, à cause des fleurs écrasées.Je sentais le bel arbre vivre quand le vent passait au travers; alors je serrais mes jambes davantage et j'appliquais mes lèvres ouvertes sur la nuque chevelue d'un rameau”.Mi sono svestita per salire su un albero; le mie cosce nude abbracciavano la scorza liscia e umida; i miei sandali procedevano sui rami.Sulla cima, ma ancora sotto le foglie e all’ombra del calore, mi sono messa a cavallo su una forcella isolata bilanciando i miei piedi nel vuoto.C’era altro. Delle gocce d’acqua cadevano e colavano sulla mia pelle. Le mie mani erano macchiate di muschio, e le mie dita dei piedi erano rosse, a causa dei fiori schiacciati.Sentivo un bell’albero vivere quando il vento passava attraverso; allora chiusi ancor più le mie gambe e appoggiai le mie labbra aperte sulla nuca chiomata di un ramoscello.
“Les prêtresses de l’Astarté font l’amour au lever de la lune; puis elles se relèvent et se baignent dans un bassin vaste aux margelles d’argent.De leurs doigts recourbés, elles peignent leurs chevelures, et leurs mains teintes de pourpre, mêlées à leurs boucles noires, semblent des branches de corail dans une mer sombre et flottante.Elles ne s’épilent jamais, pour que le triangle de la déesse marque leur ventre comme un temple; mais elles se teignent au pinceau et se parfument profondément.Les prêtresses de l’Astarté font l’amour au coucher de la lune; puis dans une salle de tapis où brûle une haute lampe d’or, elles se couchent au hasard”.Le sacerdotesse di Astarte fanno l'amore al sorgere della luna; poi si alzano e si bagnano in una grande piscina dal bordo d'argento.Con le loro dita curve si pettinano le trecce, e le loro mani color porpora, intrecciate nei loro ricci neri, sembrano rami di corallo in un mare scuro e mutevole.Non si depilano mai, in modo che il triangolo della dea segni il loro ventre come un tempio; ma si tingono con un pennello e si profumano pesantemente.Le sacerdotesse di Astarte fanno l'amore al tramonto della luna; poi in una stanza tappezzata dove arde un'alta lampada dorata, si sdraiano al caso.
L’erudizione di Louys si fondava su una biblioteca in continua crescita di libri rari e manoscritti, che contava più di 20.000 titoli entro il 1914. In effetti, per tutta la vita, Louÿs avrebbe fornito indizi di essere un accademico frustrato, come si evince dai cataloghi ossessivi e quasi scientifici e le classificazioni delle pratiche sessuali trovate nelle sue carte e nella sua vasta collezione di testi e fotografie erotiche, fino agli articoli che iniziò a pubblicare nel 1919, quando dimostrò che alcune delle opere di Molière erano state in realtà scritte da Corneille. Inizialmente Louÿs aveva inteso corredare le poesie nella sua prima edizione di Les Chansons con un'ampia serie di note filologiche, sotto il proprio nome o quello di G. Heim. Mentre questa idea fu abbandonata, la conoscenza dettagliata di Louÿs della cultura greca del Vicino Oriente contribuì a infondere nelle poesie un vivido - e, per molti lettori contemporanei, del tutto credibile - ritratto di questo mondo perduto.
“Ne me pleure pas, toi qui t’arrêtes : on m’a fait de belles funérailles ; les pleureuses se sont arraché les joues ; on a couché dans ma tombe mes miroirs et mes colliers.Et maintenant, sur les pâles prairies d’asphodèles, je me promène, ombre impalpable, et le souvenir de ma vie terrestre est la joie de ma vie souterraine”.
Non piangete per me, voi che vi fermate qui: mi è stato dato un bel funerale; le persone in lutto si strapparono le guance; i miei specchi e le mie collane furono posti nella mia tomba.E ora cammino sui pallidi prati di asfodelo, ombra impalpabile, e i ricordi della mia vita terrena sono la gioia della mia vita negli inferi.
“Je laisserai le lit comme elle l’a laissé, défait et rompu, les draps mêlés, afin que la forme de son corps reste empreinte à côté du mien.Jusqu’à demain je n’irai pas au bain, je ne porterai pas de vêtements et je ne peignerai pas mes cheveux, de peur d’effacer les caresses.Ce matin, je ne mangerai pas, ni ce soir, et sur mes lèvres je ne mettrai ni rouge ni poudre, afin que son baiser demeure.Je laisserai les volets clos et je n’ouvrirai pas la porte, de peur que le souvenir resté ne s’en aille avec le vent.”Lascerò il letto come lei lo ha lasciato, disfatto e sgualcito, le lenzuola aggrovigliate, in modo che la forma del suo corpo rimanga impressa accanto al mio.Non andrò ai bagni fino a domani, né indosserò alcun vestito, né mi pettinerò i capelli, per paura di cancellare le sue carezze.Stamattina non mangerò, né stasera, e non metterò né rossetto né cipria sulle labbra, perché il suo bacio rimanga con me.Lascerò le persiane chiuse e non aprirò la porta, per paura che il ricordo persistente della nostra notte svanisca con il vento.
Allo stesso tempo, prendendo spunto dai Dialoghi di Luciano, Louÿs mostra poche illusioni sull'esperienza reale delle prostitute e esprime grande simpatia per loro. Mentre ci sono brevi periodi di gioia e cameratismo nella terza sezione principale del libro, ci sono anche descrizioni di noia, malinconia, la manipolazione cinica dei clienti (che sono salutati come un Adone, Ares o Ercole qualunque siano le loro fattezze), la prostituzione dei bambini, la caduta delle donne di mezza età nella povertà quando perdono la loro bellezza e l'onnipresente minaccia di violenza che crea bisogno di protettori.