venerdì 17 febbraio 2012

Altre biografie essenziali


Sapevo che Peppe Liberti prima o poi le avrebbe ripescate. L’ha fatto ieri sul blog Quantum Beat, che gestisce sul portale di Focus. Sto parlando delle biografie essenziali degli scienziati (in particolare dei fisici), ispirate da quelle più generaliste e altrettanto belle che da anni costituiscono una delle perle della collana di Barabba, la cosa editoriale del Many, Marco Manicardi, ultima delle tante glorie di Carpi. Si tratta di biografie di poche righe, talvolta scherzose, talaltra amare, che cercano di cogliere l’essenza della vita e dell’opera di un grande personaggio.

A quel gioco giocammo, nell’aprile del 2010, Peppe, io e il fisico delle particelle Tommaso Dorigo, e lo facemmo proprio sul blog di quest’ultimo, in inglese perché sui blog degli scienziati si scrive in inglese. Giunsero contributi anche dagli Stati Uniti e ci si svagò in modo intelligente sulle due sponde dell’Atlantico. Sapevo che Peppe ne aveva scritte altre, che infatti ha pubblicato nell’articolo di Focus. Anch’io avevo proseguito a scriverne da solo, ma aspettavo di renderle note perché l’idea iniziale era stata sua e suo era il diritto di parlarne per primo. Ora posso pubblicare le mie, scritte e pensate in italiano, che allargano il campo ad altre discipline oltre alla fisica e forse possiedono un pizzico di maggiore irriverenza (ergo: sono più sceme). Sono state concepite per puro divertimento (“e lasciatemi divertire!”), che spero di trasmettere al lettore.


William Gilbert provò nel De Magnete che la Terra è una grande calamita, attaccata sullo sportello del frigo dell’universo.

Secondo un biografo fiorentino, James Clerk Maxwell morì prima dei cinquant'anni in seguito al suo viaggio a Pisa.

L’abate Gregor Mendel scoprì le leggi dell’ereditarietà studiando piselli odorosi. Anche in quel caso la Chiesa cercò di mettere tutto a tacere.

Quando Volta inventò la pila, finalmente si capì come utilizzare le radioline a transistor.

Solo a Torino Avogadrò poté determinare il numero di molecole contenute nella mole.

Giordano Bruno fu una delle figure più luminose degli inizi del Seicento.

La leggenda vuole che Gerberto di Aurillac, in seguito divenuto papa Silvestro II, possedesse una testa meccanica in grado di parlare come Celentano.

Arthur Eddington fu il primo a osservare la deviazione della luce di una lampada accesa dietro a Giuliano Ferrara.

Secondo la Legge di Liebig, la crescita di una pianta è controllata dalla disponibilità della risorsa più scarsa, ma alcuni preferiscono aggiungere un pezzo di manzo e gli odori per il brodo.

Se l'istituto di fisica fosse stato in via Garibaldi, nessuno oggi ricorderebbe i ragazzi di via Panisperna.

Su L'uomo a una dimensione di Marcuse anche i matematici possono azzardare una linea di commento.

Grande esperto di geometrie non euclidee, Aldo Moro inventò le “convergenze parallele”. Il compromesso storico avvenne nell’equilibrio precario su una superficie sferica.

Storia di un’ossessione: dopo aver disegnato un pidocchio ingrandito dal microscopio, Robert Hooke non riusciva a toglierselo dalla testa.

Giuseppe Peano complicò la matematica semplificando il latino.


Le immagini che corredano questo articolo sono dell’artista russo Sergey Tyukanov, il nuovo Hyeronimus Bosch surrealista, con un po’ di Jacovitti.

4 commenti:

  1. Particolarmente forte quella di Giordano Bruno!
    :-DDD

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  2. eh sì, fino al 17 febbraio del '600

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  3. Evariste Galois was a lonely man. He tried to build up Groups, but was killed by a second one for a bad relation.

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