Mamma Oca è una vecchia palmipede che veste alla contadina, con un grembiule variopinto e il cappellaccio in testa, e che da secoli è conosciuta per la sua grande abilità di raccontare favole, filastrocche e nonsense ai bambini. Di origini francesi (il primo accenno all’esistenza di ma mère l'Oye è del 1626), è stata celebrata da Jacques Perrault il quale, nel 1695, riportò per iscritto una serie di fiabe nelle Histoires ou contes du temps passés, avec des moralités, meglio conosciute con il sottotitolo Contes de ma mère l'Oye, tra le quali ne troviamo alcune che sarebbero diventate immortali come Cenerentola, Il Gatto con gli stivali o Barbablù. Ben presto la sua fama ha varcato la Manica, giungendo in Inghilterra dove, con il nome di Mother Goose, si è specializzata nelle ninnenanne e filastrocche per bambini che là chiamano nursery rhymes e che spesso le vengono attribuite, anche se in realtà appartengono alla tradizione popolare e sono molto più antiche. La pubblicazione di Mother Goose's Melody, or, Sonnets for the Cradle (1765) da parte di John Newbery costituisce la prima raccolta scritta di molte di quelle poesiole tradizionali, ancora in uso al giorno d’oggi, come ad esempio Little Jack Horner, le cui origini si fanno risalire al regno di Enrico VIII (l’asterisco indica quando l’adattamento è mio):
*Il piccolo Giannuccio
sedeva in un cantuccio
mangiando il panettone:
ci mise dentro un dito,
ci estrasse un candito
dicendo “Sono un cannone!”
Il periodo di maggior successo della nostra beccuta contastorie è stato il secolo XIX, durante il quale la sua fama si è estesa in Germania, negli Stati Uniti e poi in tutto il mondo. Nel 1803, in una raccolta attribuita a Mamma Oca, faceva il suo esordio un personaggio che avrebbe fatto carriera grazie a Lewis Carroll e al suo Alice nel paese delle meraviglie, l’uovo parlante Humpty Dumpty:
Humpty Dumpty sul muro sedeva,
Humpty Dumpty dal muro cadeva.
Tutti i cavalli e i soldati del re
non riuscirono a rimetterlo in piè.
Due anni dopo (1805), in Songs for the Nursery, veniva pubblicata per la prima volta la storiella di Little Miss Muffet che ha paura dei ragni:
*La signorinella Gina
sedeva su una panchina
mangiando siero e cagliata;
quando un ragnaccio sbucò
e accanto a lei si sistemò
e la povera Gina fu spaventata.
Nel 1842 James Halliwell-Phillipps, studioso scespiriano e raccoglitore filastrocche popolari, diede alle stampe Nursery Rhymes of England, in cui la nostra Mother Goose racconta la storia di Solomon Grundy:
Solomon Grundy,
Born on a Monday,
Christened on Tuesday
Married on Wednesday,
Took ill on Thursday,
Grew worse on Friday,
Died on Saturday,
Buried on Sunday.
That was the end of
Solomon Grundy.
Solomon Grundy,
nato di lunedì,
battezzato di martedì,
sposato di mercoledì,
ammalatosi di giovedì,
peggiorato di venerdì,
morto di sabato,
sepolto di domenica.
Questa è la fine di
Solomon Grundy.
Che a me ricorda molto una filastrocca italiana, anch’essa basata giorni della settimana, che mi racconta spesso mia moglie e che mi sembra più vicina allo spirito di Mamma Oca:
Lunedì chiusin chiusino
martedì bucò l'ovino
uscì fuor mercoledì
pio pio fe’ giovedì
venerdì fu un bel pulcino
beccò sabato un granino
la domenica mattina
avea già la sua crestina.
All’inizio del Novecento, Mamma Oca godeva di un indiscusso prestigio internazionale, tanto da informare di sé lo spirito e la memoria di ogni buon anglosassone e da essere celebrata in Francia da Maurice Ravel, il quale si ispirò principalmente ai racconti di Perrault per la suite in cinque parti Ma Mère l'Oye, inizialmente composta per pianoforte a quattro mani (1908) e poi adattata per orchestra (1920). Per la mia generazione Mother Goose è il titolo di un brano dei Jethro Tull, dal loro album capolavoro Aqualung (1971), nel quale gli incontri di una passeggiata in città ricordano al protagonista personaggi e situazioni delle filastrocche udite da bambino:
Nel Novecento la storia di Mamma Oca si mescola (o si contamina: è questione di punti di vista) con le vicende del mondo che cambia e ne viene influenzata. Le filastrocche per bambini della narratrice pennuta si modernizzano e si aprono alle novità scientifiche e tecnologiche della società moderna, come l’automobile o l’aeroplano.
Nel Novecento la storia di Mamma Oca si mescola (o si contamina: è questione di punti di vista) con le vicende del mondo che cambia e ne viene influenzata. Le filastrocche per bambini della narratrice pennuta si modernizzano e si aprono alle novità scientifiche e tecnologiche della società moderna, come l’automobile o l’aeroplano.
La prima versione dell’era spaziale dei racconti di Mamma Oca è senz’altro la curiosa raccolta Space Child's Mother Goose, pubblicata presso Simon and Schuster nel 1958. I versi, fintamente infantili e molto scientifici, sono di Frederick Winsor, che morì proprio quell’anno all’età di 58 anni, e le illustrazioni, eleganti e intricate, sono di Marian Parry. Le filastrocche, in gran parte parodie di testi tradizionali, sono gradevoli come opere in se stesse, ma acquistano maggiore fascino se considerate dal punto di vista della matematica e della fisica, delle quali sono un simpatico esempio di narrazione umoristica. I temi trattati sono quelli che più appassionavano l’opinione pubblica in un periodo di grandi speranze riposte nell’esplorazione dello spazio, ma toccano argomenti vari, tra i quali la topologia e la fisica nucleare. Di seguito presento una piccola selezione:
Little Jack Horner
Sits in a corner
Extracting cube roots to infinity,
An assignment for boys
That will minimize noise
And produce a more peaceful vicinity.
*Il piccolo Giannuccio
sedeva in un cantuccio
estraendo radici cubiche a perdifiato.
Un compito per ragazzi
che riduce gli schiamazzi
e ci dà un più tranquillo vicinato.
Solomon Grundy
Walked on Monday
Rode on Tuesday
Motored Wednesday
Planed on Thursday
Rocketed Friday
Spaceship Saturday
Time Machine Sunday
Where is the end for
Solomon Grundy?
*Solomon Grundy
a piedi il lunedì,
in bici il martedì,
in auto di mercoledì,
con l’aereo di giovedì,
con il razzo il venerdì,
in astronave di sabato,
con la macchina del tempo la domenica.
Dove si fermerà mai
Solomon Grundy?
Three jolly sailors from Blaydon-on-Tyne
They went to sea in a bottle by Klein.
Since the sea was entirely inside the hull
The scenery seen was exceedingly dull.
*Tre allegri marinai di Blaydon-on-Tyne
andavano per mare in una bottiglia di Klein.
Finché tutto il mare non entro nell’imbarcazione
lo spettacolo non regalava alcuna emozione.
Little Miss Muffet
Sits on her tuffet
In a nonchalant sort of a way.
With her force field around her
The spider, the bounder,
Is not in the picture today.
*La signorinella Gina
siede su una panchina
con grande disinvoltura.
Col suo campo di forza attorno
il ragno che l’atterrì un giorno
oggi non è nella figura.
Flappity, Floppity, Flip!
The Mouse on the Möbius strip.
The strip revolved
The mouse dissolved
In a chronodimensional skip.
*Gira, giro, girotondino!
Sul nastro di Möbius il topolino.
Il nastro s’è avvolto,
il topo s’è dissolto
in un cronodimensionale saltino.
Probable-Possible, my black hen,
She lays eggs in the Relative When.
She doesn't lay eggs in the Positive Now
Because she's unable to Postulate How.
*Probabile/possibile, la mia gallina nera,
depone le uova nel Quando relativo.
Non depone uova nell’Adesso positivo
perché non sa concepire in che maniera.
Che dire? Affascinante come sempre.
RispondiEliminaaaqui
E perchè non "Ma mere l'oie" di Maurice Ravel
RispondiElimina(con direzione di Celibidache)?
http://www.youtube.com/watch?v=Ou-6uEysRJs
Fantastiche traduzioni in rima
Grazie della segnalazione: l'ho inserito nel post. :)
RispondiEliminaHumpty Dumpty è stato ripreso dalla Kinder, guardate questa vecchia pubblicità che forse in italia non è mai passata: http://www.youtube.com/watch?v=TYYQPI2LR0M
RispondiEliminaSplendido, Kees!! Grazie mille!! :)
RispondiEliminaCarlo: in effetti quell'Humpty Dumpty della Ferrero faceva un po' paura. Ci credo che l'hanno ritirata in fretta...
RispondiEliminaIhihih! Sembra un troll! ;)
RispondiEliminaHo visto lo spot con l'ovetto del terrore kinder e l'ho trovato inquietante, poi ho pensato che non era meno inquietante la faccia eterna di plastica e denti del bambino rossiccio sulle confezioni delle cioccolate, e ora che ci penso anche Ambrogio e la Contessa avevano qualcosa di indicibilmente malvagio. Quindi credo che terrorizzare i bimbi sensibili fosse un preciso indirizzo di marketing della Ferrero.
RispondiEliminaah che bellissimo post ricco ed articolato: ruberò l' idea di suggerire la lettura di filastrocche di mamma Oca
RispondiEliminasimonetta