sabato 3 dicembre 2022

Ompax Spatuloides: il pesce ornitorinco

 


Nel 1872, Carl Staiger, che era allora il direttore del Museo di Brisbane, stava visitando la
Gayndah Cattle Station nel Queensland settentrionale, in Australia. Per la cena gli fu presentato un pesce cotto che non aveva mai visto prima. In effetti, era così insolito d’aspetto che fece un disegno del pesce prima di mangiarlo. Lungo circa 45 cm, con il corpo coperto da scaglie ossee simili a quelle delle aguglie, piccole pinne pettorali, aveva una testa simile a quella di una specie nota di dipnoo (capace di respirare aria), una lunga coda e un becco d’anatra, simile a quello di un ornitorinco.

I suoi ospiti gli dissero che il pesce era stato catturato dai nativi australiani in una pozza d'acqua vicino al fiume Burnett, ma che era difficile da trovare.

Staiger inviò il disegno a François Laporte, conte di Castelnau, uno dei più eminenti naturalisti dell'epoca. Castelnau riferì debitamente la scoperta nel 1879 alla Linnaean Society del Nuovo Galles del Sud, assegnandole il nome di Ompax spatuloides. Riguardo alla scelta del nome del genere, scriveva: "Nella nostra attuale conoscenza di questo singolare pesce, potrebbe sorgere qualche inconveniente dal dargli un nome significativo; e penso che sia preferibile designarlo sotto il nome misterioso di Ompax".

Date credenziali così distinte e il fatto che ci si potesse aspettare che nuove specie si trovassero in aree remote dell'entroterra australiano (erano passati solo tre anni dalla scoperta del primo dipnoo in Australia) nessuno mise in dubbio l'esistenza di un tale "pesce ornitorinco” e, nonostante non fossero stati mai scoperti altri esemplari, esso rimase nell'elenco della fauna selvatica australiana per i successivi 30 anni. Era l’uomo di Piltdown dell’ittiologia.

Tuttavia, alla fine qualcuno diede un'occhiata più da vicino al disegno di Staiger e dedusse che egli era stato preso in giro da un'abile bufala. La conferma arrivò dall'autore di una lettera (scritta con lo pseudonimo di Waranbini) al quotidiano The Bulletin di Sidney nel 1930. Il mittente scriveva che i componenti dell'esemplare provenivano dalla coda di un'anguilla, dal corpo di un cefalo e dalla testa di un dipnoo australiano. L'ultimo animale, il Neoceratodus forsteri, è un pesce straordinario, un vero fossile vivente. Nella lettera che rivelava la bufala era riportata anche l'aggiunta di un becco di ornitorinco, come mostrato di profilo nella figura di accompagnamento di Castelnau.

Si può immaginare la gioia del burlone nel riuscire a superare in astuzia uno dei massimi esperti di fauna selvatica in circolazione all'epoca, congratulandosi anche con sé stesso per la sua intelligente precauzione di aver cucinato il pesce prima di presentarlo alla sua vittima. Per anni a Gayndah di fronte a un mistero si diceva “Deve essere un Ompax!”

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