Qualcuno ha detto che oggi è la giornata del silenzio e che è sempre meglio stare zitti che parlare a vanvera e io non posso che essere d’accordo, però almeno vorrei che mi si spiegasse che cosa vuol dire vanvera, che sembra una papera olandese. Il silenzio è d’oro dice un proverbio, e io non posso che essere d’accordo, però questo modo di pensare è confuso e certe volte sembra una cosa di omertà, quella cosa che i mafiosi non parlano e fanno i malandrini, che non è che sia una gran bella idea. Se uno ruba e poi non lo dice, gli diamo anche la medaglia? Forse, per non dare tutto questo valore, che poi uno ci fa gli affari suoi, bisognerebbe dire che il silenzio è d’argento, o magari di qualche sostanza meno preziosa ma sempre stimata, come che so il gelato gusto stracciatella o la playstation. A scuola abbiamo letto che un bel tacer non fu mai scritto e io non posso che essere d’accordo, perché non è mica un’impresa semplice scrivere che cosa dice uno che tace: forse una frase tutta di acca, che è una lettera muta? Oppure bisognerebbe saper leggere nel pensiero e scrivere ciò che pensa quello che sta zitto, anche se non lo vuole dirlo o non può dirlo perché gli hanno tagliato la lingua. Insomma, questa cosa di scrivere il silenzio mi sembra una idea intelligente, anche se la frase che abbiamo letto a scuola è di un grande poeta. Sul libro di storia c’è anche la figura di un manifesto della guerra mondiale dove c’è scritto taci che il nemico t’ascolta, e io non posso che essere d’accordo, ma questa cosa va bene se sai che c’è un nemico in giro, o almeno lo sospetti. E se il nemico si nasconde così bene che tu non sai che c’è ma lui c’è, magari sotto il letto o c’ha un microfono che ha nascosto dietro un quadro? Allora uno non dovrebbe parlare più, oppure solo scrivere, e tanti bambini mica lo possono fare, se non sono ancora andati a scuola, e poi ci sono anche i grandi che non sanno leggere e scrivere, perché a scuola sono andati tanto tempo fa e si sono dimenticati tutto e allora dovrebbero tornare tra i banchi, ecco perché si chiama analfabetismo di ritorno. Però uno grande a fare l’alunno in una classe non ce lo vedo, che poi o lui fa il bullo o gli altri lo prendono in giro. Questa storia del nemico che t’ascolta non mi piace per niente. Insomma questa giornata del silenzio è una gran bella cosa, e io non posso che essere d’accordo. Per questo motivo oggi sto zitto. Certo che però mi chiedo come fa oggi che è domenica il prete a dire la messa: con il linguaggio dei sordi, con la lingua italiana (o spagnola, o polacca) dei segni? E la insegnano nei seminari? E come fanno i fedeli a rispondere e a pregare? Quando devono dire il padrenostro come fanno, così: hmhm hmhm hm hm hm hmhm, hm hmhmhmhmhm hm hm hm, hmhm hm hm hmhm, eccetera, eccetera? Boh! Comunque io oggi ho detto che non parlo e sto muto come un pesce. E chissà se i pesci hanno la giornata del parlare, che magari quel giorno il mare e i fiumi e i laghi sono pieni di bolle perché sotto sono tutti a dirsi le cose che non si sono detti per un anno. Boh. Comunque sto zitto. Shhh!
Vedo che a forza di frequentare Juhan van Juhan hai assimilato il suo stile di prosa, che come sai, a me piace moltissimo! ;)
RispondiElimina(Davvero, ho dovuto tornar su a leggere l'intestazione del blog, a parte il colore mi pareva di essere sul Tamburo Riparato!)
Grazie, Bruna!
RispondiEliminaE c'è anche l'obbedir tacendo dei carabinieri. E comunque io una papera vanvera l'ho fotografata. Prima o poi la pubblico.
RispondiEliminaA proposito di incoecibili silenzi italani, mi viene in mente il pappagallo di Portobello e quest' altro...
RispondiEliminahttp://youtu.be/A3KmLQAKhJk